IMPURO E PECCATORE
C’E’ LUCE NELLE PROVE DELLA VITA
stampa
Al tramonto della vita, quando ci si accorge
che le forze si attenuano progressivamente, quando gli entusiasmi stentano ad
accendersi, si capisce che l’attesa è l’ultima fase della vita. L’importante è
che sia un’attesa attiva quanto meno nella speranza che il mondo possa
migliorare, perché sai che ci sono le condizioni. Perché sai che l’attesa, in
fin dei conti, è il mistero della consapevolezza del tempo che ci sovrasta. Un
mistero che, proprio attraverso la luce che è Gesù Cristo, rivela la grandezza,
l’originalità e l’unicità di ogni vita umana. L’aveva capito il buon Simeone
che, come riferisce il Vangelo, ci dovrebbe essere da esempio: “…ora puoi
lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola,
perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a
tutti i popoli, luce per rivelarti alle genti.” (dal Vangelo secondo Luca)Andare in pace, ecco come vorremmo camminare,
come pellegrini verso la vita che verrà. Con “timore e gioia, due sentimenti
che abitano il cuore veramente cristiano” (San Giovanni Crisostomo)
IN PIEDI
Anno C
Ci si mette in piedi al mattino appena svegli e, lo si voglia o no, si deve iniziare la giornata con l’energia necessaria per fare le cose da fare.
STAMPA
IL FUOCO DEL BATTESIMO
stampa
Mi succede di pensare a come sarebbe stata
diversa la mia vita se non fossi stato battezzato. Non ci fu il mio consenso
informato quando i miei genitori mi portarono al fonte battesimale, ci fu in
parte quando ricevetti la Prima Comunione e la Cresima. In parte, perché, anche
se bambino, capivo che facevo qualcosa d’importante. Grazie agli anni del
catechismo e ai santi sacerdoti che si prendevano cura dell’oratorio. In qualche
modo lasciavo che lo Spirito Santo restasse dentro di me, lasciavo,
inconsciamente, che lavorasse sulla mia crescita, che era come custodita,
guidata, anche dagli altri fattori della maturazione, quali la famiglia e la
scuola. Successivamente, anche il mondo del lavoro. Eppure, sentivo che mancava
qualcosa, mancava il “fuoco” del Battesimo: “…io vi battezzo con acqua, ma
viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei
sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco.” (dal Vangelo secondo
Luca).
UNA LUCE NELLE TENEBRE
stampa
I miei presepi, compresi quelli che da piccolo
facevo con il nonno, sono sempre ambientati in un paesaggio notturno. Una
lucina, bella bianca, deve essere posta nella grotta, o nella capanna, nei
pressi della culla, o della mangiatoia, di Gesù Bambino, affinché illumini
quell’antro buio, ed in particolare, quella piccola statuetta con le braccia
alzate e benedicenti:“…la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno
vinta.” (dal Vangelo secondo Giovanni)