IL TEMPO E’ ORA


Domenica 24 Giugno 2018   
Natività di San Giovanni Battista
La nostra vita è nel tempo che ci è dato come spazio per guadagnarci il tempo dell’eternità accanto al Creatore della nostra vita. Dobbiamo renderci conto di questo grande impegno che dobbiamo assumerci per evitare di cadere nel tranello del nulla ben impersonato dal tentatore, da colui che rifiutando la sovranità del Creatore vuole condurre nella sua desolazione quanti più uomini possibili. Per questo è bene ricordare il passo degli Atti degli Apostoli: “…dalla discendenza di Davide, Dio inviò come salvatore Gesù. Giovanni aveva preparato la sua venuta predicando un battesimo di conversione a tutto il popolo..” E’ per questa sua azione che viene ricordato come il Battista.

L’ALBERO DELLA VITA


Undicesima Domenica T.O.(Anno B)
Scriveva il poeta D. Mallok: “se non potete essere un pino sulla vetta del monte, siate una scopa nella valle, ma siate la migliore piccola scopa sulla sponda del ruscello, siate un cespuglio se non potete essere un albero…”
Mi sono venuti in mente questi antichi versi quando ho ascoltato le parole del profeta Ezechiele:
“…sapranno tutti gli alberi della foresta che io sono il Signore, che umilio l’albero alto e innalzo l’albero basso.”
E’ una similitudine molto semplice da comprendere: più uno crede di essere importante, più si crede bello e forte e in quel modo esercita la sua grandezza e la sua potenza per farsi vedere, più il Signore gli preferirà quell’umile poveraccio che riconosce i suoi limiti e con dignità impegna tutto sé stesso

DOVE SEI?


Decima Domenica T.O.(Anno B)
E’ una domanda, dove sei?, che vale per tutti noi, in qualche modo vale pure per quelli che ci hanno preceduto. Ora, per loro, la domanda possiamo porla solo noi, mentre il Signore Dio ben sa dove si trovano, in paradiso con lui, in purgatorio, nella sofferenza della purgazione, o nell’inferno della dannazione eterna.
Noi invece abbiamo ancora qualche opportunità da giocarci, e la domanda non ci lascia scampo:
“…ma il Signore Dio chiamò l’uomo e gli disse: “Dove sei?”. Gli rispose: “ho udito la tua voce nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo e mi sono nascosto.” (dal Libro della Genesi).

I PICCOLI


Santissimo Corpo e Sangue di Cristo (Anno B)
Voglio introdurre questa solennità del Corpus Domini con un pensiero di Chiara Lubich, fondatrice dei Focolarini:
“Quando l’ombra della croce appare, l’anima si raccoglie nel tabernacolo del suo intimo e, scordando il tintinnio della campana, ti “vede” e ti parla. Sei tu che mi vieni a visitare. Sono io che ti rispondo: “Eccomi Signore, te voglio, te ho voluto”.
All’altare c’è la croce, a quella, una volta, il sacerdote guardava e, implicitamente, invitava a guardare tutti i fedeli, che non venivano ancora “chiamati” popolo.
All’altare c’è il tabernacolo, è lì che viene custodita la verità della nostra fede, il nucleo della nostra intimità con Dio, del nostro parlare con Lui. Noi che siamo miseri, che ci rechiamo titubanti in chiesa, pensiamo di fare un favore a Dio varcando quella sacra soglia, in verità, come dice Chiara Lubich, è Lui che ci viene incontro in quell’Ostia Santa, il suo Corpo donato per noi, per me, per te.
“…pietoso e giusto è il Signore, il nostro Dio è Misericordioso. Il Signore protegge i piccoli: ero misero ed egli mi ha salvato” (dal Salmo 115).