Mi
ricordo di aver letto su un libro di Antonio Socci che traduceva il “Talità Kum”
del Vangelo di Marco in “agnellina alzati”. La traduzione dall’aramaico, la
lingua che anche Gesù parlava, invece riporta:“…
prese la mano della bambina e le disse: “Talità Kum”, che significa:
“Fanciulla, io ti dico: alzati!” (dal Vangelo di Marco)
Devo dire che mi piace tantissimo quanto riportato da Socci, perché l’immagine di Gesù che rivolge una simile espressione ad una bambina mi commuove per la sua tenerezza e rimanda alla figura del Buon Pastore, iconograficamente raffigurante Gesù con sulle spalle la pecorella. In questo caso, invece, dopo aver preso la mano della bambina, facile immaginare con quale delicatezza, se la porta al petto, al suo cuore grande e premuroso. D’altronde, già Isaia lo presenta (40,11) come colui che porta gli agnellini sul petto e conduce dolcemente le pecore madri. La sua attenzione per i più piccoli è speciale ed è particolarmente esigente nel raccomandarne la protezione. Guai a scandalizzare uno solo dei suoi piccoli. Questi devono nascere, godere della presenza della madre, del padre, crescere in armonia, devono poter vivere perché:“… Dio non ha creato la morte e non gode per la rovina dei viventi.” (dal Libro della Sapienza)
Devo dire che mi piace tantissimo quanto riportato da Socci, perché l’immagine di Gesù che rivolge una simile espressione ad una bambina mi commuove per la sua tenerezza e rimanda alla figura del Buon Pastore, iconograficamente raffigurante Gesù con sulle spalle la pecorella. In questo caso, invece, dopo aver preso la mano della bambina, facile immaginare con quale delicatezza, se la porta al petto, al suo cuore grande e premuroso. D’altronde, già Isaia lo presenta (40,11) come colui che porta gli agnellini sul petto e conduce dolcemente le pecore madri. La sua attenzione per i più piccoli è speciale ed è particolarmente esigente nel raccomandarne la protezione. Guai a scandalizzare uno solo dei suoi piccoli. Questi devono nascere, godere della presenza della madre, del padre, crescere in armonia, devono poter vivere perché:“… Dio non ha creato la morte e non gode per la rovina dei viventi.” (dal Libro della Sapienza)