XXXIa Domenica T.O. Anno C
Prospettiva di Zaccheo |
Di solito a fianco delle porte di abitazione sono presenti i cognomi e nomi dei proprietari. Ora è sempre più frequente, soprattutto nei condomini, leggervi dei numeri. Fra non molto verranno scritti dei codici a barra o stampati dei pr-code, tanto l’anonimato sta divenendo il sigillo della nuova umanità. Intanto al nome si sovrappone un codice fiscale e senza quello non vai da nessuna parte e per cercare di darsi una specifica identità va alla grande la moda di tatuarsi tutto il corpo. La fantasia si sbizzarrisce. Almeno quella. Ai tempi di Gesù, non occorreva; se uno era un pubblicano, come Zaccheo, da tutti veniva riconosciuto e il nome identificava pienamente il personaggio. Lo rendeva unico, nel nostro caso, un figlio di Abramo, come dice Gesù nel Vangelo: “… oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo, infatti, è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto.” (dal Vangelo secondo Luca)