Seconda Domenica di Quaresima
Anno A
Tempo fa, durante un’ora di Adorazione, mi
capitò di essere vicino ad una persona che, anziché inginocchiarsi davanti
all’esposizione del Santissimo, si stese in mezzo alla navata, faccia a terra.
Come si fa quando vengono ordinati i preti.
Sembrava un movimento esagerato, ma
forse non lo era e non lo è:
"...all’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia
a terra e furono presi da gran timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse:
“alzatevi e non temete” (dal Vangelo secondo Matteo)
Quei tre discepoli, Pietro, Giacomo e Giovanni,
chiamati in disparte da Gesù, come capita anche in altre occasioni, loro tre e
solo loro, rappresentano la Chiesa nella sua gerarchia ed organizzazione.
Pertanto, è la Chiesa che dovrebbe stare con la faccia a terra, quale segno di
umiltà verso Dio e verso gli uomini. Senza paura, senza accomodarsi alle
pressioni del mondo, perché è Gesù che ci porta sul monte alto. In alto c’è
silenzio e ci si sente vicini a Dio. In Quaresima è l’ideale questo appartarsi,
è un’esperienza che ci riporta all’essenziale, a guardare la terra che
calpestiamo nella nostra vita. A cercare di capire se trattasi di terra sacra o
di terra profana, oppure se è proprio come scrive San Paolo: “…Egli (Cristo
Gesù) ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita e l’incorruttibilità per
mezzo del Vangelo” (seconda Lettera a Timoteo)