PER FEDE…

Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe (Anno B)  

A chi non è mai capitato in una notte di mezza estate di alzare gli occhi al cielo e restare a bocca aperta per la meraviglia che illumina la volta celeste? A me è successo in montagna, a Pejo, un cielo stellato che davvero non ci si stancava di guardare, con gli amici che facevano a gara nell’identificare ora una stella, ora una costellazione, da non poter contare: “…guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle…tale sarà la tua discendenza.” (dal Libro della Genesi)
Ecco, quando le letture propongono questo passo, non riesco a non riandare a quel momento, ma soprattutto mi rallegro perché mi rendo conto di essere una di quelle piccole stelle, uno di quei piccoli granelli di sabbia di quella spiaggia infinita che è la discendenza di Abramo. Quell’uomo, così lontano nel tempo, che diede inizio, per fede, ad un cammino nuovo per l’umanità di ieri e di oggi: 
“…per fede, Abramo, chiamato da Dio, partì…per fede, Sara, sebbene fuori dell’età,  ricevette il dono della maternità…per fede,Abramo, messo alla prova, offrì suo figlio.” ( dalla Lettera agli Ebrei)

NOVE MESI PER LA VITA - DICEMBRE 2020

 Domenica 27 Dicembre 2020 ore 16,00    
alla Chiesa della Madonna degli Angeli

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  La vita ci interpella: Il bivio della realtà

L'IDENTITA' DI GENERE E' CONTRO LE DONNE

Le Nazioni Unite calcolano che ci siano fino a 140 milioni di donne"in meno" al mondo, per via di pratiche come l’aborto selettivo e l’infanticidio. I feti non hanno un’identità di genere. Ma, a conti fatti, evidentemente, a pagare sono quelli di sesso biologicamente femminile.

    

LA MADRE E’ DONNA  IL PADRE E’ UOMO


Il Parlamento ungherese lo scorso 15 dicembre ha approvato una legge che definisce la famiglia come quella composta da una donna come madre e un uomo come padre, vietando di fatto le adozioni da parte di coppie dello stesso sesso e complicando le adozioni da parte di persone single. All’inizio di quest’anno l’Ungheria ha anche approvato una legge che dichiara che il genere di una persona è quello del sesso biologico alla nascita

IL SILENZIO DEL TEMPO

Quarta Domenica di Avvento (Anno B)

L’anno scorso sul cielo del mio presepe avevo apposto uno scritto tratto dalla Tradizione Ortodossa che declamava il senso di gratitudine dei soggetti presenti nel presepe stesso. Gli angeli offrono il loro canto, i cieli fanno da sfondo alla “stella”, i magi omaggiano i loro doni, i pastori esultano di ammirazione, la terra garantisce la sicurezza della grotta, la stalla abbraccia nel calore della mangiatoia. Noi uomini, invece, che guardiamo al presepe, non possiamo che offrire una “Madre Vergine” a Dio. E solo perché una fanciulla di nome Maria in quel di Nazaret disse:“…ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola.” (dal Vangelo secondo Luca)
La visione che ci viene da questa Parola è di un candore traboccante di umile fede che avvolge anche noi, uomini e donne del 2020, nonostante i tentennamenti che il tempo ci sta imponendo. Deve essere chiaro a tutti, soprattutto a coloro che vorrebbero cancellare anche il Natale o a quelli disposti a sacrificarlo sull’altare della pandemia, che non ci apprestiamo a festeggiare un compleanno perché:
“…colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio” (dal Vangelo di Luca)
Così come deve essere chiaro che in quell’evento venne a confermarsi la volontà divina sui “comandamenti” circa la famiglia e la vita.

L’ESULTANZA

Terza Domenica di Avvento (Anno B)

Rallegratevi sempre nel Signore, ve lo ripeto, rallegratevi!

Questa terza domenica di Avvento è anche detta “Gaudete” perché è caratterizzata dal tema della gioia. Per rimarcare questa particolarità anche la liturgia vi partecipa utilizzando i paramenti di colore rosa. Così vedremo sacerdoti e diaconi indossare pianete o casule e dalmatiche di colore inusuale, quasi ad esultare come Maria: “…l’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio mio Salvatore perché ha guardato l’umiltà della sua serva.” (Salmo dal Vangelo di Luca)
L’intensità di questo momento è di una carica tale che tutto si trasforma, anche la preghiera, la devozione popolare, la cura verso il sacro. Non scorderò mai, a tal proposito, l’incontro che ebbi il privilegio di vivere mentre percorrevo il Cammino di Santiago. Ero arrivato, a fine tappa, a Villafranca del Bierzo e il tempo libero del pomeriggio lo dedicai alla visita della cittadina, veramente interessante dal punto di vista storico ed architettonico. Fra le quattro favolose chiese spicca quella dedicata a San Francesco, in alto che domina la città. Una chiesa molto semplice, con pareti di pietre antiche che giocano con luci ed ombre, che mi guidano fin sul presbiterio dove intravedo una statua, a grandezza naturale, di una Madonna “incinta”. Mi spiazza, di una bellezza antica, non ne avevo mai visto di simili

UNA VOCE NEL DESERTO

Seconda Domenica di Avvento (Anno B)

Popolo di Sion, il Signore verrà 

Non una voce sola, ma diverse, oggi, gridano nel deserto delle case, delle chiese, delle scuole, delle strade, dei “social”, eppure tutto sembra catalizzato solo dalla paura e dal politicamente corretto. E quasi tutti, supinamente, si lasciano disperdere da quattro lupi telecomandati. Occorre, allora, che irrompa proprio Giovanni Battista:
“…voce di uno che grida nel deserto: preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri.” (dal Vangelo secondo Marco)
Nel deserto soffia il silenzio, per questo le parole e le profezie giungevano diritte alle orecchie dei peccatori che correvano, perciò, a farsi battezzare per ottenere il perdono. Fosse così anche adesso, ma probabilmente si dovrà per forza cambiare strategia: “Grida e tutti ti sentono. Sussurra e solo chi ti è vicino capisce quello che dici. Taci e solo il tuo amico migliore sa ciò che vuoi dire.” (Luke MacFarlane)