7 dicembre 2025 – 2a di Avvento

                                                           
 
                      Il raccolto

Preparate la via del Signore

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So bene che la pace nel mondo è speranza che alberga nel cuore di ogni persona dotata di un minimo di buon senso, so pure, però, che la pace in assoluto rimarrà sempre un’utopia, sospirata dagli idealisti, negata dalla bramosia dell’uomo. La storia è testimone di questa condizione e non si smentisce neppure in questi primi anni del XXI secolo.
Tuttavia, il salmista non demorde ed auspica che: “…nei suoi giorni fiorisca il giusto e abbondi la pace…sino ai confini della terra.” (dal Salmo n.71)
Sono questi i giorni in cui ci apprestiamo a celebrare la nascita del giusto per eccellenza, Gesù Cristo, ma quanto vorremmo che anche tra gli uomini del nostro tempo sorgesse qualcuno capace di estendere la pace sino ai confini della terra. Invece, niente di nuovo sul fronte occidentale, a dire il vero neppure su quello orientale. Ci rimane, allora, il dovere di far sì che la pace abbondi almeno nei cuori di tutti noi. Di modo che: “…il Dio della perseveranza e della consolazione vi conceda di avere gli uni verso gli altri gli stessi sentimenti, sull’esempio di Cristo Gesù.” (dalla Lettera di San Paolo apostolo ai Romani)
Guardare, perciò, a Gesù in ogni momento della nostra giornata, sforzandoci di capire come e cosa avrebbe fatto Gesù al posto nostro, per poi comportarci di conseguenza. Perché dare testimonianza di sé e delle proprie responsabilità, dei propri carismi è atto fondamentale e doveroso, affinché si possano così vivere relazioni oneste e feconde.  
Non è cosa di poco conto, anche perché il Signore: “…non giudicherà secondo le apparenze e non prenderà decisioni per sentito dire; ma giudicherà con giustizia i miseri e prenderà decisioni eque per gli umili della terra.” (dal Libro del profeta Isaia)
Al riguardo, c’è una “botta e risposta” riportata da Raoul Follereau , molto significativa:
“ – Vedi, mio Signore: ho osservato la tua Legge, e non ho fatto nulla di disonesto, cattivo o empio. 
     Le mie mani sono pulite.
  – Senza dubbio, risponde Il Signore, ma sono anche vuote.”
 Che figura! che tristezza! Sarà così per me? Per ciascuno di noi? Una cosa è certa, il giudizio ci sarà, nessuno può evitarlo. Tenendo ben presente che “il premio promesso dal Divin Maestro non è per chi ha ben cominciato, ma per chi persevera sino alla fine. Ci basti l’esempio di Giuda, il quale incominciò bene, continuò nel bene, ma non perseverò fino alla fine e andò perduto.” (San Pio da Pietrelcina)
E’ così, e il Vangelo ce lo spiega in maniera anche più cruda: “…già la scure è posta alla radice degli alberi; perciò ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco.” (dal Vangelo secondo Matteo)
E il fuoco divampa sempre più in alto. Scriveva San Tommaso d’Aquino: “tutto quel che si riceve, lo si riceve nella forma del recipiente.” E questa nostra terra è ormai ridotta ad un deserto, e i nostri cuori sono sempre più ristretti nella forma e pure nella sostanza. Non sanno più aprirsi alla vita, addirittura la oltraggiano. Altri compensano, però, questa aridità, questo rifiuto, motivo per cui possiamo pure leggere nel Vangelo di oggi che il Signore: “…raccoglierà il suo frumento nel granaio” (dal Vangelo secondo Matteo)
Cerchiamo, allora, di fare parte di quel raccolto, di non essere paglia.  Il Buon Dio sa, per nostra grazia, riconoscere i miseri e gli umili.
Is 11,1-10  /  Sal 71(72)  /  Rm 15,4-9  /  Mt 3,1-12
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