14 settembre 2024

RINNEGARE SE STESSI

Domenica XXIV TO
Anno B

 
Quali sono le opere che si dovrebbero presentare nel giorno del giudizio per sperare nella misericordia divina? La fede in Dio Padre che ha sostenuto tutta una vita non è sufficiente secondo l’apostolo Giacomo, bisogna testimoniarla con le opere: “…a che serve, fratelli miei, se uno dice di avere fede, ma non ha opere?” (dalla Lettera di San Giacomo Apostolo)

30 agosto 2024

IL MALE DENTRO

Domenica  XXII  T.O. 
Anno B

Ho ricevuto fin da bambino, soprattutto da mio padre, un’educazione che metteva in primo piano l’onestà. Diceva papà che non bisogna mai trovarsi nelle condizioni di sentirsi in colpa per qualcosa che si è fatto in modo disonesto, o fraudolento, nei confronti di altri, familiari, conoscenti, estranei in generale. Questo mio riandare all’esempio della vita paterna è stato provocato dal Salmo, quando dice:“…colui che cammina senza colpa pratica la giustizia e dice la verità che ha nel cuore.” (dal Salmo 14)
Ora, seguire questo cammino non è per niente facile perché vuol dire essere trasparenti nelle intenzioni di chi abbraccia la verità del cristianesimo e, conseguentemente, di chi pratica la giustizia nei confronti di tutti. Come fare? Dando testimonianza, anche quando le leggi ingiuste possono portare al martirio.

23 agosto 2024

LA VITA ETERNA

Domenica XXI T.O.

Anno B

La domanda diretta di Gesù che viene rivolta anche a noi, oggi, non permette di guardare da un’altra parte, di fare lo gnorri, ma richiede una ben precisa risposta: “…volete andarvene anche voi?” Gli rispose Simon Pietro: “Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna,” (dal Vangelo secondo Giovanni)
Simon Pietro, il pescatore, non poteva che rispondere così. Non ne sapeva di teologia, era un capofamiglia, un lavoratore che doveva preoccuparsi tutti i santi giorni di trovare come sfamare i suoi. Eppure questo impegno non gli bastava se decise di mettersi alla sequela di Gesù con tutta la sua famiglia. La sua scelta rispecchiava il suo carattere, ben inquadrato da San Pio da Pietrelcina: “guardiamo il nostro cuore e teniamo lontano ogni prudenza terrena. Sforziamoci di avere sempre uno spirito puro nei pensieri, sempre diritto nella fede, sempre santo nelle intenzioni."

16 agosto 2024

L’USO DEL TEMPO

XX Domenica T.O.
Anno B

Il tempo è da vivere, non da subire. Certo, ci condiziona, ci costringe all’invecchiamento, ci sottomette a delle dolorose perdite. E’ difficile ricavare da questa condizione una comprensione positiva cui fare riferimento. Eppure, in questo specifico personale tempo che stiamo vivendo, c’è comunque la possibilità di un incontro speciale con una Persona, una Presenza che sta lì, pronta ad intervenire, se lo si vuole e se gli si corrisponde.
L’Apostolo Paolo ne era ben cosciente se ha scritto:“…fate molta attenzione al vostro modo di vivere, comportandovi non da stolti, ma da saggi, facendo buon uso del tempo, perché i giorni sono cattivi.” (dalla Lettera di San Paolo apostolo agli Efesini)
Quella Presenza è il Signore che opera nella vita dell’uomo, nel tempo che va oltre il nostro tempo.

10 agosto 2024

CERCARE IL SIGNORE

XIX Domenica del T.O.
Anno B


All’alba di ogni nuovo giorno, appena sveglio, mi domando dove mi porteranno i miei stanchi passi. La preghiera mattutina mi rinfranca, gli occhi ritrovano la famigliarità delle forme di casa, ma già mi chiedo se sarò in grado di attendere a tutte le cose che mi sono comandate. Il richiamo che il Signore rivolge al profeta Elia echeggia, allora, nelle mie orecchie: “…alzati e mangia perché è troppo lungo per te il cammino.” (dal primo Libro dei Re)
Non so quanto sarà lungo il mio cammino e quanto possa essere importante, sento, però, che devo continuamente, ogni giorno, mettermi in gioco per andare a cercare il Signore. So che Lui si lascia trovare, magari nel silenzio di una chiesa, oppure nei bisogni delle persone in difficoltà che mi farà incontrare. Eppure, mi domando sempre se ne sarò all’altezza, se ne avrò la forza, nel camminare sulla mia terra: “la potenza è nelle mani del Signore e quei cinque pani sono come semi, non affidati alla terra, ma moltiplicati da colui che ha fatto la terra.” Così suggerisce Sant’Agostino, riflettendo sul Vangelo di Giovanni che ci presenta il “miracolo” dei 5 pani e 2 pesci.

9 agosto 2024

PENSANDOCI

Sono 38 anni che servo la vita in un centro di Aiuto alla Vita e ad essere sincero mi dispiace che siano trascorsi anche se ovviamente, sono stati vissuti nella nostra piccolezza di fronte ad un ideale così grande, ma contemporaneamente sono contento di quel che si è fatto e soprattutto di quel "uèèèè, uèèèèè" che sente il mio cuore più che le mie orecchie, di quei bimbi che , grazie all'incontro delle loro mamme con le volontarie del Centro di Aiuto alla vita, hanno deciso di proseguire la gravidanza.
Sempre mi commuovo e assumo un atteggiamento silenzioso e riservato ripensando a ciò che è stato per me l'appartenere ad un gruppo di volontariato che ha come scopo la vita, fin dal concepimento, di ogni essere umano.
Il maestro di mio figlio, Maestro Verlich Dalmazio, che mi vedeva andare a mezzogiorno a prendere mio figlio che allora frequentava le scuole elementari, un giorno mi chiese se mi facesse piacere essere uno dei soci del Centro di Aiuto alla vita. I miei 38 anni di impegno sono la risposta.
Ho voluto inserire nel mio profilo , insieme a queste mie povere riflessioni, l'indirizzo e la foto di questo gruppo che quest'anno ha frequentato il Seminario Quarenghi, luogo di preparazione per un impegno come il nostro. Lo prendo da un articolo di Avvenire. Gli auguri sono tutti per loro. Grazie. Gigi

3 agosto 2024

IL SIGILLO SUL PANE

XVIII Domenica del T.O. 
Anno B

Durante il giovedì santo in alcune chiese si predispone un altare con al centro una grossa pagnotta e un grappolo d’uva che simboleggiano ciò che è stato consumato nell’ultima cena da Gesù e i suoi apostoli. Sul pane è tracciato il segno della croce che sta ad indicare a quale sacrificio il Signore si offrì. Quel segno è il sigillo che santifica ogni pane consacrato, da quella cena in poi. Ogni volta che accade, cioè ad ogni Santa Eucaristia, si perpetua la Parola che dice: “…datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo.” (dal Vangelo secondo Giovanni)

27 luglio 2024

NULLA VADA PERDUTO

XVII Domenica T.O. 
Anno B

Nulla(e Nessuno) vada perduto

 Se c’è una cosa che mi da fastidio è veder gettare il pane avanzato. Sia a casa che al ristorante. Delle altre pietanze non  mi accorgo più di tanto, mentre per il pane ho sempre una particolare attenzione. Probabilmente, penso sia nel dna umano che si trasmette di generazione in generazione o forse è semplicemente il fatto che Gesù ha garantito la sua presenza fra gli uomini nei secoli, proprio nel pane. Perciò, ascolto con gratitudine la Parola del Signore, per esempio, quando dice:“…venne un uomo che portò pane di primizie all’uomo di Dio: venti pani d’orzo e grano novello.” (dal secondo Libro dei Re)

19 luglio 2024

LA BATTAGLIA E IL RIPOSO

XVI Domenica del T.O.
Anno B


Spesso e volentieri i brani evangelici iniziano con “in quel tempo…” Mi piace questa locuzione perché è come se leggessi “in questo tempo…”. Ecco, proviamo con il Vangelo di questa domenica: “…In quel tempo gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’.” (dal Vangelo secondo Marco)
La traduzione potrebbe essere: in questo tempo, noi discepoli di Cristo ci troviamo attorno a Gesù, presente nel Tabernacolo della nostra parrocchia o della nostra chiesa e dopo averlo adorato in ginocchio, ascoltato la sua Parola, ricevuto nel Santissimo Sacramento, in silenzio gli riferiamo tutto quello che abbiamo fatto durante la giornata o la settimana e quello che abbiamo ricevuto. In parole povere gli diciamo delle nostre gioie, delle nostre delusioni, del nostro dolore, delle nostre preoccupazioni. Lui è in noi, non ne dubitiamo, per questo scrutiamo il profondo del nostro cuore ed è come se effettivamente ci portassimo in un deserto. In disparte, dove riposare dopo le battaglie di tutti i giorni, dove possiamo capire quanto Dio ci è vicino, insegnandoci con quale umiltà si resiste all’orgoglio, con quale benevolenza si combatte l’invidia, in quale misura non ci si debba beare delle parole adulatorie, bensì rallegrarsi del bene degli altri.

12 luglio 2024

LA NOSTRA POLVERE

XV Domenica del T.O. 
Anno B


La Parola di questa domenica suscita diverse sollecitazioni ed accostamenti circa il modo con cui si cerca di portare l’annuncio evangelico nella società in cui viviamo. Prendiamo, per esempio:“…a Betel non profetizzerai più, perché questo è il santuario del Re ed è il tempio del regno.” (dal Libro del profeta Amos)
Traducendo quella situazione nel linguaggio d’oggi possiamo immaginare che il santuario e il tempio di Betel siano da identificarsi con i luoghi del potere legislativo attuale, e sentirci dire: tu cristiano non venire più nei Parlamenti a parlarci di Dio, del suo Regno, della sua Legge, dei valori (non negoziabili), dei diritti dei deboli, perché abbiamo deciso che per te e per Lui non c’è più spazio.

6 luglio 2024

IL DEBOLE E IL FORTE

XIV Domenica del T.O.
Anno B


Leggo ogni giorno di divisioni all’interno della Chiesa, di scomuniche e di ammonizioni. La cosa mi addolora moltissimo. Nonostante si continui a parlare di misericordia e di speranza, di fatto si registrano sentimenti di chiusura e di rifiuto nei confronti di chi vuole vivere la propria fede nei solchi della Tradizione e del perenne Magistero della Chiesa. Nonostante si continui a parlare di sinodalità, di fatto il centralismo gerarchico diventa sempre più intransigente su comportamenti ed obbedienza. La confusione regna ed il malessere sovrasta quella che dovrebbe essere la tranquilla fiducia in chi è chiamato a guidare il pellegrinaggio terreno dei membri della Chiesa. Mi viene, perciò, facile immergermi nella preghiera del Salmo:“…pietà di noi, Signore, pietà di noi, così i nostri occhi al Signore nostro Dio, finché abbia pietà di noi.” (dal Salmo 122)

28 giugno 2024

NOVE MESI PER LA VITA - GIUGNO 2024

 Domenica 30 GIUGNO2024 ore 16,00

presso la Chiesa della Madonna degli Angeli

                      LA PUREZZA DI DIO:

                L'INNOCENZA DEI BIMBI
                ======================
        LA Storia: L'AMICO Speciale


I pensieri di un bambino, nella sua più sincera innocenza. Le risposte di Gesù per comprenderne la grandezza:
A che pensi Marcellino?
Dove sarà la mamma tua adesso?
Con la tua!
Come sono le mamme? Che fanno?
Danno, danno sempre.
E che danno?
Tutto: sé stesse, la vita e la luce degli occhi ai figli,
finché divengono vecchie e curve.
Anche brutte?
Brutte no, Marcellino, le mamme non diventano mai brutte
Devo andare via, mi chiamano…Tu vuoi molto bene alla tua mamma?
Con tutto il cuore.
Io alla mia di più…
Solo un bambino come Marcellino riesce a capire, con la sua innocenza, la purezza di Dio. Sappiamo che Marcellino “Pane e Vino” è una storia che nasce da una leggenda che racconta del ritrovamento di un neonato presso un convento di frati. Il bimbo viene praticamente adottato e cresce forte e sano fino a quando, intorno ai cinque anni, entra nella soffitta del convento e vi trova un crocifisso a misura d’uomo. Nella sua fanciullesca ingenuità Marcellino scopre il suo primo vero amico e torna tutti i giorni a trovarlo, portando a Gesù Crocifisso anche da mangiare, il pane e il vino. Non è più solo, ora ha un amico che è tanto buono. Così risponde a chi prova pena per lui perché senza amici. E gli è tanto amico che lo consiglia, gli toglie la corona di spine dal capo, gli porta una coperta, gli tiene compagnia durante un temporale. Fino a quando, con una tenerezza unica e materna, Gesù lo prende tra le sue braccia, in quel sonno che apre le porte dell’eternità e dell’incontro con quella sua mamma che ha sempre amato più della sua breve vita.
                                  NEL LIBRO DELLA VITA

COME DORMIRE NELLA MORTE

 XIII Domenica del T.O.
Anno B


E’ raccapricciante quanto avvenuto a Pescara: due minorenni hanno trucidato un loro coetaneo per una questione legata all’uso di droghe. E’ terribile, poi, il modo con cui hanno infierito, incuranti dello strazio che provocavano, anzi godendone, ingalluzziti dalla presenza acquiescente di altri giovani attorno a loro, in parte atterriti, ma impotenti. E come se niente fosse accaduto, poco dopo se ne vanno in spiaggia a glorificarsi del loro agire. Si è inorriditi, ma come è possibile? Altri episodi terribili come questo ne erano già accaduti, si pensava, però, fossero legati a menti malate dei protagonisti. Qui, invece, vi possiamo leggere solo e proprio il sonno della ragione, il piacere di dare solo dolore e morte. Non possiamo nasconderci, tutti noi siamo chiamati a renderne conto a Dio.

22 giugno 2024

L’URAGANO E LA BONACCIA

XII Domenica del T.O. 
                                                              Anno B


In questi giorni d’inizio estate mi ritrovo spesso a guardare il cielo, sempre più denso di nuvolaglia che mi sembra alquanto strana. Non sono ancora del tutto persuaso delle teorie sulle famigerate scie chimiche, ma l’evidenza è sopra i nostri occhi. I cieli limpidi, di un forte azzurro, ben inondati dalla forte luce del sole, sono sempre più rari e quasi sempre al mattino, poi nel corso della giornata puntualmente le cose cambiano. Le perplessità crescono e, leggendo i versetti di Giobbe: “…il Signore prese a dire a Giobbe in mezzo all’uragano.” (dal Libro i Giobbe), ecco, pare anche a me di stare come in mezzo ad un uragano che non è solo meteorologico. E’ soprattutto esistenziale, per noi tutti ed in particolare per la Chiesa. C’è smarrimento, insicurezza, tentazioni continue a seguire i dettami del mondo, quasi si volesse trovare, nel suo apparente buonismo, gli appetitosi appigli per non naufragare. Ci si dimentica, così, che solo Gesù Cristo sa come calmare le acque turbolente. Ci si dimentica che “io vi ho dato la mia immagine e somiglianza, ma voi avete perduto la grazia con il peccato. Per ridonarvi la grazia, ho unito la mia natura alla vostra, coprendola col velo della vostra umanità”. (Santa Caterina da Siena)

15 giugno 2024

COME UN GRANELLO, COME UN RAMOSCELLO

Undicesima Domenica del T.O. 
Anno B


Ho un piccolo orticello: vi ho seminato alcuni tipi di insalata, cipolle, carote, patate; ho messo dei pomodori, fagiolini, melanzane, peperoni e zucchine. Tolgo l’erbaccia, innaffio e controllo la crescita per esercitare la raccolta con positiva risultanza. Ogni tanto mi soffermo a squadrarlo, soddisfatto. Tutto ciò mi rende più comprensibile la parabola del granello di senape, perché il parlare di Gesù è semplice e utilizza parametri di vita quotidiana. Così ci fa capire, con parole povere, di quale pasta è fatta la sua persona quando ci parla del Regno di Dio e con un pratico esempio ci apre lo sguardo sulla magnificenza dell’Amore di Dio per l’uomo: “…il regno di Dio è come un granello si senape, il più piccolo di tutti i semi, ma quando cresce diventa più grande di tutte le piante dell’orto.” (dal Vangelo secondo Marco)

8 giugno 2024

LO SGUARDO SU DI NOI

Decima Domenica T.O. 
Anno B


Mi piace moltissimo quest’immagine di Gesù che si sofferma con lo sguardo su ciascuno di quelli vicini, per dire a quelli lontani, come noi, che viviamo nel terzo millennio, veniamo considerati: suoi famigliari, suoi parenti, suoi cari.
“…girando lo sguardo su quelli che erano seduti accanto a lui, disse: “Ecco mia madre e i miei fratelli. Perché chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre.” (dal Vangelo secondo Marco)
Certo, occorre fare la volontà del Padre, che può sintetizzarsi in questo modo: ama! Perché Dio è Amore e tutto quello che ha creato è scaturito dal suo Spirito d’Amore per tutto ciò che è bello, buono ed eterno. Non ha creato il male perché in lui non può sussistere. Il male si manifesta nel mondo solo quando lo si sceglie

1 giugno 2024

EUCARISTIA VIVA

Santissimo Corpo e Sangue di Gesù 
Anno B


Proviamo ad andare con la mente agli albori della nostra infanzia, oppure guardiamo una mamma  o un papà, con in braccio il figlio appena nato: ci immergiamo in una dimensione del tutto inusuale, dolce, tenera, fatta di abbracci, di attenzioni che contornano gesti e movimenti unici. Si sta bene, ci si sentiva protetti, si poteva desiderare tutto ciò che un bambino desidera. C’erano, però, anche dei limiti che venivano imposti, cui bisognava obbedire, con le buone e pure con le cattive, tipo il cambiamento del tono della voce, le occhiatacce, le sculacciate, le sberle, i castighi. Varianti, solo crescendo lo si sarebbe capito, che erano comunque intrise di quell’amore materno e paterno che ci ha avvolto fin dal primo istante della nostra vita. E’ come l’amore che Dio, nella sua creazione, fin dal principio ha espresso donandoci i suoi precetti:“…tutti i comandamenti che il Signore ha dato, noi li eseguiremo.” (dal Libro dell’Esodo)

25 maggio 2024

SENZA DUBITARE

Santissima Trinità
Anno B

io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo
La fine del mondo, non c’è dubbio alcuno, avverrà. Però, nel profondo del nostro essere, sentiamo che non succederà noi presenti. E’ così, è come un rifiuto di quanto il pensiero di una fine del mondo, possa immaginare. Apocalissi, guerre nucleari, virus inimmaginabili (altro che covid), implosione del sistema solare, suicidio complessivo dell’umanità, sono alcune delle prospettive che, comunque, terrorizzano. Perciò, le rifiutiamo, le esorcizziamo.
Personalmente, però, più semplicemente, mi convinco, che non avverrà niente di tutto ciò, fintanto che nascerà ancora un bambino. Perché un bambino che nasce, anzi, un nuovo essere umano concepito, è segno che Dio non si è ancora stancato dell’uomo. Verrebbe, allora, da dire che il destino di questo mondo è legato ad un piccolo inerme, innocente bimbo nel ventre di sua madre?

22 maggio 2024

NOVE MESI PER LA VITA - MAGGIO 2024

Domenica 26 MAGGIO 2024 ore 16,00

presso la Chiesa della Madonna degli Angeli

                      LA PUREZZA DI DIO:

                              L'INNOCENZA DEI BIMBI
==================================

LA STORIA: Maria e il salmo 103

Questa è la storia della piccola Maria, di anni 8. Si sveglia una mattina con macchie strane sulla pelle. E’ pallida più del solito e, da giorni, lamenta una stanchezza impressionante. Ha anche la febbre. Viene portata d’urgenza in ospedale e dopo poche ore arriva la terribile diagnosi: leucemia.
Comincia con le trasfusioni e con dosi massicce di cortisone, ma i globuli bianchi non scendono. I genitori sono disperati, i medici dicono che non possono fare molto, ma non demordono. La degenza in ospedale si prolunga e la sofferenza si acuisce anche alla luce degli scarsi risultati delle terapie in corso.
Un giorno Maria chiede alla mamma di leggerle il Salmo 103. La mamma se ne meraviglia, trova una bibbia nella piccola chiesetta dell’ospedale e si appresta alla lettura. Non prima d’averle chiesto il motivo. La piccola le dice che ha sentito il dottore parlare di lei come il caso 103. Perciò si era ricordata di quanto a catechismo le avevano detto circa il modo di pregare attraverso i salmi.
E il salmo 103 dice fra le tante cose: “benedici anima mia il Signore…egli perdona tutte le tue colpe, risana tutte le tue infermità.”
Mamma rileggi l’ultima parte dell’ultimo verso: “risana tutte le tue infermità”.  Tutti i giorni richiedeva alla mamma di rileggerle il salmo 103 e specificatamente: risana tutte le tue infermità”. E su queste parole trovava serenità, il sorriso e il sonno.
Passano i giorni e Maria migliora, fino alla dimissione, guarita. Il primario, con soddisfazione, si congeda dai genitori dicendo: “il cortisone ha vinto la malattia”.
La mamma, però, gli chiede: “professore, nostra figlia è il caso 103, ma che ne è stato degli altri 102?”.
Il medico abbassa lo sguardo e si limita a dire che non sempre va così bene. E con le spalle curve se ne va, ma solo Maria e sua mamma sanno che la malattia non è stata vinta dal cortisone. Null’altro da aggiungere, se non che la preghiera e l’innocenza dei bimbi possono fare miracoli.

18 maggio 2024

LA GUIDA

Domenica di Pentecoste
Anno B

                         

Camminare per un sentiero, vivere una bella escursione è un’esperienza che tutti possono assaporare, anche senza preparazione alcuna. Se, invece, si vuole scalare un monte che oppone dirupi, pareti irte, passaggi nel vuoto, allora ci vuole una guida. Costui si mette a disposizione con la sua conoscenza del territorio e con la pazienza necessaria a smontare la boriosità di chi temerariamente vuole sovrapporsi, così com’è altrettanto dovuta per rassicurare i timorosi di fronte alle difficoltà dell’arrampicata verso la vetta e, comunque, verso il traguardo della giornata. E’ una guida che non molla sul suo dovere, sul suo impegno, ma richiede la piena disponibilità di tutti e di ciascuno a riconoscerla come tale ad ogni passo , fin dal primo momento che si è iniziata la scalata.

11 maggio 2024

IL NOSTRO TEMPO

Ascensione del Signore 
Anno B

Mi domando spesso quando vedo amici, conoscenti o persone care lasciare, secondo me, anzitempo questo mondo, mi chiedo che senso abbia l’aspettare che si compia il mio tempo. So che si tratta del tempo della Vita, anche della mia piccola vita, eppure non a caso ho scritto la parola vita con la prima lettera in maiuscolo perché so pure che in questa Vita si può trovare la verità e, soprattutto, la risposta:“…non spetta a voi conoscere tempi o momenti che il Padre ha riservato al suo potere, ma riceverete la forza dello Spirito Santo e di me sarete testimoni fino ai confini della terra.” (dagli Atti degli Apostoli)

5 maggio 2024

E SONO SOLO UN UOMO

Sesta Domenica di Pasqua
Anno B

I

Vi ho chiamato amici

In tempi lontani, quelli della prima giovinezza, sollecitato a prestarmi per il bene comune rispondevo che avevo ben poco da dare, essendo solo un semplice ragazzo capace solo dell’entusiasmo per il messaggio evangelico.
Leggo ora, (ma quante volte l’avrò letto?) che anche l’apostolo Pietro si riteneva solo un uomo:
“…alzati: anche io sono un uomo, in verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenze di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia.” (dagli Atti degli Apostoli)
Ora quell’“alzati” lo sento proprio come se fosse rivolto a me. Vorrei tanto giocare di sponda e farlo risuonare, quell’imperioso “alzati”, nel cuore di quanti leggeranno queste due righe di commento alla Parola del Signore in questo tempo di Pasqua.
“Alzati”, perché Gesù ha bisogno anche di ciascuno di noi, non fa preferenze, non stila classifiche, chiede solo di avere rispetto per la sua persona, di temerlo quale unico vero Dio e di praticare i suoi comandamenti che raccontano come vivere la sua giustizia. Ci ha lasciato, al riguardo, un esempio specifico quando, preso un asciugatoio, se lo cinse alla vita e con un catino iniziò a lavare i piedi dei suoi discepoli. Quando riprese le vesti, Gesù non depose l’asciugatoio, se lo tenne, indicando, così, il vero senso della diaconia, del servizio permanente verso il prossimo. In questo sta il fondamento della sua giustizia. In questo modo, seguendo il suo esempio, potremo rendere esplicito che:“…il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza, agli occhi della gente ha rivelato la sua giustizia.” (dal Salmo 97)

27 aprile 2024

IL TRALCIO SECCO

 Quinta Domenica di Pasqua 
Anno B

Ma davvero stiamo parlando del Signore alle generazioni dei nostri figli e dei nostri nipoti? “ …si parlerà del Signore alla generazione che viene, annunceranno la sua giustizia.” (dal Salmo 21). O piuttosto, proprio la generazione del Concilio Vaticano II ha preferito camuffare il messaggio evangelico, trasformare la sua Sacra Liturgia? Lasciando che il mondo entrasse a gamba tesa, sconvolgendo capisaldi quali il matrimonio, la famiglia, la vita, l’autorità. Solo alla fine della sua vita, papa Montini se ne accorse, quando ammise che il fumo di satana era ormai entrato nella Chiesa. 
In effetti, aggrappati alla vite vera c’erano quasi solamente tralci secchi.
San Paolo, si narra negli Atti degli Apostoli, che pur non essendo un eloquente predicatore, parlava con decisione, soprattutto, a quelli che non avevano ancora ricevuto l’annuncio del Vangelo di Gesù Cristo: “…parlava e discuteva con quelli di lingua greca: ma questi tentavano di ucciderlo. Quando vennero a saperlo, i fratelli lo condussero a Cesarea e lo fecero partire per Tarso.” (dal Libro degli Atti degli Apostoli)
Oggi accade lo stesso: se osi parlare di diritto alla vita, se osi mettere in discussione la legge che autorizza l’aborto volontario, vieni messo alla gogna.

24 aprile 2024

NOVE MESI PER LA VITA - APRILE 2024

 Domenica 28 APRILE 2024 ore 16,00
presso la Chiesa della Madonna degli Angeli

                      LA PUREZZA DI DIO:

                 L'INNOCENZA DEI BIMBI
==================================
DAVIDE: il bambino che parlava con gli angeli



“Mamma, stanotte gli Angioletti mi hanno portato in Paradiso”…
e com’era? “Bellissimo”.
E’ solo uno dei tanti colloqui di un bambino, di nome Davide, con sua mamma Elisa, che non lo lasciò un attimo fin dal primo giorno in cui si manifestò la malattia che lo avrebbe portato alla morte, il giorno 22 giugno 2021, a quasi nove anni soltanto.
La storia di questo bambino e della sua famiglia è coinvolgente perché avviene in un contesto sociale simile a quello in cui ciascuno di noi vive abitualmente.
La vita di Davide e della sua famiglia viene stravolta quando al piccolo viene diagnosticata una leucemia linfoblastica acuta. Dopo la prima dolorosa fase che termina con un trapianto di midollo, senza esisti positivi, Davide e i suoi genitori entrano in un vortice di delusione e rabbia per tutte le preghiere e le speranze andate a vuoto.
Poi, dal giorno della Prima Comunione, anticipata per ovvi motivi, l’esistenza del piccolo Davide passa dai toni cupi insopportabili della malattia, ai colori accesi della gioia e della vera speranza.
A Davide sono venuti incontro gli Angeli, la Madonna, Gesù e lo prendono per mano. Il bambino capisce che non è più solo nel suo cammino verso la fine perché fa esperienza del Paradiso e della vita eterna nelle mani di Dio. Scopre che la sua vita non è assurda, negativa perché attraverso la maledetta malattia va incontro alla vera vita. Ciò che stupisce è la capacità con cui sa trasmetterlo ai genitori, al fratello, ai parenti, liberandoli così dall’angoscia per la sua prematura perdita. Spiega loro che è bello vivere con Gesù, con la Madonna; è bello il Paradiso, un luogo dove si sta bene, dove ora Davide “ci attende là”, scrive, serena e in pace, la mamma.
Veramente la Comunione è l’incontro tra due cuori innocenti: il cuore di un bambino e il cuore di Gesù; il cuore del figlio e il cuore del Padre che è nei cieli.

20 aprile 2024

IL RECINTO

Quarta Domenica di Pasqua
Anno B


Nel prossimo mese di giugno saremo chiamati al voto per eleggere il nuovo Parlamento dell’Unione Europea. Penso che sia buona cosa parteciparvi, esprimendo così il proprio diritto di scelta politica e di scelta delle persone degne di rappresentare e realizzare principi di giustizia e di libertà.
In ogni caso, tutto ciò non basterà perché dobbiamo tenere presente quanto riferisce il Salmo:“…è meglio rifugiarsi nel Signore che confidare nell’uomo. E’ meglio rifugiarsi nel Signore che confidare nei potenti.” (dal Salmo 117(118)
E’ meglio, perciò, rifugiarsi, cioè, entrare nel recinto del Signore, che non in quello dei potenti del momento. Il primo offre cura, amore, salvezza; il secondo assicura schiavitù, disprezzo per i diritti, sfruttamento e malvagità.

13 aprile 2024

PACE A VOI

Terza Domenica di Pasqua
Anno B

 

Noi siamo Tommaso che non crede - Ecco "Pace a voi"

Il Vangelo di questa domenica riporta le parole del Signore che ci dice di non essere turbati, di non avere dubbi circa la “pace” che accompagna il suo saluto agli apostoli. Ma come si fa a non essere preoccupati, direi angosciati, per quanto succede intorno a noi? Le guerre continuano e si stanno scaldando i motori per l’invio sui campi di guerra di nuovi armamenti, di nuovi missili, di altri uomini da mandare al macello. Sotto altri cieli, negli asettici e lussuosi palazzi del potere si decide che l’aborto è ormai da considerarsi un diritto costituzionalmente protetto. La religione che vive in Cristo viene derisa ed infangata per bieco desiderio di fare più denaro, per vendere qualche sacchetto di patatine in più. Guai, però, a trattare nello stesso modo altre religioni, anzi si stravolgono concetti e realtà pur di apparire aperti e disponibili ad una nuova religione mondiale che tolga dall’orizzonte la persona di nostro Signore Gesù Cristo.
Eppure, nonostante tutto ciò, Lui:“…Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: “pace a voi”. (dal Vangelo secondo Luca)

6 aprile 2024

ESSERE CREDENTE

Domenica della Divina Misericordia
Seconda di Pasqua
Anno B

Questa domenica dopo Pasqua ci presenta l’immagine di Gesù nella Divina Misericordia, con i raggi del suo amore rivolti verso il basso. Sono rivolte ai suoi discepoli, ancora incerti, che hanno bisogno del perdono, che confidano, appunto, nella misericordia che solo un Padre può concedere ai propri figli perché: “…chiunque è stato generato vince il mondo; e questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede.” (dalla prima Lettera di Giovanni Apostolo)
Su questo punto non si può, a nostra volta, mollare. Ciascuno di noi viene da Dio, con il suo carico d’Amore che, nella sua purezza, ci spinge verso la sconfitta del male che infesta il mondo, attraverso il Santo Battesimo. A questo punto la fede diventa incrollabile, al punto tale da essere pronti al martirio pur di non rinnegarla.Anche perché le mani benedicenti di Gesù nella Divina Misericordia, sono quelle che hanno toccato la fanciulla morta e la bara del ragazzo di Nain. Sono le mani che hanno spezzato i pani per i cinquemila e con esse ha offerto il suo corpo e il suo sangue nella cena della definitiva consacrazione. D’altronde “Gesù spezzò il pane. Se non avesse spezzato il pane, come le briciole sarebbero potute giungere fino a noi?” (Baldovino di Ford) Oggi, infatti, quelle mani sono le mani del sacerdote, “Alter Cristus” che rinnovano il suo sacrificio, se riusciamo anche oggi a rivedere in esse le ferite dei chiodi.

30 marzo 2024

IL SEPOLCRO

DOMENICA DI PASQUA
RISURREZIONE DEL SIGNORE
(ANNO B)

Mi sento un po’ come Maria di Magdala ogni volta che varco il cancello di un cimitero, verso uno dei tanti sepolcri che custodiscono le spoglie dei miei cari, dei miei amici, dei conoscenti da una vita. Davanti a queste tombe, stare in sosta anche per pochi minuti, permette di percorrere, come in un flash, anche solo un fatto che ha connotato la vita del defunto su cui si concentrano la preghiera ed il ricordo. Penso sia questo il modo con cui si onora chi ci ha preceduto nelle generazioni, sia questo ciò che viene inteso come “culto dei morti”, e che sia anche così che si costruisce la comunione dei santi.
Da sempre, l’umanità ha coltivato questa cultura nei confronti dei defunti. Oggi, questa si sta affievolendo, ma non voglio approfondire tale tematica, solo ci ho ragionato un poco per immaginarmi la scena di Maria di Magdala che si reca al sepolcro e lo trova vuoto. Lei c’era stata quando vi avevano posto il corpo di Gesù, aveva visto lo strazio di quel corpo, lo aveva pianto e anche lavato con le sue lacrime. Non le bastava, voleva profumarlo, voleva conservarlo il più possibile, magari pregando il Salmo: “…rendiamo grazie al Signore perché è buono, perché il suo amore è per sempre.”

23 marzo 2024

IL MANTELLO

                Domenica delle Palme
          Anno B

L’immaginario (sicuramente il mio) fissa la Domenica delle Palme in un film che vede la gente frequentare le chiese in misura superiore rispetto agli standard domenicali per via della distribuzione dell’ulivo benedetto. Che viene presentato come un simbolo di pace, da portare a casa, allegri, per appenderlo sopra la testata del letto o all’ingresso dell’abitazione, Eppure, tutto ciò stride con quanto, durante la liturgia, si va poi a vivere con l’ascolto estenuante della passione di nostro Signore Gesù Cristo. S’inneggia, durante la processione, con i rami d’ulivo o di palme, ma si ci si dimentica di stendere i mantelli.

22 marzo 2024

Caricamento: 683607 su 683607 byte caricati.

NOVE MESI PER LA VITA - MARZO 2024
Domenica 24 MARZO 2024 ore 16,00
presso la Chiesa della Madonna degli Angeli

                      LA PUREZZA DI DIO:

                      L'INNOCENZA DEI BIMBI
====================================
              LEONI E LEONESSE: senza mollare mai



E’ una storia commovente. E’ la cronaca estrema e reale di una mamma, Giulia, e di suo figlio, Ettore. Accade in Vigevano, la città in cui  viviamo, in un ambiente familiare vicino e conosciuto, dove una giovane coppia, Giulia e suo marito Amedeo, fondano le loro promesse matrimoniali, felicemente sostenute con l'arrivo del loro primo figlio, Ettore.
A questo piccolino, 
all'età di tre anni, viene diagnosticato un cancro in testa. Qui comincia il suo calvario, condiviso da tutti i suoi familiari, in primis dalla madre, che non lascerà un istante Ettore per tutto il tempo della malattia e delle relative estenuanti e dolorose terapie. Da questa esperienza diretta, vissuta sulla carne e sulla psiche di una giovane madre, emerge il desiderio e la necessità di testimoniare tutto quanto il percorso che ha portato alla sconfitta, grazie a Dio, del male.
Una confessione in cui emerge 
tutto l'amore di una madre, di una leonessa e del suo piccolo leone.
Una storia di un bambino e della sua famiglia, che risalgono 
dall'inferno. La disperazione, le lacrime, le angosce, le sofferenze diventano il pane quotidiano che alimenta, però, la speranza. Fidandosi e lasciandosi condurre da quei medici e personale sanitario che li hanno seguiti e sostenuti nella battaglia presso l'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, reparto di oncologia pediatrica.
Una storia, dunque, vera, 
documentata, quasi come un diario. Una vicenda narrata, per mettersi personalmente in gioco, da una mamma che vuole essere di aiuto alle mamme, alle leonesse, che affrontano o affronteranno lo stesso percorso, per aiutarle a ritrovare la luce persa per strada. Ettore e sua mamma e tutti i loro cari quella luce l’hanno trovata con la guarigione, ma soprattutto con la fede in Colui che tutto può.