IL MALE DENTRO

Domenica  XXII  T.O. 
Anno B

Ho ricevuto fin da bambino, soprattutto da mio padre, un’educazione che metteva in primo piano l’onestà. Diceva papà che non bisogna mai trovarsi nelle condizioni di sentirsi in colpa per qualcosa che si è fatto in modo disonesto, o fraudolento, nei confronti di altri, familiari, conoscenti, estranei in generale. Questo mio riandare all’esempio della vita paterna è stato provocato dal Salmo, quando dice:“…colui che cammina senza colpa pratica la giustizia e dice la verità che ha nel cuore.” (dal Salmo 14)
Ora, seguire questo cammino non è per niente facile perché vuol dire essere trasparenti nelle intenzioni di chi abbraccia la verità del cristianesimo e, conseguentemente, di chi pratica la giustizia nei confronti di tutti. Come fare? Dando testimonianza, anche quando le leggi ingiuste possono portare al martirio.

LA VITA ETERNA

Domenica XXI T.O.

Anno B

La domanda diretta di Gesù che viene rivolta anche a noi, oggi, non permette di guardare da un’altra parte, di fare lo gnorri, ma richiede una ben precisa risposta: “…volete andarvene anche voi?” Gli rispose Simon Pietro: “Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna,” (dal Vangelo secondo Giovanni)
Simon Pietro, il pescatore, non poteva che rispondere così. Non ne sapeva di teologia, era un capofamiglia, un lavoratore che doveva preoccuparsi tutti i santi giorni di trovare come sfamare i suoi. Eppure questo impegno non gli bastava se decise di mettersi alla sequela di Gesù con tutta la sua famiglia. La sua scelta rispecchiava il suo carattere, ben inquadrato da San Pio da Pietrelcina: “guardiamo il nostro cuore e teniamo lontano ogni prudenza terrena. Sforziamoci di avere sempre uno spirito puro nei pensieri, sempre diritto nella fede, sempre santo nelle intenzioni."

L’USO DEL TEMPO

XX Domenica T.O.
Anno B

Il tempo è da vivere, non da subire. Certo, ci condiziona, ci costringe all’invecchiamento, ci sottomette a delle dolorose perdite. E’ difficile ricavare da questa condizione una comprensione positiva cui fare riferimento. Eppure, in questo specifico personale tempo che stiamo vivendo, c’è comunque la possibilità di un incontro speciale con una Persona, una Presenza che sta lì, pronta ad intervenire, se lo si vuole e se gli si corrisponde.
L’Apostolo Paolo ne era ben cosciente se ha scritto:“…fate molta attenzione al vostro modo di vivere, comportandovi non da stolti, ma da saggi, facendo buon uso del tempo, perché i giorni sono cattivi.” (dalla Lettera di San Paolo apostolo agli Efesini)
Quella Presenza è il Signore che opera nella vita dell’uomo, nel tempo che va oltre il nostro tempo.

CERCARE IL SIGNORE

XIX Domenica del T.O.
Anno B


All’alba di ogni nuovo giorno, appena sveglio, mi domando dove mi porteranno i miei stanchi passi. La preghiera mattutina mi rinfranca, gli occhi ritrovano la famigliarità delle forme di casa, ma già mi chiedo se sarò in grado di attendere a tutte le cose che mi sono comandate. Il richiamo che il Signore rivolge al profeta Elia echeggia, allora, nelle mie orecchie: “…alzati e mangia perché è troppo lungo per te il cammino.” (dal primo Libro dei Re)
Non so quanto sarà lungo il mio cammino e quanto possa essere importante, sento, però, che devo continuamente, ogni giorno, mettermi in gioco per andare a cercare il Signore. So che Lui si lascia trovare, magari nel silenzio di una chiesa, oppure nei bisogni delle persone in difficoltà che mi farà incontrare. Eppure, mi domando sempre se ne sarò all’altezza, se ne avrò la forza, nel camminare sulla mia terra: “la potenza è nelle mani del Signore e quei cinque pani sono come semi, non affidati alla terra, ma moltiplicati da colui che ha fatto la terra.” Così suggerisce Sant’Agostino, riflettendo sul Vangelo di Giovanni che ci presenta il “miracolo” dei 5 pani e 2 pesci.

PENSANDOCI

Sono 38 anni che servo la vita in un centro di Aiuto alla Vita e ad essere sincero mi dispiace che siano trascorsi anche se ovviamente, sono stati vissuti nella nostra piccolezza di fronte ad un ideale così grande, ma contemporaneamente sono contento di quel che si è fatto e soprattutto di quel "uèèèè, uèèèèè" che sente il mio cuore più che le mie orecchie, di quei bimbi che , grazie all'incontro delle loro mamme con le volontarie del Centro di Aiuto alla vita, hanno deciso di proseguire la gravidanza.
Sempre mi commuovo e assumo un atteggiamento silenzioso e riservato ripensando a ciò che è stato per me l'appartenere ad un gruppo di volontariato che ha come scopo la vita, fin dal concepimento, di ogni essere umano.
Il maestro di mio figlio, Maestro Verlich Dalmazio, che mi vedeva andare a mezzogiorno a prendere mio figlio che allora frequentava le scuole elementari, un giorno mi chiese se mi facesse piacere essere uno dei soci del Centro di Aiuto alla vita. I miei 38 anni di impegno sono la risposta.
Ho voluto inserire nel mio profilo , insieme a queste mie povere riflessioni, l'indirizzo e la foto di questo gruppo che quest'anno ha frequentato il Seminario Quarenghi, luogo di preparazione per un impegno come il nostro. Lo prendo da un articolo di Avvenire. Gli auguri sono tutti per loro. Grazie. Gigi

IL SIGILLO SUL PANE

XVIII Domenica del T.O. 
Anno B

Durante il giovedì santo in alcune chiese si predispone un altare con al centro una grossa pagnotta e un grappolo d’uva che simboleggiano ciò che è stato consumato nell’ultima cena da Gesù e i suoi apostoli. Sul pane è tracciato il segno della croce che sta ad indicare a quale sacrificio il Signore si offrì. Quel segno è il sigillo che santifica ogni pane consacrato, da quella cena in poi. Ogni volta che accade, cioè ad ogni Santa Eucaristia, si perpetua la Parola che dice: “…datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo.” (dal Vangelo secondo Giovanni)