IN QUESTI GIORNI


 Prima Domenica di Avvento
Anno c
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Mi domando ogni mattina, quando mi sveglio, se non sia questo l’ultimo mio giorno, oppure se devo ancora attenderlo. Per ora, che inizia l’Avvento, mi pongo nell’attesa di quel giorno, il Natale di Gesù. La prima lettura mi aiuta con il suo senso profetico e mi consola con la sua garanzia circa la giustizia: “…in quei giorni e in quel tempo farò germogliare per Davide un germoglio giusto, che eserciterà il giudizio e la giustizia sulla terra.” (dal Libro del profeta Geremia)
La profezia è ben precisa: sulla terra, cioè fra di noi, in questi giorni, la giustizia verrà ripristinata e il giudizio rimane giusto. E’ questo il nocciolo della speranza che dovrebbe albergare nei nostri cuori. Il linguaggio dei profeti non è sempre dolce e tenero, ma in questo caso la speranza è suggellata. Allora dovremmo smettere di lasciarci prendere dalle preoccupazioni che ci rendono tristi, ci fanno stare in tensione e ci mettono fretta e paura. Piuttosto, “nulla è più felice di un cuore semplice perché si manifesta agli altri solo con l’innocenza, così non ha nulla da temere da alcuno.”
Parole scritte da San Gregorio Magno, che segnalano come proprio quel germoglio di Davide si presentò con l’innocenza tipica del neonato, ricco solo dell’amore dei suoi genitori e dello stupore di altri innocenti.

 

 Domenica 24 NOVEMBRE 2024 ore 16,00

                    presso la Chiesa della Madonna degli Angeli

                   

NOVE MESI PER LA VITA

SECONDO MESE

24   OTTOBRE   2024 
VOGLIO LA MAMMA E IL PAPA’: 

LA VISIONE DI MAMMA E PAPA'

Occorrerebbe sentirla dal vivo la storia della vita di Arturo Mariani, ma uno stralcio della sua diretta testimonianza fa riflettere in ogni caso. Racconta la sua visione, la sua prospettiva di vita, soprattutto racconta la visione di sua mamma e di suo papà. “Quando mamma e papà vennero a sapere al terzo mese di gravidanza che dovevo nascere senza una gamba e con possibili altre malformazioni e con il suggerimento di bloccare tutto, che era meglio, meglio perché doveva soffrire, perché la vita sarà difficile, perché non sarà una vita felice, ecco 

 i miei genitori di fronte a queste parole si voltarono dall’altra parte e hanno scelto.

 Una scelta di dire sì alla vita, quella scelta di accogliere la mia vita, non curandosi di tutti quei giudizi, di tutti quei pensieri. Una scelta che veniva da qualcosa di più profondo. La visione, avere la visione perché la mia vita poteva essere, come chi dice, è stato un incidente, poteva essere un incidente in realtà e poteva continuare ad esserlo, è una visione, però, quella, una prospettiva, ma 

 la visione di mamma e papà era diversa, era un dono, una benedizione, un segno dall’alto.”

 Arturo Mariani è nato a Roma nel 1993, è nato senza la gamba e si dichiara “UNO” in gamba. Oggi è sposato, con un figlio, scrive e insegna, è un “motivatore”. 

 La mamma in una conversazione a chi le diceva che “Dio poteva fare un miracolo per lui”, rispondeva; il vero miracolo non sta nel cambiare il corso delle cose, ma di accoglierle così come sono.” 

 L A   P A R O L A 

 (dal Vangelo secondo Luca) Disse ai suoi discepoli: “E’ inevitabile che avvengono scandali, ma guai a colui a causa del quale avvengono. E’ meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato in mare, piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli. State attenti a voi stessi! Se il tuo fratello commetterà una colpa, rimproveralo, ma se si pentirà, perdonagli. E se commetterà una colpa sette volte al giorno contro di te e sette volte ritornerà a te dicendo: “sono pentito”, tu gli perdonerai. Gli apostoli dissero al Signore: “Accresci in noi la fede!” Il Signore rispose: “Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Sradicati e vai a piantarti nel mare” ed esso vi obbedirebbe. (Lc 17,1-6)

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XXXIV Domenica T.O. Anno B

Festa di Gesù Cristo
 Re dell'Universo  
 

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In un mondo dove i regni umani sono in via d’estinzione, parlare di un Regno potrebbe sembrare anche anacronistico. Eppure, la Chiesa non desiste, continua a volere chiudere l’anno liturgico con uno speciale, come si direbbe in gergo televisivo, sul Re dei re. 
Perché, se è vero che le monarchie hanno perso il loro fascino, la Chiesa rimane l’unica istituzione che continua ininterrottamente ad essere guidata da un Re. Tranquilli, non è il papa, pure se è la massima espressione temporale di detta organizzazione, ma è Colui che l’ha fondata, Colui che:“…uno simile a un figlio dell’uomo, gli furono dati potere, gloria e regno.” (dal Libro del profeta Daniele)
Cioè, secondo Daniele, l’umanità doveva aspettarsi che sarebbe apparso Colui che, fin dal principio, per mezzo di Lui tutte le cose furono create, avrebbe esercitato su un regno tutto il potere e la gloria che Dio può esprimere. Così avvenne, Gesù Cristo, il Figlio di Dio, però scelse d’incarnarsi grazie ad un “sì”, quello di una giovane donna che fece del suo ventre la prima culla per i primi suoi nove mesi di vita umana.

L’ULTIMA GENERAZIONE


XXXIII Domenica T.O.
Anno B

quando vedrete accadere queste cose,
sappiate che egli è vicino, è alle porte.
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Partendo dal presupposto che “quanto, però, a quel giorno o a quell’ora, nessuno lo sa”(dal Vangelo), con una buona dose di sano realismo bisognerebbe provare a rileggere la Parola alla luce della propria personale condizione di vita. In seconda battuta, per conseguenza, anche a quella della società in cui si vive. In ogni caso, a ragion veduta, possiamo parlare di ultima generazione in rapporto agli anni che ciascuno vive in prima persona. Davvero possiamo rileggere, anche con riferimento ai nostri tempi che: “…sarà un tempo di angoscia, come non c’era  stata mai dal sorgere delle nazioni fino a quel tempo.” (dal Libro del Profeta Daniele)

ORA DI ADORAZIONE

Ora di adorazione
per la Vita 
       
"A GESU' CONCEPITO"


Ch
iesa
Madonna degli Angeli
Sabato 16 Novembre 2024
dalle ore 16,00 alle 17,00

Perché a Gesù Concepito? mi ha chiesto un'amica. L'adorazione è Adorazione, si fa a Gesù, punto e basta! È vero, le risposi. Però le intenzioni delle preghiere personali e/o comunitarie possono essere diverse e specifiche.
Come Centro di Aiuto alla Vita, infatti, poniamo davanti all'Ostensorio preghiere di riparazione al peccato d'aborto, ormai quasi universale.
E lo facciamo pensando proprio a quel periodo di vita che Gesù stesso ha voluto percorrere nel grembo di sua Madre, in quella che noi chiamiamo gravidanza, per tutti quei primi nove mesi di vita fatidici.
Lui che ha vissuto quella vita, come ciascuno di noi, sa bene cosa succede, in tutto il mondo, quando un altro concepito inizia la sua vita e come altri impunemente decidono di reciderla con la pratica dell'aborto volontario.
Ecco perché, allora, ci affidiamo a Lui. Con la consapevolezza dei nostri peccati di omissione, della nostra miseria umana, dei nostri limiti, affinché ci perdoni, ci illumini e ci dia la forza di continuare nella lotta per la vita.

LE NOSTRE MONETINE

XXXII Domenica T.O.
Anno B
riflessione a casa

 

Mi capita, durante la Messa festiva, all’offertorio di soffermarmi sul giro che il sacrista fa per raccogliere le domenicali offerte e notare come le dita delle persone, soprattutto quelle anziane, nascondono delle monetine, nel metterle nel cestino. Si riscontreranno successivamente anche di quelle bronzee dei centesimi. Ci sta. E proprio per questo, il Vangelo di oggi mi apre al sorriso, anche per via del fatto che pure i piccoli, gioiosi, stendono le loro manine con la moneta da gettare in quello stesso cestino. Mi sembra proprio bello questo binomio, perché vi intravedo un accostamento di intenzioni semplici, fiduciose di essere gradite: “…tutti, infatti, hanno gettato parte del loro superfluo (nel tesoro del tempio). Lei, invece vi ha gettato quello che aveva, tutto quello che aveva per vivere.” (dal Vangelo secondo Marco)