XVIIIa Domenica T.O. Anno C
Rembrandt: Il Ricco Stolto |
Di veglie, di guardie ne ho fatte parecchie e quelle sembrava non passassero mai, eppure anche quelle servivano per riflettere, nel silenzio della notte, sul senso della vita, su tutte le cose che si stavano realizzando, su ciò che mi aspettavo per il futuro. Tutto concorreva, tutto concorre ed invita a ripensare che: “… chi ha lavorato con sapienza, con scienza e successo, dovrà poi lasciare la sua parte ad un altro che non vi ha per nulla faticato.” (dal Libro del Qoèlet)
Il suddetto Libro cantilena sulla “vanità delle vanità: tutto è vanità” e la presenta come un gran male. Ovviamente se ciò per cui ci si adopera è in vista solo del proprio tornaconto, ma se si lavora con onestà, con scienza e coscienza, come un buon padre di famiglia, che importanza ha se ne potranno beneficiare anche altri, come i figli, i parenti, i propri confratelli, i concittadini, i bisognosi.