Domenica XXIIma T.O. (Anno A)
LA VOLONTA’ DI DIO
LA PIETRA DEL CIELO
Domenica XXIa T.O. (Anno A)
I DONI IRREVOCABILI
Domenica XXa T.O. (Anno A)
Conosco Tania
Cagnotto per i suoi successi sportivi alle olimpiadi con la disciplina dei
tuffi dai trampolini. Figlia d’arte, non ho altri elementi per farmi un’idea di
lei come persona. Mi basta però quanto ho letto in questi giorni circa la sua
decisione di smettere con la preparazione per le prossime olimpiadi in quanto
incinta del secondo figlio. Già madre, spiega che questa gravidanza,
inaspettata, è importante per la sua famiglia, molto più di una medaglia.
Invero, la medaglia se l’è già aggiudicata perché: “…infatti i doni e la chiamata di Dio sono
irrevocabili.” (dalla Lettera di San Paolo ai Romani)
Non so se è credente Tania, ma certamente con la sua semplice determinazione
conferma che non si possono cancellare i doni di Dio. Come quello della vita.
Fintanto che la vita continuerà, anche in minima parte, a sbocciare, vuole dire
che Dio non si è ancora stancato dell’uomo. E pure la chiamata è irrevocabile. La
chiamata all’amore che si concretizza nella vocazione: quella sacerdotale,
religiosa, come in quella matrimoniale. Occorre molta fede, certo!
SENZA PAURA
Domenica XIXa T.O. (Anno A)
In questo periodo di ferie molti, se appena possono, partono per un periodo di sospirato riposo vacanziero. Succedeva anche a me e la destinazione preferita era quasi sempre in montagna. Non sto a dilungarmi per giustificare tali scelte, solo vorrei sottolineare le varie possibilità di relax al cubo, di escursioni indimenticabili, di spazi di solitudine introvabili altrove. Partire all’alba verso un rifugio, zaino in spalla, scarponcini, bastone e borraccia, assaporare l’aria fresca, essere pronto a prendere l’acqua per i cambi meteo veloci, giungere in cima e, nel silenzio, osservare:
“…ed ecco il Signore passò…nel sussurro di una brezza leggera.” (dal Primo Libro dei Re)
A molti è successo di scoprire la trascendenza al cospetto delle maestosità delle montagne, di non sentirsi solo, pur essendolo, nelle altezze che danno vertigini per l’immensità che si stende attorno, ad altri è capitato di piangere di gioia per le meraviglie di cui erano testimoni.
LA TENEREZZA DI DIO
Domenica XVIII T.O. (Anno A)
Nessuno nasce semplicemente
per un incontro carnale, puranche sostenuto da un desiderio dell’am
ore umano, sempre nobile e necessario. Neppure si nasce per caso, oppure per destino o fatalità. La vita è semplicemente un dono di Dio. Sin dall’inizio si è iscritti nell’esistenza umana per grazia divina. E’ ovvia la cosa perché, dal momento che Dio, Creatore e principio di tutte le cose e artefice della vita dell’uomo nel modo in cui l’ha voluto, cioè composto da anima e corpo, è talmente soddisfatto che lo fa a sua immagine e somiglianza. Non lo pone al mondo come un oggetto, ma come creatura particolare, per cui tutto mette in gioco, in primis il suo essere padre, e, come ricordava Giovanni Paolo I, essere madre, e sorprendentemente, pure una tenerezza senza uguali:“…buono è il Signore verso tutti, la sua tenerezza si espande su tutte le creature.” (dal Salmo).