DIARIO DI UN PELLEGRINO: BURGOS – SAN BOL Domenica, 9 Agosto 2009

Che la tua vita non sia una vita sterile. 
Sii utile. Lascia traccia.Illumina 
con la fiamma della tua fede
e del tuo amore.
Cancella con la tua vita d’apostolo
l’impronta viscida e sudicia che i seminatori
impuri dell’odio hanno lasciato.
E incendia tutti i cammini della terra con
il fuoco di Cristo che porti nel cuore”
(San Josemaria Escrivà)
Se tentate di localizzare San Bol, non lo troverete su alcuna cartina perché non è un paese, non è una cascina, è…segui il racconto.
Partiamo come al solito alle 7,00. La città è semideserta, ci accostiamo al fiume, su larghi marciapiedi, e ci avviamo freschi e silenti, guardando e sorridendoci.
Dopo un bel po’ usciamo da Burgos ed inizia un brutto sentiero fatto di sassi spezzati che fanno male ai piedi. Probabilmente non sapevano dove scaricare materiale di risulta ed hanno pensato bene di livellare il battuto. Lasciamo alla nostra sinistra il paese di Villabilla e dopo aver fatto alcune deviazioni dovute al nuovo svincolo autostradale ci troviamo finalmente su traccia più tranquilla.

L’INVIATO



Quarta Domenica di Quaresima (anno A)  
Passando, mentre era sulla strada: “…passando, vide un uomo cieco…”.
Riusciamo ad immaginare la scena? E’ come se, in attesa di entrare in chiesa per la messa domenicale, ecco, passando, Lui ci guarda, ha compassione della nostra opacità e ci cerca (chiede di noi e capisce che riusciamo a vedere solo la punta del nostro naso), si fa conoscere (non recitiamo forse il Credo?), ci tocca (ci ricrea, ecco il senso dell’impastare e dello spalmare) , ci invia, manda a lavarsi nella piscina (non c’immergiamo forse nell’acqua al segno della croce?).
“…va’ a lavarti nella piscina di Siloe, che significa “Inviato”, si lavò e tornò che ci vedeva.”

SABATO 25 MARZO 2017 - FESTA DELL'ANNUNCIAZIONE

E' la Festa dell'Annunciazione e per la Chiesa della Madonna degli Angeli è un appuntamento cui non si può mancare.La festa dell'Annunciazione ci ricorda anche un'altra cosa molto semplice: l'assenso di una vergine.

Un semplice SI che caratterizza la scelta di una vita;
un SI alla vita, accolta con umiltà e amore;
un SI che apre le porte della gioia;
un SI che ci fa pienamente figli di Dio;
un SI che ci dona una Madre che non ci lascierà più.
Una Madre che si prende cura di tutti noi, così come noi abbiamo cura della sua Chiesa della Madonna degli Angeli.

Il Diritto alla Vita è sacro ed inalienabile. Domani sarà il 25 marzo, Incarnazione del Figlio nel grembo della Vergine Maria.

IL POZZO



Terza Domenica di Quaresima (anno A)
Domenica, molto probabilmente, si canterà “acqua viva sei Signore…” con riferimento alla Parola del Vangelo che ci porta a Sicar presso il pozzo di Abramo. Un racconto sempre molto suggestivo; ascoltandolo attentamente è facile immergersi nei dialoghi fra Gesù e la samaritana.
Gesù, come fece con la donna, ci mette alla prova. Vediamo come.

DIARIO DI UN PELLEGRINO:SANT JUAN DE ORTEGA – BURGOS Sabato 08 Agosto 2009 XI tappa

Andare in silenzio
un passo e un passo ancora
un grano e un grano ancora
un volto che accompagna
non si è più soli
e vado in silenzio ancora.
Al mattino presto, albeggia appena, siamo sul piazzale davanti alla chiesa. E’ tutto ovattato ed andiamo in silenzio, imbocchiamo il sentiero oltre la strada, in mezzo al bosco. Sembra ci si inoltri verso l’ignoto, le chiome degli alberi alte, il cielo che si schiara ed in discesa verso la piana di Atapuerca. E’ un luogo di particolare importanza per gli amanti della preistoria. Infatti, in questo sito sono custodite e visitabili alcune tracce dell’esistenza degli uomini di circa 800.000 anni fa.
Quando ritorniamo sull’asfalto, poco prima del paese di Ages, una gigantesca immagine del nostro antenato preistorico, non troppa simpatica, ci porge il benvenuto. Sarebbe interessante accettare la sua ospitalità, ma urge una buona colazione ed il profumo a distanza di una caffetteria, già aperta di buon ora, ci spinge in quella direzione.

IN ASCESA



Seconda Domenica di Quaresima (Anno A) 
Quando si guarda il monte della nostra giornata, ci domandiamo: ce la farò? Sai bene che la preparazione non è un gran che, non si può contare su seggiovie o altre diavolerie del genere, c’è da sperare che il tempo non cambi.
Eppure se quella metafora la trasmettiamo sulla quotidianità della nostra vita, ci rendiamo conto che è proprio lo specchio del nostro andare, stare, tornare. Se, però, iniziamo con serietà ad ascoltare la Parola, scopriamo quelle certezze che: “…in te si diranno beate tutte le famiglie della terra” (Genesi).
Scopriamo, cioè, la capacità di rispondere con la fede alla chiamata e all’ordine di partire (vivere) sulla fiducia. Il bello è che questa possibilità è per tutti, e può avvenire in seno alla famiglia, come nella comunità e pure nella propria patria (popoli). Per ciascuno in base ai compiti che il buon Dio ha assegnato loro.
Scopriamo, di seguito, il modo con cui ci prepara il Signore: “…scruta tutti gli abitanti della terra, Lui che di ognuno ha plasmato il cuore e ne comprende tutte le opere.” (Salmo)

IL DESERTO



Prima Domenica di Quaresima(anno A)
Ecco la prima domenica di Quaresima. Dice Papa Benedetto XVI: “con l’istituzione della Quaresima, nel suo linguaggio liturgico, la Chiesa, che la chiama “Quadragesima”, tempo di 40 giorni, vuole immetterci in un preciso contesto spirituale.”
Per 40 anni Israele peregrinò nel deserto; per 40 giorni camminò Elia verso il monte di Dio, l’Oreb; per 40 giorni Gesù digiunò.
La Parola di oggi ci porta in due precisi luoghi geografici: l’Eden e il “Deserto”.
Nel primo spazio vi troviamo: “…e l’albero della vita e l’albero della conoscenza del bene e del male” (Genesi).
Nel deserto ci si può ritirare per cercare elevazione spirituale, ma è pure un luogo di aridità, di tentazioni e di pericoli.
Non c’è, però, da temere, San Paolo: “…ma il dono di Grazia non è come la caduta… molto di più la Grazia di Dio e il dono concesso in grazia del solo uomo Gesù Cristo si sono riversati in abbondanza su tutti” (Lettera ai Romani).

DIARIO DI UN PELLEGRINO:BELORADO – SAN JUAN DE ORTEGA 7 Agosto 2009

Sveglia alle 6,30 – Piove a dirotto – San Gaetano pensaci tu.
Che mi risponde con il Salmo 83 :
“Beato l’uomo che trova in Te il suo rifugio
e ha le tue vie nel suo cuore…
Cresce lungo il cammino il suo vigore.”
Alle 7,00 pioviggina ed allora, zaini in spalla, mantellina sugli zaini e via, uscendo da Belorado attraverso il ponte sul rio Tiron che segna il confine del paese.
Testa bassa, in silenzio, sul sentiero che costeggia piantagioni di alberi da frutto, ogni tanto un cartello “non prendere, veleno”, fino al paese di Tosanto che lasciamo sulla destra. Avremmo potuto visitare l’Ermita del la Virgen de la Pena (Vergine della Roccia), ma era troppo presto, l’avremmo trovata chiusa, perciò non valeva la “pena” arrampicarci a mezza costa delle rocce dove si trova incastrata. Dicono che l’interno della chiesa sia appunto ricavato nella roccia. Certo che vista da lontano fa proprio effetto.