Non si può sperimentar la gioia
se prima non sentiamo nel nostro intimo più profondo il senso della tristezza
che attanaglia il mondo in cui viviamo. Di tutto si sta facendo per rendere
l’esistenza dell’umanità grigia e funesta: educazione “gender” fin dagli asili
con la “buona scuola” del boy-scout, divorzio breve, matrimoni omosessuali,
affitto d’uteri, distribuzione di preservativi e lubrificanti nelle scuole
medie, legalizzazione delle droghe, diffusione del gioco d’azzardo e chi più ne
ha, più ne metta. Non ci resta che piangere.Eppure, grazie a Dio, sì proprio
grazie e solo a Lui “…chi semina nelle lacrime…mieterà nella gioia.
Nell’andare se ne va piangendo…ma nel tornare viene con gioia.” (Sal
125/126).
Più che “nel tornare” sarebbe forse meglio fare riferimento al profeta Geremia quando dice: “…erano partiti nel pianto, io li riporterò tra le consolazioni…”
Più che “nel tornare” sarebbe forse meglio fare riferimento al profeta Geremia quando dice: “…erano partiti nel pianto, io li riporterò tra le consolazioni…”