RIVIVERE NELL’AMORE

XXVIa Domenica T.O. 
Anno A

 

.... e vi andò !
Finché c’è vita c’è speranza. Speranza di capire cos’è l’amore vero, quello che il Buon Dio ha messo, come seme, in noi al momento del nostro concepimento. 
Crescendo, è possibile coltivare quel seme, proteggerlo e lasciare che possa arrivare al germoglio, per poi fiorire e maturare.
E’ possibile, però, anche l’inverso. In tal caso prende piede la parte peggiore di sé stessi, che porta alla dissipazione, all’ignavia, all’invidia, alla cattiveria. Fino a quando non entra in gioco la grazia attraverso, magari, la testimonianza di vita di un discepolo di Cristo.

SEMPRE IN RITARDO

XXVa Domenica T.O. 
Anno A

Il premio è sempre il massimo della promessa
C’è una costante che angoscia i catechisti: dopo la Cresima i loro ragazzi diventano quasi tutti desaparecidos, scompaiono dall’orizzonte delle chiese e degli oratori. In piazza, a differenza dei lavoratori a giornata della famosa vigna, proprio non ci vanno nemmeno più. Forse qualcuno è di quelli che vi arrivano alle cinque di sera, per sentirsi dire:“…perché ve ne state qui tutto il giorno senza far niente? (dal Vangelo secondo Matteo)
Furbescamente rispondono, per nascondere il loro ritardo: “perché nessuno ci ha preso a giornata.”
In effetti, se non erano fra quelli dell’ora prima, probabilmente se ne stavano in un’altra piazza, quella dove convergono vie che non sono propriamente del Buon Dio.

CIRCONDATI DALLA MISERICORDIA

XXIVa Domenica T.O. 
Anno A

Perdonare fino a 70 volte 7....cioè SEMPRE

L’altro giorno mi sono sentito salutare da una persona che consideravo amica, allungandomi la mano per una stretta d’amicizia, che invece a suo tempo mi ferì non poco e su cui avevo tracciato una grande x. Restai un attimo basito, ma poi ricambiai il saluto e la stretta e devo dire che, subito dopo mi sentii come gratificato e circondato da una strana sensazione di pace. Mi era successo pure di aver richiamato una persona della mia cerchia familiare, cercando di farlo con rispetto ed attenzione, ma ne scaturì solamente un po’ di ostilità. Ho sopportato con fatica, ma ho sopportato. Ringrazio il Buon Dio per quel poco o tanto che ho potuto fare, portando una parola di perdono e di pace che, successivamente, hanno preso piede in famiglia. E’ proprio vero: “…Egli perdona tutte le tue colpe, guarisce tutte le tue infermità, salva dalla fossa la tua vita, ti circonda di bontà e misericordia.” (dal Salmo 102)
Ecco, in realtà, chi ci circonda con la sua misericordia, è il Buon Dio, senza abbandonarci un attimo della nostra vita, ammonendoci continuamente e: “…ricordati della fine e smetti di odiare, della dissoluzione e della morte e resta fedele ai comandamenti.” (dal Libro del Siracide)

LA CARITA’ IN PIENEZZA

XXIIIa Domenica T.O. 
Anno A

 

Dove due o tre sono riuniti nel Mio nome ...

E’ una responsabilità mica da ridere, quella di avvertire della condotta sbagliata uno della mia famiglia, piuttosto che uno della cerchia dei miei amici. E non parlo di quelli che stanno su facebook, ma proprio quelli con cui sei cresciuto fin dai banchi dell’asilo, di quelli con cui hai condiviso i momenti topici dell’adolescenza, della gioventù, degli innamoramenti. Che, all’improvviso, ti accorgi che non è più di fianco a te, che ha scelto di andare a convivere, che ha convinto la sua ragazza ad abortire perché non è ancora il momento, che ha buttato alle ortiche la fede per buttarsi nel campo dell’indifferenza e del relativismo. Ecco, come fai a fargli capire della malvagità di tali scelte, se in conseguenza di ciò, ti volta le spalle e non si fa più vedere? E mi limito a riferirmi solo agli amici, senza entrare nei drammi che per questi stessi motivi accadono in famiglia. Eppure la Parola è chiara: “…ma se tu avverti il malvagio della sua condotta perché si converta ed egli non si converte dalla sua condotta, egli morirà per la sua iniquità, ma tu sarai salvato. (dal Libro del profeta Ezechiele)

IL FUOCO DENTRO DI ME

 XXIIa Domenica T.O. Anno A

In effetti gli scandali più deprimenti per un credente sono quelli causati da uomini di chiesa. Proprio perché questi ragionano, sulle cose di tutti i giorni, nello stesso modo del mondo, così detto, laico. Vero è che anch’essi sono uomini come tutti gli altri, quindi anche loro peccatori. Però, si badi bene, non sono peccati accettabili perché provenienti da chi si è messo alla sequela di Gesù Cristo: “…ma egli, voltandosi, disse a Pietro: “và dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini.” (dal Vangelo secondo Matteo)
Gesù non ha cacciato Pietro dalla cerchia ristretta dei suoi discepoli, gli ha detto di mettersi dietro a lui e l’ha chiamato con il massimo dell’offesa, tarpandogli le ali, non è la prima volta e non sarà neppure l’ultima. Eppure, affiderà le chiavi della sua Chiesa proprio a lui perché “Il Signore sa prolungare la durata dei giorni quando è il tempo della salvezza, e sa abbreviare la durata del momento della tribolazione e della perdizione. Quanto a noi, mentre abbiamo il giorno e si prolunga per noi il tempo della luce “comportiamoci onestamente come in pieno giorno” ( Rm 13,13) e facciamo le opere della luce.” (Origene)