Terza Domenica di
Pasqua (Anno A)
Riconosciuto dallo spezzare il pane |
Come ben sappiamo attorno a Gesù ci fu un
fuggi-fuggi generale dei suoi discepoli al momento dell’arresto, della passione
e della sua crocifissione. E la paura la fece da padrona anche nei tre giorni
successivi, ma già s’intravedono sensibilità diverse. Le donne, senza indugi,
si recano al mattino presto al sepolcro per onorare il corpo del loro Signore
con misture di aloe e mirra in quantità abbondante. Non temono le guardie messe
dai sacerdoti e anche se Gesù è morto e sembrano finite le speranze di ottenere
qualcosa da lui, loro comprano un’enormità di oli profumati al fine di onorarne
il corpo morto. Per inciso, notare come all’inizio del Vangelo c’è la storia
dei Magi che offrono a Gesù l’oro e alla fine le donne che portano al suo
sepolcro una quantità regale di oli profumati. Come a dire, vuoi essere
discepolo di Gesù, offri quanto hai di più prezioso, non fare come Giuda che
rimproverava Maria Maddalena per il prezioso vasetto di nardo sprecato per i
piedi di Gesù. E’ lui il Re! Poi, ci sono i due discepoli di Emmaus che,
invece, se ne vanno dalla parte opposta, frettolosi e sconsolati per le
aspettative di prestigio mancate:
“… stolti e lenti di cuore … perché siete
turbati e perché sorgono dubbi sul vostro cuore?”. (dal Vangelo di Luca)
Perché avevano paura. Anche noi l’abbiamo e
ci rintaniamo, ci allontaniamo per non esporci, per restare il più anonimi
possibile.