LO SPIRITO DI VITA


Quinta Domenica di Quaresima (Anno A)
La pesante pietra del sepolcro di Lazzaro
Da questo eremo, dove giocoforza sono costretto, come la maggior parte della gente, si può osservare il mondo forse meglio di quanti percorrono lo stesso in lungo e in largo. Complice la televisione, il telefonino e il computer, siamo catapultati in mezzo ai fatti quasi senza accorgercene. Con il rischio, addirittura, di una overdose dalle conseguenze dannose per la salute psichica e fisica del nostro corpo. Allora l’isolamento fine a sé stesso diventa quasi nullo se non alimentato dallo studio e dalla riflessione interiore. In questo eremo ci sono queste possibilità ed è bene sfruttarle. Ci è di aiuto l’ascolto della Parola che, in assenza del Sacramento Eucaristico, assume tutta la valenza e la forza della Presenza dello Spirito: “…farò entrare in voi il mio spirito e rivivrete.” (dal Libro del profeta Ezechiele).

NOVE MESI PER LA VITA -MARZO 2020

Domenica 29 Marzo 2020 ore 16,00   
alla Chiesa della Madonna degli Angeli
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  La vita ci interpella:una legge estrema pro aborto
In questo periodo così vorticoso per l’umanità alla ricerca di senso e di fede, non c’era di meglio che approvare non una legge in favore della vita ma addirittura il Parlamento Neozelandese ha approvato una legge che inasprisce e amplia le maglie dell’aborto,che già era permesso. 
La Nuova Zelanda cede alle lobby pro aborto e il referendum popolare promesso non si farà. L’8 agosto scorso, alla prima lettura in Parlamento, il testo promosso dai Laburisti e sostenuto dai Verdi aveva visto un’ampia maggioranza con 94 voti a favore e soli 23 contro.
Nonostante l’opposizione di chiese e politici, la pressione pro aborto è cresciuta in questi mesi e si sono pubblicati studi “scientifici”, persino ‘ricerche’ infondate, pur di sostenere le ragioni dell’aborto nel Paese. E infatti, negli scorsi giorni, il testo finale della legge che liberalizza totalmente l’aborto nel Paese è stato approvato con 68 voti a favore e 51 contrari. L’aborto era già legale con alcuni limiti, venendo ammesso ‘solo’ quando la donna era in pericolo per la sua vita, la sua salute fisica o mentale, o se esisteva il rischio che il feto fosse handicappato. In tutti gli altri casi era un crimine penalmente perseguibile. Ora le novità spazzano via, con la vita del nascituro, tutti questi pochi ‘limiti’.
Innanzitutto, l’aborto non sarà più un crimine, non saranno necessari consulti medici se si vorrà procedere e basterà la decisione della donna e la prova di aver discusso con il proprio medico. Dopo le 20 settimane certamente si potrà abortire, ma sarà necessario comprovare che l’aborto serva per salvare la vita della madre e prevenirle “seri danni alla salute”.
In secondo luogo, grazie ad un emendamento è stato abolito il referendum sulla legge. Il popolo neozelandese non voterà dunque sull’aborto, perché una spietata maggioranza ha preferito sostituirsi alla volontà popolare.
Una nota positiva: non sono previste limitazioni come le “safe zone, cioè aree in cui i promotori della vita non possano recarsi. Si potrà pregare e invitare le donne a riflettere sulla propria scelta di abortire sino alla porta della clinica della morte.
La nuova legge approvata è una delle più estreme al mondo. Prevede infatti che: l’aborto sarà disponibile su richiesta, di fatto per qualsiasi motivo e fino alla nascita; l’aborto selettivo, per sesso e malattia, non è vietato e dunque sarà legalizzato; non ci sarà alcun obbligo legale per prendersi cura dei bambini nati vivi dopo un aborto ‘fallito’; ogni metodo abortivo sarà lecito.
Ricordiamo il primo ministro Jacinda Ardern quando, meno di due anni orsono, mostrava a tutti i media mondiali la sua gravidanza e la sua felicità per la nascita del primo figlio. Ora, invece, si dice felice e fiera della nuova legge che ucciderà i bimbi neozelandesi. Nemmeno la sua stessa esperienza reale, prima di gestante e poi di mamma, è riuscita a sconfiggere, l’ideologia e l’interesse mortale dell’aborto. Una sconfitta per lei e per tutti.
(Liberamente tratto da un art. di Volonté Luca per La Bussola quotidiana – 24/03/2020) 
La Parola:

Luca 18,15-17

Gli presentavano anche i bambini perché li accarezzasse, ma i discepoli, vedendo ciò, li rimproveravano. Allora Gesù li fece venire avanti e disse: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite perché a chi è come loro appartiene il regno di Dio. In verità vi dico: Chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non vi entrerà».

Matteo 18,5 e 7

E chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me.
Guai al mondo per gli scandali! È inevitabile che avvengano scandali, ma guai all'uomo per colpa del quale avviene lo scandalo!
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L’APPARENZA E IL CUORE


Quarta Domenica di  Quaresima (Anno A)
Gesù dona la vista col fango della terra
Continua la nostra Quaresima di Vita nonostante le cronache, che registriamo ogni giorno, parlino di morte e di desolazione a causa dell’epidemia che stravolge i ritmi di vita e i motori dell’economia mondiale battono in testa. Chi comanda le cose, o crede di esserne il fautore, cerca di tranquillizzarci con frasi fatte o slogan che lasciano il tempo che trovano, cioè drammatico. E’ l’apparenza e lo è per tutti coloro che si trovano ammalati, che hanno famigliari o amici moribondi, che non possono neppure dare l’estremo saluto ai propri cari, che non sanno come torneranno a casa tutti quelli che sono impegnati in prima linea negli ospedali: il proprio marito medico, la propria moglie infermiera, i volontari delle croci, il personale paramedico. Ecco, con i mezzi di comunicazione riusciamo a vedere, a condividere questo stato di cose, ma fatichiamo a capire il perché sentiamo in noi un vuoto, che ha bisogno di essere compresso, o di essere riempito: solo la Parola ci offre queste possibilità: “…non conta quel che vede l’uomo, infatti l’uomo vede l’apparenza, ma il Signore vede il cuore.” ( dal Primo Libro di Samuele)

IL TEMPO DI DIO

Terza Domenica di Quaresima (Anno A)
Signore – gli dice la donna – dammi di quest’acqua
In questo mese di quaresima stiamo davvero sperimentando che questo è il tempo di Dio. Non abbiamo potuto cospargerci il capo con la cenere e gli spazi di deserto cui siamo abitualmente condotti si sono ampliati. Il nostro deserto, ancora più ampio, è il flagello del coronavirus. Viviamo l’angoscia e la paura di fronte ad un nemico che non vediamo, ma ci colpisce in modo implacabile. Tanto che si resta basiti, non si capisce: tutto va a rotoli, la gente si ammala, muore sola, neppure il conforto di una persona cara, neppure un significativo commiato religioso.
Si capisce, allora, il popolo israelita che nel deserto alzò la voce contro Dio perché non avevano più di che dissetarsi. Anche noi ne siamo tentati, duri di cuore e di comprendonio come siamo:“…se ascoltaste oggi la mia voce! Non indurite il cuore come a Meriba, come nel giorno di Massa nel deserto.” (dal Salmo)

IL RITIRO SPIRITUALE


Seconda Domenica di Quaresima (Anno A)
Da sempre, durante il periodo quaresimale, si propone un fine settimana di ritiro spirituale. Un misto
in disparte, su un alto monte. E si trasfigurò davanti a loro
di esperienza comunitaria dove s’inserisce l’isolamento individuale per ritrovare quell’intima unione con colui che parla al tuo cuore e alla tua mente:
“…Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni…” (dal Vangelo di Matteo)
Non prese un singolo apostolo: nel chiamare i tre vuole indicare che è presente, così, la Chiesa, la comunità, e vuole manifestarsi altresì nella sua pienezza.
In alto, “…in disparte, su un alto monte…” dove, appunto, è un po' come andare in ritiro.
Lì, Gesù ci chiede di ascoltarlo e noi, liberi da ogni condizionamento esterno, possiamo anche trasfigurare la nostra realtà.