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Bivio: con la cultura di vita o quella di morte |
Sesta Domenica
Tempo ordinario
Anno A
Ogni giorno abbiamo qualche bivio davanti al
quale possiamo (o dobbiamo) scegliere verso quale direzione andare, stare fermi
o tornare indietro. Oggi, per esempio, qui in Lombardia e Lazio, siamo posti di
fronte alle votazioni regionali. In realtà, com’è facile immaginare, non si è
affatto facilitati nella scelta del voto, vuoi per l’inconsistenza delle
proposte, come per la mancanza di progettualità sui valori non negoziabili da
parte dei candidati ai Consigli Regionali. Perciò, lascio perdere e ritorno
alla sostanza della Parola che ci dice: “…davanti agli uomini stanno la vita e la
morte, il bene e il male: a ognuno sarà dato ciò che a lui piacerà. A nessuno
ha comandato di essere empio e a nessuno ha dato il permesso di peccare.” (dal
Libro del Siracide)
E’ questa la sostanza: abbiamo il libero
arbitrio, non siamo burattini nelle mani di Dio. Vero è che possiamo diventarlo
nelle mani di altri che per malvagità pretendono di fare il bello e il brutto
nei confronti dei propri simili. Per questo dobbiamo scegliere con chi stare e
come starci. Con Dio o contro Dio, con la cultura di vita o quella di morte,
per fare crescere il bene o avvallare il male. Scriveva un abate e vescovo,
Rabano Mauro: “non è il gran numero dei peccati che porta l’anima alla
disperazione, ma il disprezzo di Dio.”
Ecco, nello scegliere si può anche
sbagliare, si possono commettere peccati, consapevoli o no, però abbiamo sempre
la possibilità di rimediarvi, basta mettersi sulla strada giusta:“…beato chi è integro nella sua via e cammina
nella legge del Signore.” (dal Salmo)