31 dicembre 2016

IL VOLTO



Domenica, 1 Gennaio 2017 
               Maria Santissima, Madre di Dio

“…tutti quelli che udivano, si stupivano delle cose dette loro dai pastori…” (Vangelo di Luca). Ma che possono aver mai visto?
Certo, lo sappiamo, un bambino appena nato in fasce, adagiato in una mangiatoia, una giovane donna ancora stanca per il parto, un uomo goffamente indaffarato ed un ambiente sicuramente tanto uguale alle loro abitazioni.
Eppure, ciò che raccontavano stupivano i loro vicini; è come se noi, al ritorno dalla Messa di Natale, ai nostri amici, ai nostri parenti, al passante che incontriamo per via, riuscissimo a trasmettere la bellezza di quello che abbiamo appena vissuto: la contemplazione del suo Volto.
I pastori, già attirati dalla grande luce che avvolgeva la grotta, avranno visto sul Volto di quel bambinello una luce ancora più speciale.
Come sarebbe stato importante se quella stessa luce fosse rimasta, dopo la Messa di Natale, anche sui nostri volti! E sarebbe stato possibile perché Gesù era là, e lo è ancora, nel tabernacolo.

24 dicembre 2016

DALLA NOTTE AL GIORNO



SANTO NATALE 2016

Sacra Famiglia - Chiesa Madonna degli Angeli
In quella notte non c’erano lampioni, insegne luminose, luminarie, fari di macchine, bagliori dalle finestre, tutto era buio, solo qualche lume in movimento, magari quello di Giuseppe che correva a cercare una levatrice, e qualche riverbero di fuoco dei bivacchi allestiti dai pastori erranti della zona.
All’improvviso: “…acclami il Signore tutta la terra, gridate, esultate, cantate inni.” (Salmo 97). Ma cosa acclama, chi acclama e ancora: “…gioiscano i cieli, esulti la terra, risuoni il mare e quanto racchiude.” (Salmo 95).
Cos’è questo frastuono che sconvolge tutta la terra in quella notte buia?
Neppure le sentinelle ci capiscono qualcosa: “…una voce! le tue sentinelle alzano la voce, insieme esultano poiché vedono con gli occhi il ritorno del Signore” (Isaia 52,7-10).
E il Signore va ad abitare in quel tugurio, in quella campagna abbandonata con un giaciglio sufficiente per un piccolo bambino appena nato.
Lo stupore è grande perché: “…perché un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio…e il suo nome sarà…Padre per sempre, Principe della Pace.” (Isaia 9,1-6).
Cioè un bambino che nasce ed è già Padre per sempre e scopriremo che lo è sempre stato.
Ascoltiamo, infatti, il Vangelo di Giovanni: “…Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di Lui e senza di Lui nulla è stato fatto di ciò che esiste. In Lui era la vita e la vita era la luce del mondo.”

17 dicembre 2016

EMMANUELE, DIO CON NOI



Quarta domenica di Avvento
Oggi metto in evidenza che nelle letture proclamate ci sono tre persone:
una donna    : Maria
un uomo       : Giuseppe
un bambino : Gesù
Maria e Giuseppe sono sposati e sono i genitori di Gesù, formano una famiglia, questa è la famiglia che ci indica il Buon Dio. Chiaro e semplice, non ve ne possono essere di altro tipo perché Lui ha voluto e vuole così.
Poteva “discendere” sulla terra in mille modi, ma ha scelto, quella famiglia, il luogo dell’amore per eccellenza. Lo si tenga ben presente, sempre: in chiesa, nelle case, sul lavoro, nel sociale, in politica. 
Chi tradisce questa verità e si prodiga per altri generi di famiglia è fuori da quel progetto, si pone in stato di peccato grave.
Detto questo, lasciamoci trasportare dalla narrazione che inizia con il profeta Isaia: “…ecco la vergine concepirà e partorirà un figlio che chiamerà Emmanuele”.
Già la precisione “concepirà” la dice tutta sulla vita di quel figlio la cui vita inizia, quindi, non con il parto, ma con il suo concepimento. Giusto per ribadire che la vita è così e bloccarla prima del parto significa uccisione, cioè atto delittuoso.

10 dicembre 2016

IL PIU’ PICCOLO E IL PIU’ GRANDE


Terza Domenica di Avvento
Cerchiamo di rispondere a: “…che cosa siete venuti a vedere? un profeta?...” quando domenica prossima andremo a Messa. Che cosa andiamo cercando, entrando quasi di soppiatto nelle nostre chiese, ci segnamo, magari frettolosamente e ci sediamo a capo chino, guardando a destra e a sinistra di sottecchi, in attesa che suoni la campanella d’ingresso del celebrante.
Cerchiamo sempre e solo Lui, il Gesù Eucaristico che si trova nel tabernacolo ed allora riconosceremo come amici e fratelli tutti coloro che ci parlano di Lui: il sacerdote, il diacono, i ministranti, i lettori e i profeti di cui sentiremo parlare nelle letture che verranno proclamate.

3 dicembre 2016

LA SCURE



Seconda Domenica di Avvento
Oggi appare sulla scena Giovanni Battista, il cugino di Gesù, colui, che al sentirne la vicinanza, già nel grembo di sua madre Elisabetta, esultò di gioia. Due bimbi che s’incontrano per la prima ed unica volta ancora prima di nascere.
Un incontro fondamentale per il precursore Giovanni, che prepara la strada alla venuta fra la gente del Messia: “…già la scure è posta alla radice degli alberi; perciò ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco…” (Vangelo).
Giovanni non teme, vive nel deserto, ma sa bene ciò che alberga nei cuori degli uomini e li invita a cambiare vita, battezzandoli nell’acqua. Non teme i potenti, urla pubblicamente l’invito a convertirsi, a rinunciare alla condizione di peccato, perché è giunto il momento di tagliare alla radice il male.

26 novembre 2016

E SIA PACE



Prima Domenica di Avvento 
Inizia il periodo d’Avvento e tutti siamo chiamati ad incamminarci, ma per andare dove?
Verso la casa del Signore, basta leggere il Salmo: “…per i miei fratelli e i miei amici io dirò: “su te sia pace”. Per la casa del Signore nostro Dio, chiederò per te il bene”.
Con chi ci andremo, se non con i nostri fratelli, i nostri amici per cui chiediamo nelle preghiere che alzeremo la pace e il bene.
E ci andiamo per incontrare il Signore nell’Eucaristia, affinché ci istruisca nella preghiera.

22 novembre 2016

Messaggio del Consiglio Permanente della Cei per la 39ª Giornata nazionale per la vita (5 febbraio 2017)


L'invito per tutti noi è quello di cominciare a leggere e a considerare  le parole che ci vengono rivolte, le esortazioni che ci vengono proposte per poterci preparare sempre più con mente e cuore al grande tema della Vita, prendendo coscienza del valore in assoluto "il più grande" che ci muove e che ci guida:
"Educare alla vita significa entrare in una rivoluzione civile che guarisce dalla cultura dello scarto, dalla logica della denatalità, dal crollo demografico favorendo la difesa di ogni persona umana dallo sbocciare della vita fino al suo termine naturale. È ciò che ripete ancora oggi Santa Teresa di Calcutta con il famoso discorso pronunciato in occasione del premio Nobel 1979:“Facciamo che ogni singolo bambino sia desiderato”; è ciò che continua a cantare con l’inno alla vita: “La vita è bellezza, ammirala. La vita è un’opportunità, coglila. La vita è beatitudine,assaporala. La vita è un sogno, fanne una realtà. ... La vita è la vita, difendila
Messaggio del Consiglio Permanente della Cei per la 39ª Giornata nazionale per la vita (5 febbraio 2017)

http://www.cavlomellino.it/PDF/Messaggio%2039%20GpV%202017.pdf 

19 novembre 2016

OSSA E CARNE DEL RE



XXXIV Domenica del Tempo Ordinario
Nostro Signore Gesù Cristo Re dell'Universo
Oggi dobbiamo ringraziare con gioia il Padre.
San Paolo: “…ringraziate con gioia il Padre che vi ha resi capaci di partecipare alla sorte dei santi nella luce…Egli è anche il capo del corpo, della Chiesa. Egli è il principio”.
E’ l’invito dell’apostolo delle genti a partecipare in modo attivo alla vita della Chiesa, perché solo così avremo in serbo la sorte di vivere nella luce, come i santi. Partecipiamo alla vita della Chiesa perché siamo un solo corpo ed il capo è Gesù Cristo. La Chiesa, quindi, non è del papa, del vescovo, del prete, del religioso, del diacono, del credente laico; la Chiesa siamo tutti noi, ma solo perché Egli è il Principio, solo perché c’è il Principio. Senza la sua Regalità tutto crollerebbe come un gigante dai piedi di argilla.


12 novembre 2016

TEMPI DI CASTIGHI



Domenica XXXIII del Tempo Ordinario
Sono tempi grami, per i cattivi e per i buoni. Il profeta Malachia ci va giù pesante:…allora tutti i superbi e tutti coloro che commettono ingiustizie saranno come paglia; quel giorno, venendo, li brucerà…fino a non lasciare loro né radice, né germoglio”
Che dire? La storia non c’insegna nulla? Così come viene presentato il fuoco è chiaramente l’anteprima dell’inferno. E quanti inferni, solo negli ultimi tre secoli, l’umanità ha dovuto sopportare, dalla rivoluzione francese alla seconda guerra mondiale, dalle stragi vandeane a quelle spagnole, dal genocidio armeno all’olocausto, dal comunismo al nazismo, e altre scie di sangue ancora e poi ancora.

Novembre al Centro di Aiuto alla Vita

"è urgente una grande preghiera per la vita, che attraversi il mondo intero." (San Giovanni Paolo Secondo)

Appuntamenti del mese di Novembre 
del Centro di Aiuto alla Vita Lomellino

- Lunedì 14 Novembre ore 17,00 presso la Chiesa dell'Ospedale Civile di Vigevano ci sarà il Rosario seguito dalla S.Messa "in riparazione del grave delitto dell'aborto"
- Venerdì 25 Novembre alle ore 18,30 presso la Chiesa della Madonna degli Angeli ci sarà un'ora di adorazione "a Gesù Concepito"
- Domenica 27 Novembre alle ore 16,00 presso la Chiesa della Madonna degli Angeli si terrà il secondo incontro di preghiera "Nove mesi per la vita" alla presenza di Gesù Eucaristia, per le mamme in attesa e per i bimbi non nati.

5 novembre 2016

UN’ALTRA VITA E’ POSSIBILE



XXXII Domenica del Tempo Ordinario


E’ tutta la rivelazione che offre a tutti noi l’immagine di Dio come Padre, come Dio dei viventi, non dei morti. Sempre viene sottolineato questo aspetto perché non può esservi un Creatore che non abbia cura delle sue creature.
E’ il Dio dei viventi perché noi viviamo per Lui, in verità noi viviamo in Lui e Lui vive in noi.
Avviene così grazie all’Eucaristia, dove Gesù Cristo rinnova il suo sacrificio in Spirito e corpo per farci figli di Dio, per garantirci la Risurrezione dopo la nostra morte.
Ma la morte non è soltanto quella terrena con il cessare di esistere, può essere anche in vita, nel pieno della nostra esistenza, nel fulgore dei nostri anni, se rifiutiamo le Leggi del Signore e s’intende volontariamente e consapevolmente imporci e imporre agli altri questa scelta come stile di vita.
Lo apprendiamo, in modo chiaro, nella prima lettura: “…dopo che saremo morti per le sue Leggi, ci risusciterà a vita nuova ed eterna…ma per te, invece, non ci sarà davvero risurrezione per la vita” (2Mac).
Ed è quello che sta avvenendo ancora oggi quando i re che dominano il mondo vogliono imporre il loro progetto di vita (di morte) soggiogando le genti tutte ad approvare leggi e comportamenti che sono contrari alla Legge di Dio.

29 ottobre 2016

IL REGNO IN CASA TUA



XXXI Domenica del Tempo Ordinario
“…Come potrebbe sussistere una cosa, se tu non l’avessi voluta?
Potrebbe conservarsi ciò che da te non fu chiamato all’esistenza?...Signore, amante della vita.”  (Sapienza).
Signore, Amante della Vita, che bella espressione, proprio perché si riferisce all’uomo, la creatura che gli è simile, come da Lui voluto. Come è bello, poi, sapere che ciascuno di noi è stato chiamato all’esistenza da Lui e ci conserva nell’amore, nel suo Amore che è per sempre.
Giovanni Paolo II nell’Evangelium Vitae lo ha ben spiegato e conclude quella sua favolosa Enciclica proprio nella preghiera finale con quella espressione: “Dio creatore e amante della vita”.
Cade, perciò, a puntino la lettera dell’apostolo Paolo ai Tessalonicesi per spiegare che la nostra esistenza non è un gioco o una casualità: “…per questo preghiamo continuamente per voi, perché il nostro Dio vi renda degni della sua chiamata e con la sua potenza porti a compimento ogni proposito di bene”.
Siamo chiamati ad essere degni del suo Amore perché solo così, con la sua potenza, potremo avere qualche speranza di lasciare una leggera traccia di bene nel breve passaggio della nostra vita terrena.
Questa potenza è ben sintetizzata nelle parole del Salmo: “…il tuo regno è un regno eterno, il tuo dominio si estende per tutte le generazioni”.

28 ottobre 2016

NOVE MESI PER LA VITA - Chiesa Madonna degli Angeli - Domenica 30 ottobre ore 16,00

Domenica 30 Ottobre alle ore 16,00 alla Chiesa della Madonna degli Angeli riprende l'annuale appuntamento "Nove mesi per la Vita" che per nove mesi, da Ottobre a Giugno, seguirà con la preghiera e scandirà, ogni ultima domenica del mese, il periodo verso la nascita.
 E' il ritrovarsi per un momento  di preghiera specifico per la Vita.
 
 Il titolo, "Nove mesi per la Vita", richiama sia il tempo dello sviluppo nel seno materno dal concepimento alla nascita, sia l'approfondimento di un tema con "la vita" al centro  per tutti i "nove mesi" del suo percorso verso la nascita. E' un momento di preghiera semplice con la benedizione per le mamme in attesa presenti, nel ricordo delle mamme che non possono esserci e soprattutto nel ricordo dei bambini ai quali non è stato permesso di nascere, e con l'invocazione a Santa Gianna Beretta Molla protettrice di tutte le mamme in attesa, lei che ha saputo donare la sua vita per quella della sua bambina.
Introdotto dal celebrante, alla presenza di Gesù Eucaristia, questo momento di preghiera prosegue con la lettura di una testimonianza tratta dalla vita quotidiana corredata da riferimenti alla "Parola".
Momento centrale dell'incontro è l'Adorazione eucaristica, preghiera silenziosa che ci mette faccia a faccia con Gesù;  la Benedizione Eucaristica conclude la funzione.

Insieme a noi, nella Chiesa della Madonna degli Angeli, in via Madonna degli Angeli, 34, si uniscono in preghiera vari monasteri che alla stessa ora ci affiancano e ci sostengono con la preghiera; un "piccolo popolo della vita" che insieme e in unità di intenti chiede al Padre della Vita la presenza, l'intercessione e la misericordia.
Anche quest'anno, insieme al gruppo degli "Apostoli della Divina Misericordia figli di Maria Regina della Pace", aderiamo e sosteniamo l'iniziativa della "Adozione spirituale del bambino concepito", iniziativa che ci offre la possibilità di diventare, diventandolo di fatto,  accompagnatori di un bambino dal momento del concepimento a quello della nascita e quindi collaboratorì della sua salvezza insieme ai suoi genitori e a Dio.
Che cosa di più grande!

L'invito è esteso anche a te per un pomeriggio domenicale, perchè no?, diverso dal solito.
Grazie

27 ottobre 2016

Un'ora di adorazione per la Vita "A GESU' CONCEPITO"


 Chiesa Madonna degli Angeli 
venerdì 28 Ottobre 18,30-19,30

Un'ora di adorazione alla presenza di Gesù Eucarestia.
Venerdì 27 Ottobre dalle ore 18,30 alle 19,30, il Centro di Aiuto alla Vita Lomellino nella Chiesa della Madonna degli Angeli, Piccolo Santuario della Vita, propone un’ora di adorazione "a Gesù concepito".
Per la vita nascente, che allo scandire di ogni momento della giornata viene rifiutata impedendo così a molti bimbi di nascere.
Perchè Gesù e Maria proteggano tutti i bimbi concepiti perchè possano nascere e vivere.
E' un'occasione per rientrare in se stessi con gli occhi e il cuore rivolti a Gesù Eucaristia.
"La Chiesa vive dell'Eucarestia. ...essa sperimenta il continuo avverarsi della promessa "Ecco io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo." (San Giovanni Paolo Secondo - Enciclica "Ecclesia de Eucharistia")

22 ottobre 2016

La Benevolenza di Dio




Fariseo e pubblicano
XXXma Tempo Ordinario
Il Buon Dio è sempre ben disposto verso di noi, ma siccome ci ha lasciato la libertà, siamo solo noi che possiamo, oppure no, guadagnarci la sua benevolenza.
Le scritture di oggi ci consigliano i modi per ottenerla quando ci presenteremo al suo cospetto.
Interessante il libro del Siracide, di Ben Sira, maestro in Gerusalemme:…”non trascura la supplica dell’orfano, né la vedova…Chi la soccorre è accolto con benevolenza, la sua preghiera arriva fino alle nubi.”
Ancora una volta leggiamo e vediamo come il Signore non abbandona il più debole per condizione di vita. L’orfano che rappresenta bene l’idea dell’abbandono e la vedova che, invece, inquadra la situazione del bisogno. Ai tempi nostri e nei nostri luoghi sono ancora inalterate queste condizioni, ne sanno qualcosa coloro che frequentano “Madre Amabile” o il “Centro di Aiuto alla Vita”.

15 ottobre 2016

LA FEDE DIMENTICATA



XXIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
Asia Bibi prima di essere imprigionata per"blasfemia" - www.gatestoneinstitute.org/7959/asia-bibi
“Ma il figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede nella terra?” E’ la domanda capitale cui nessuno sa rispondere perché nessuno conosce i tempi di Dio.
C’è però da fare una considerazione che può consolare: le potenze degli inferi non prevarranno sulla Chiesa. E’ la certezza che ci ha lasciato Gesù Cristo per il semplice motivo che Lui ci ha lasciato sé stesso nell’Eucaristia.
L’unico rischio, che forse non evidenziamo con sufficiente forza, è quello di sminuire il Sacramento riducendolo, come fanno i protestanti, a un semplice simbolo.
E‘ un rischio, purtroppo, attuale, vista l’aria che tira verso le varie celebrazioni luterane cui prestano attenzione smisurata quelli d’oltre Tevere.
Una volta le eresie erano individuate con maggiori energie, ma se la fede viene dimenticata tutto è possibile.

8 ottobre 2016

UNO SU DIECI



XXXVIII Domenica del Tempo Ordinario
TORNARE A RINGRAZIARE
In qualche modo trovo che Gesù rimase molto rattristato quando vide che uno solo su dieci ritornò a ringraziarlo: “…uno di loro vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, insieme alla gloria eterna…Ma Gesù osservò “non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono?...” (Lc)
Invece, quel solo lebbroso era pieno di felicità per quell’inatteso dono e ha voluto esprimerlo, un po’ come ha fatto il comandante Naaman nell’episodio raccontato nel secondo Libro dei Re: “…”il tuo servo non intende compiere più un olocausto o un sacrificio ad altri dei, ma solo al Signore”. (2Re)
Se solo ci rendessimo conto di quanto dipendiamo dalla sua volontà, se solo riuscissimo a vedere la sua magnificenza nel dono della nostra vita, allora forse capiremmo anche il linguaggio del Salmo: “…risuoni il mare e quanto racchiude, il mondo e i suoi abitanti. I fiumi battano le mani, esultino insieme le montagne.”

7 ottobre 2016

dal Perchè al Per chi

II° SEMINARIO DI FORMAZIONE PER OPERATRICI CAV

AL CUORE DELLE RAGIONI:
dal PERCHE' al PER CHI


clicca sull'immagine per informazioni




…………. sono molte le mamme che incontriamo nel nostro servizio al CAV, con le loro storie cariche di dolore, gioia, preoccupazione, speranza, solitudine o felicità. Sentiamo l'urgenza di fermarci a riflettere insieme, aiutate da voci amiche, sul perchè del nostro servizio, sulle ragioni del nostro difendere la vita, per non cedere allo sconforto, al senso di onnipotenza o al solo sguardo assistenziale e recuperare un senso più vero e profondo del nostro essere oggi operatrici Cav.


SABATO 22 OTTOBRE 2016
DALLE  9 ALLE 12,30 -  AULA BIASIOLI - OSPEDALE DI MAGENTA(MI)
"DIFENDERE LA VITA: PERCHE' "
don Santo MERLINI cappellano Ospedale SANT'ORSOLA (BO)

SABATO 12 NOVEMBRE 2016 
DALLE  9 ALLE 12,30 - AULA BIASIOLI - OSPEDALE DI MAGENTA(MI)
"DIFENDERE LA VITA: PER CHI "
dottor Michele BARBATO Dir.U.O.Ostetricia Ginecologia - Ospedale di MELEGNANO

1 ottobre 2016

IL SERVO INUTILE


XXVII del Tempo Ordinario
La parola d’ordine di oggi è:...”Accresci in noi la fede…” (Vangelo) a conferma che la fede è un dono.
Quando riceviamo un dono, lo guardiamo con curiosità e quando ne capiamo tutte le implicazioni che centrano le nostre aspettative, ne siamo immensamente felici, vorremmo che quel dono fosse “per sempre”. Assume una preziosità unica, che solo un amore vero “più di ieri, meno di domani” può sperare in una continua crescita.
Un po’ come l’amore coniugale e come l’amore filiale, non quello di oggi dove tutto è posticcio, ma come quello che ci viene dal Sacramento: dal Matrimonio per sempre, dal “Dono” della vita, prima e dopo il Battesimo, per sempre.
Che famiglia, se nelle famiglie regnasse questo tipo di dono. Che Chiesa, se questo dono regnasse in tutti i livelli della sua organizzazione.

24 settembre 2016

IL COMBATTENTE



XXVI Domenica del Tempo Ordinario
"I Vangeli illustrati"- di Odo Tinteri
Avrei voluto usare un altro modo per presentare un uomo di Dio, per esempio mi piace andare alla figura del “cavaliere”, non quello “errante” di Don Chisciotte, ma quello pronto a battersi nel modo che delinea San Paolo nella sua prima lettera a Timoteo: “ma tu, uomo di Dio, evita queste cose; tendi, invece, alla giustizia, alla pietà, alla fede, alla carità, alla pazienza, alla mitezza. Combatti la buona battaglia della fede”.
D’altra parte, chi non è disposto ad imbracciare le armi della fede, deve sicuramente sottostare agli ammonimenti di Amos: “ guai agli spensierati di Sion, a quelli che si considerano sicuri…”.
Questi sono come il ricco del Vangelo di Luca che pensa solo a sé stesso. Agogna la ricchezza per dedicarsi ai bagordi, sperpera e si prende gioco di chi non riesce come lui. Si vanagloria, s’incensa con feste e pranzi, ossequioso con i forti ed arrogante con i deboli.
L’altro soggetto che incontriamo nel racconto evangelico è Lazzaro, un povero. Non ci viene raccontato perché è povero, solo che la sua condizione è veramente miserevole. Sembra di guardare la fotografia dei poveri che continuano ad aumentare oggi anche fra di noi.
Comunque, di questo povero viene riportato il nome, a differenza del ricco. E’ un indice importante perché è segno di rispetto, di amicizia, di consolazione.Mentre il ricco si perde nell’anonimato perché è lontano, perché è ripiegato su sé stesso. 

17 settembre 2016

IL SERVITORE


XXV Domenica del Tempo Ordinario
“...nessun servitore può servire due padroni…non potete servire Dio e la ricchezza” (dal Vangelo di Luca).
Cosa vuole dire “servire Dio”, cosa vuole dire “servire la ricchezza” (mammona)?
Seguendo il semplice schema dell’ancor valido catechismo di San Pio X, si potrebbe dire che servire Dio vuole dire rendergli culto, adorarlo, glorificarlo, averlo in sé tutto il giorno, da mattina a sera, pregarlo.E dici poco! Non c’è da spaventarsi, per fare tutto ciò non abbiamo che un solo sistema: L’ASCOLTO DELLA SUA PAROLA.
maternità:condizione di gioia
Ma, attenzione, San Bonaventura riflette che l’origine della Sacra Scrittura non è frutto della ricerca umana, ma di rivelazione divina che, con lo Spirito Santo, ci dona la fede che è lucerna, porta e fondamenta di tutta la Sacra Scrittura. Infatti, lo scopo e il frutto della Sacra Scrittura non è uno qualsiasi, ma addirittura la pienezza della felicità eterna. La Sacra Scrittura è appunto il libro nel quale sono scritte “parole di vita eterna”, perché non solo crediamo, ma anche possediamo la vita eterna, in cui vedremo, ameremo e saranno colmati tutti i nostri desideri. Solo allora conosceremo “l’amore che sorpassa ogni conoscenza” e così saremo “ricolmi di tutta la pienezza di Dio”. Allora, solo così possiamo dire di “Servire Dio”.

10 settembre 2016

IL PENTITO


XXIV Domenica del Tempo Ordinario
Quando si ascolta la storia del “figlio prodigo” si rimane interiormente fermi. Da dove cominciare per riflettere sui significati di questa parabola? I rivoli di acqua fresca che sgorgano dai personaggi che animano la vicenda sono innumerevoli.
Ora voglio evidenziare, prendendo spunto anche dalle altre letture, la figura del pentito.
Mi accorgo, sento dentro di me che ho peccato e mi pento.
Sono quello che sa pregare come il salmista: “…pietà di me, o Dio, nel tuo amore; nella tua grande misericordia cancella la mia iniquità”.
Sono quello che agiva come San Paolo: “…agivo per ignoranza, lontano dalla fede”.
Sono quello che: “…mi alzerò e andrò da mio Padre”.
Sono quello che sa di aver peccato e chiede perdono al Signore Dio.                                     
Lui sa cosa passa per la mia testa.

2 settembre 2016

IL DISCEPOLO


XXIII Domenica del Tempo Ordinario

Quando come diacono ho l’incarico del congedo finale della Santa Messa, di solito, dico: “la Messa è finita, come discepoli di Cristo, andate in pace” e questo vale anche per me, e per il sacerdote celebrante.
Siamo discepoli di Cristo secondo quanto ci dice il Vangelo di oggi: “…se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo”.

1 settembre 2016

"Diritto di Aborto o diritto al consenso informato?" - Movimento per la Vita di Casale M.to - 23/24 settembre 2016

Un tema che molte volte passa in secondo piano, una sofferenza che la mamma sente dentro di sè e che, pur confidandola, non diminuisce con il trascorrere del tempo, non si attenua, rimane racchiusa nel cuore e nella mente pronta ad un improvviso risveglio di fronte a situazioni impensate e imprevedibili che rinnovano il senso di abbandono, di sofferenza e di tristezza.
Ci piace ricordare le parole, citate nella locandina del convegno, di San Giovanni Paolo II  che prese molto sul serio la sofferenza delle donne che hanno abortito (parole tratte dal suo libro “Amore e responsabilità”)
“Lasciando da parte la questione morale, l’interruzione della gravidanza è in se stessa un gesto traumatico  e  sotto  certi  aspetti  si  può  paragonare  a quegli esperimenti che danno

origine alla nevrosi. È una interruzione artificiale del ritmo biologico naturale  con  gravi  conseguenze  per  la  donna.  Non  ci sono  parole  per  descrivere  l’enorme  risentimento che  esso  provoca  nella  psiche  femminile.  Lei  non dimenticherà mai quanto le è accaduto. A parte le conseguenze  fisiche,  l’aborto  provoca  una  nevrosi d’ansietà con profondi sensi di colpa, e a volte persino una reazione psicotica”. 
Il dettaglio dello svolgimento del convegno, gli argomenti e gli interventi annunciati, la possibilità prevista dei crediti ECM, i nomi dei relatori e dei presidenti di sessione, rendono quanto mai interessante e ricco di spunti e approfondimenti il Convegno dal titolo "Diritto di aborto o diritto al consenso informato?"
Clicca sulle immagini per le specifiche del Convegno.

27 agosto 2016

L’ESALTATO E L’UMILIATO



XXII Domenica del Tempo Ordinario
La frase principale del Vangelo: “…chiunque si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato…” è entrata nella filosofia popolare e proprio tutti la conoscono e la citano non appena ne capita l’occasione. Se ne capisce il senso, ma quasi sempre lo si applica, nella prassi, appena è possibile, distorcendone la buona logica della mitezza.
E’ forte la tentazione di fare il primo della classe, il gallo nel pollaio, il bullo del quartiere, il padrone di uomini, il Don Rodrigo della zona, insomma, l’altezzoso, laico, prete o religioso che sia.
E proprio perché il Buon Dio conosce bene i suoi polli, non limita la misericordia ad una logica fine a sé stessa, ma dispensa consigli a tutto spiano: “…Figlio compi le tue opere con mitezza e sarai amato più di un uomo generoso”. (Siracide). Si potrebbe anche tradurre “figlio, nella ricchezza cammina con modestia” e già questa sintesi sarebbe una gran bella cosa.
Quante persone operano nel servizio al prossimo con il sorriso sul viso, con la fiducia del buon fare, con la discrezione di chi possiede beni e ricchezza. Li si può incontrare tutti i giorni. Basta fare un salto in qualsiasi associazione di volontariato.

20 agosto 2016

LA PORTA STRETTA


XXI Domenica del Tempo Orinario
All’ascolto della Parola restiamo con uno stato d’animo che si strascica incerto verso due condizioni:
- quella della felicità: ”Genti tutte, lodate il Signore, popoli tutti, cantate la sua lode,   perché forte è il suo amore per noi e la fedeltà del Signore dura per sempre” (Salmo);
- quella della inquietudine: “…sforzatevi di entrare per la porta stretta…(Vangelo).
Provo, allora, a riflettere.
Isaia ci preannuncia che:…”Io verrò a radunare tutte le genti…e li manderò…alle Isole lontane che non hanno udito parlare di me”.
Il Vangelo al versetto 29 “Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio” ce lo conferma.
Quanto sopra spiega e potenzia l’atteggiamento della preghiera che recita il Salmo e giustifica la condizione di chi si sente felice quando partecipa al banchetto eucaristico.
E fin qui tutto bene, poi arriva la mazzata. In sintesi, se volete salvarvi sforzatevi di entrare nel mio regno dalla porta stretta e sbracciatevi pure perché molti cercheranno di entrarci, ma pochi ce la faranno.

14 agosto 2016

INNO ALLA VITA



Assunzione B.V. Maria : INNO ALLA VITA
“Ecco la serva del Signore, avvenga per me secondo la tua parola.” (Lc 1,38).
Dopo questa adesione di Maria tutto è cambiato.
Davvero: “…un segno grandioso apparve nel cielo, una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul capo una corona di dodici stelle. Era incinta…” (Ap). L’universo intero si trasforma, il sole e la luna - l’umanità ritrova linfa nuova, la corona e le dodici stelle – la vita s’incarna, era incinta.
Davvero: “…l’ultimo nemico a essere annientato sarà la morte, perché ogni cosa ha posto sotto i suoi piedi” (1Cor).
Sotto i suoi piedi non solo più la luna, ma la morte, il nemico per eccellenza dell’uomo.
E così tutto è sotto i suoi piedi che rimarcano il cammino pronto e faticoso di chi è pronto: “Maria si alzò e andò in fretta…” (Lc1,39).
Come un andare ad ogni angolo del mondo: “…per narrare alla generazione futura: questo è Dio, il nostro Dio in eterno e per sempre; egli è colui che ci guida in ogni tempo” (Salmo).
Lui ci guida e il bello è che, qualora per qualsiasi motivo ne smarrissimo la strada, c’è Lei, la Madre, che ci guida, ci riporta verso Lui. Non è forse così che si possono spiegare le innumerevoli e continue apparizioni, soprattutto quando i tempi sono grami come quello che stiamo vivendo?
L’invito alla preghiera, alla conversione, non sono frasi di circostanza, è il pungolo costante per riprendere quel cammino, con il Rosario in mano, con la penitenza, con l’ascolto della devozione mariana che si presenta e ripresenta sempre più viva, unico e forse ultimo baluardo contro il nemico, Satana, che non demorde di voler fare suo il mondo.
Questa devozione, valorizzata dal Dogma, semplice e facilmente comprensibile, esplode nella gioia dell’Assunzione in Cielo del corpo di nostra Madre.
Ci sarebbe da riflettere approfonditamente sul significato che ha il corpo nel disegno di salvezza per ciascuno di noi, ma mi preme evidenziare il significato del passo evangelico: “Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: “Benedetta tu fra le donne e benedetto il Frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del Mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo…” (Lc 1,41-43).
E’ un duplice significato. Il primo zampilla dalla vita che c’è, non viene nascosta, non si vede nei grembi delle due donne, ma l’evangelista la rende partecipe del Mistero, è il Mistero stesso e che dà senso alla nostra vita, e di tutti gli esseri umani che hanno costellato il tempo fino ad oggi, anche quelli che non hanno visto la luce del sole perché uccisi prima di nascere.
Il secondo significato esplode dalla presenza della Santissima Trinità. Anche in questo episodio detto “La visitazione” le Tre persone si muovono all’unisono.
E’ favoloso: allora quando sappiamo che nel grembo di una donna, e nello specifico di una donna amata, ma pure no, la vita si perpetua in un nuovo essere umano, noi non sappiamo chi è, chi sarà, cosa farà, come vivrà, ma sappiamo che in quel nuovo essere umano c’è il sigillo dell’Amore, dell’Amore Trinitario.
Nessuno può strapparlo, ciascuno deve, invece, custodirlo come segno indelebile della Gloria di Dio che trova il suo Trono nella briciola della mia vita, della tua vita.
Ap 11,19a;12,1-6a.10ab / Sal 44(45) / 1Cor 15,20–27a / Lc 1,39-56

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