Domenica 29 MAGGIO 2022 ore 16,00
Che ne è di tuo figlio, di tuo padre,
di tua madre, di tuo fratello?
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Amazon vara il benefit aziendale per chi abortisce
Di Samuel Alito.
L’aborto come benefit aziendale. Amazon, il colosso della logistica con oltre un milione di dipendenti che ha conquistato il mondo grazie anche alla sua economia in controtendenza durante la pandemia, rimborserà le spese di viaggio per tutti i lavoratori che avranno intenzione di recarsi in ospedale o in clinica per cure o interventi medici, compresa l’interruzione della gravidanza.
E’ praticamente la risposta a tutto quel sistema di restrizioni instaurate dai governi repubblicani di vari Stati federali, in seguito a una sentenza della Corte Suprema che intende rovesciare un vecchio verdetto del 1973 e stabilisce l’autoregolamentazione di ogni Stato in questa materia così delicata.
E Amazon si mette a disposizione per facilitare questi viaggi pagando le spese (fino a 4 mila dollari) alle dipendenti o ai dipendenti che hanno preso insieme alle loro mogli questa decisione.
La sentenza nell'obiettivo della Corte Suprema si chiama “Roe versus Wade” e stabiliva praticamente la libertà di aborto in tutto il territorio americano sull’onda delle proteste femministe che avevano infiammato il Paese. Cinquant’anni dopo i giudici supremi (che hanno l’appellativo di “justice”) l’hanno rovesciata completamente fin dalle sue fondamenta etiche.
E così siamo davanti ad uno scontro etico-giuridico: la Corte Suprema da una parte che dispone la possibilità di evitare l’aborto o quantomeno limitarne gli eccessi ai governi federali e le multinazionali dall’altra, sempre più ricche di profitti, sempre più potenti, sempre più invasive in ambiti che di per sé non hanno nulla a che fare con la loro attività e che grazie alle loro risorse finanziarie illimitate facilitano coloro che desiderano aggirare la legge orientando la politica anche sul piano etico.