BEATI NOI



Quarta domenica del Tempo Ordinario (A)
Dipinto di Carl Heinrich Bloch
A prima vista tutti questi “beati” sembra si contraddicano alla grande.
Sentite il Salmo: “…Beato chi ha per aiuto il Dio di Giacobbe: la sua speranza è nel Signore suo Dio.” (sal 145(146).
Cioè, se confidiamo nel Signore la nostra vita ha ottime possibilità di dipanarsi nella pace, nella prosperità e la sua fine avrà lo sbocco negli scenari senza fine dell’eternità. Sarà così?
Sentiamo il Vangelo: “…Beati…beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi a causa mia” (Mt 5,1-12°).
Cioè, se seguiamo il Signore, nella nostra vita avremo ottime possibilità di doverne sopportare di tutti i colori. E questo a conclusione di un discorso preceduto da ben otto beatitudini che, se perseguite, garantiscono, in ogni caso, un epilogo, della nostra vita, felice perché meritevole dell’abbraccio eterno del Buon Dio.

SENZA PAURA



Terza Domenica del Tempo Ordinario (A)
Gesù andava, camminava, per paesi e villaggi, incontrando persone, con compassione le ascoltava, cercava di capire le loro situazioni e li guariva, e non solo nel corpo.
Ma, pure era inflessibile con il male albergante nei demoni che, per questo motivo, cercavano di evitarlo e suscitavano confusione al suo operare.
La gente, dopo un po’ vince la diffidenza, quanti falsi profeti!, e comincia a cercarlo con più fiducia. E’ come se si fossero messi a cantare il Salmo:
“…Il Signore è mia luce e mia salvezza: di chi avrò paura? Il Signore è difesa della mia vita: di chi avrò paura?”
Non dovrebbe essere così anche per noi?

IL SERVO DI DIO

IIa Domenica Tempo Ordinario
"Ti renderò luce delle nazioni.." (Isaia)
All’inizio della Messa “Il Signore sia con voi…e con il tuo Spirito” costituiscono il saluto del celebrante e la risposta dei fedeli. E’ molto significativo: è come dire, quando siete entrati in chiesa è venuto a prendervi ed accogliere il Signore. Tutti, poi, si augurano che il celebrante si sia immerso nello Spirito, consapevole di quanto sarà chiamato a fare nella Sacra Liturgia.
Non fa specie, quindi, il saluto di San Paolo ai Corinti: “…grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e del Signore”.
La grazia e la pace sono doni immensi. Il primo è completamente gratuito, mentre il dono della pace è la condizione minima essenziale per entrare in relazione con Dio.
La Grazia, inoltre, fa i miracoli come ci viene detto nel Salmo: “…mi ha tratto da un pozzo di acque tumultuose, dal fango della palude: ha stabilito i miei piedi sulla roccia, ha reso sicuri i miei passi.”

LA VOCE



Battesimo del Signore
Battesimo di Gesù - Duomo di Milano
Nei Vangeli di parole veramente dette da Gesù in persona ce ne sono poche. Eppure la voce del Signore è ciò che sentiamo dentro di noi, più di ogni altro richiamo. Evidentemente è una voce che non sentiamo con le orecchie, come è pur vero che per cogliere i suoi richiami dobbiamo fare tanto, ma tanto silenzio attorno a noi. Proviamoci, iniziando ad ascoltare il Salmo: “…la voce del Signore è forza, la voce del Signore è potenza”.
E’ una forza che trasforma le nostre debolezze in risorse, è una potenza che tutto può ottenere da noi perché siamo figli dell’Altissimo, in potenza, e lo possiamo definitivamente diventare perché il Cristo, l’unto del Signore, il Figlio di Dio,  ha ricapitolato tutto in lui con la sua vita terrena, con la sua condivisione in tutto, tranne che il peccato.
E’ una voce ancora più forte che si esprime al momento del Battesimo di Gesù, quando: “…ed ecco una voce dal cielo che diceva questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento”. (Vangelo).