28 Dicembre 2025
SANTA FAMIGLIA DI GESÙ, 
MARIA E GIUSEPPE (ANNO A)

IL BALUARDO DELLA FAMIGLIA

“Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto

 

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Verso la fine degli anni ’60 e i primi ’70, due giovani fidanzati, o come si autodefinivano allora: la mia ragazza, il mio ragazzo, che decidevano di andare a vivere insieme senza sposarsi, erano dei rivoluzionari. Si prestavano alle prime picconate per abbattere le fondamenta della società, cioè la famiglia. I figli d’oggi in età sponsale vanno, invece, quasi tutti a convivere. Punto e basta, sembra un fatto ormai acquisito ed accettato dalla generazione del baby-boom italiano. Si può dire che non si possono sottrarre ad una moda, ad una coercizione? Direi di sì, perché in fondo alla loro relazione c’è sempre, comunque, una prospettiva di vita che va oltre il provvisorio. Ad un certo punto, però, la realtà non si può negare, soprattutto, quando il desiderio di paternità e maternità riemerge, ed ecco che la famiglia come luogo privilegiato di condivisione ha bisogno di essere consolidato. In sostanza, avviene il riconoscere, anche inconsciamente, che: “…il Signore ha glorificato il padre al di sopra dei figli e ha stabilito il diritto della madre sulla prole.” (dal Libro del Siracide)

E’ così che si comincia a capire quale strada intraprendere: è la ragione, in primis, che determina il sentimento, è la paternità che governa la tenerezza, che diventa come il cemento armato. Nello stesso tempo è l’elemento della maternità che domina tutto.

Ecco che si pongono le basi per costruire la casa sulla roccia, ecco che la poesia del salmista trova spazio nel vissuto della famiglia: “…la tua sposa come vite feconda nell’intimità della tua casa; i tuoi figli come virgulti d’ulivo intorno alla tua mensa.” (dal Salmo 127)
In poche parole il progetto, fin dal principio, della coppia diventa comunione d’intenti e di condivisione dei ruoli nei rapporti fra i componenti della famiglia. Il cristianesimo è il motore che promuove il tutto perché nel cristianesimo l’individualità è importante. Ognuno di noi è stato voluto e creato da Dio come individuo e tale rimarrà per l’eternità. Nello stesso tempo si è chiamati a rendere conto delle responsabilità che abbiamo verso il prossimo. E chi è più prossimo dei componenti della propria famiglia? E’ lì che dobbiamo sentirci chiamati ad essere: “…rivestiti di sentimenti di tenerezza, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di magnanimità, sopportandovi a vicenda e perdonandovi gli uni gli altri.” (dalla Lettera di San Paolo ai Colossesi)
La qualità del rapporto, soprattutto fra marito e moglie, sta nella capacità di saper perdonare anche quando sembra impensabile. D’altra parte, lo scriveva Sant’Agostino: “se gli occhi saranno sani, la luce ti darà gioia. Se gli occhi non saranno sani, la luce ti sarà un tormento. Non ti sarà permesso di vedere con cuore non puro ciò che si vede solo con il cuore puro.”
Abbiamo, al riguardo, un esempio pratico nella persona di Giuseppe, che ha saputo vedere tutte le vicende accadute alla sua famiglia con cuore puro, soprattutto quando fu necessario rispondere prontamente alle sollecitazioni: “…alzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò; Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo.” (dal Vangelo secondo Matteo)
C’è un antico proverbio che dice: “il pessimista si lamenta del vento; l’ottimista aspetta che cambi; il realista orienta le vele.” Giuseppe seppe orientare le vele e salvò la sua famiglia. Direte: una famiglia, comunque, speciale. Certo lo è, ma è tale proprio perché possiamo ergerla come baluardo a salvaguardia della nostra famiglia. Siamo santi di Dio, nati sulle spalle di giganti, abbiamo tutti gli elementi necessari per far sì che nessun figlio venga ucciso. Erode è in piena attività anche oggi e non si accontenta dei bambini nati, vuole anche i nascituri. Sa che potranno scardinare il suo regno di morte, per questo come leone ruggente si aggira per distruggere la famiglia. Sta scritto anche nelle profezie di Fatima, ma il baluardo non cederà perché è fondato sulla Santa Famiglia di Nazareth.
Sir 3,3-7.14-17a  /  Sal 127(128)  /  Col 3,12-21  /  Mt 2,13-15.19-23
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