Taci ! Esci da lui ! |
Quando la liturgia prescrive in alcuni speciali
momenti di mettersi in ginocchio, non c’è più compattezza di movimento, bensì
frastagliature provocate da chi decide di rimanere in piedi. Anch’io, negli
anni giovanili, ero uno di quelli dalla postura eretta perché l’inginocchiarsi
mi sembrava un gesto servile, un’imposizione umiliante. Già da lì a poco, però,
venivo ammonito da quel detto che più o meno recitava: “chi non s’inginocchia
davanti a Dio è pronto ad inginocchiarsi davanti al mondo”. Perciò il Salmo è
veritiero quando perentoriamente porge il suo invito: “…entrate; prostrati,
adoriamo in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.” (dal Salmo 94)
Siamo al cospetto di colui che ci è padre e
come tale ha tutto il diritto di essere riconosciuto autore e creatore della
nostra vita. Lui ci ha fatto. Sia ben chiaro, non siamo noi che abbiamo deciso
di venire al mondo e per questo motivo molti non riescono a concepire una vita
non voluta da loro stessi e che ne avrebbero volentieri fatto a meno, arrivando
pure al suicidio come forma di negazione di sé stessi.