Seconda domenica T.O.(Anno A)
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Ho visto e ho testimoniato che Questi è il Figlio di Dio! |
Oggi le nazioni sono tante Babele. Ciò
che in esse avviene è ormai incomprensibile, prima di prendere per vera una
qualsiasi notizia bisogna prudentemente aspettarne dovuta imparziale verifica e
non è detto che sia sufficiente. Babele è sinonimo di caos, di confusione, di
incomprensione. Perché tutti vogliono dire la loro, per non dire, comunque,
nulla o quanto di più scontato o politicamente corretto. La verità non è più di
casa, è troppo scomoda, ma la Parola del Signore, quella che veramente sola
conta, ci spinge ad essere coerenti:
“…nel rotolo del libro su di me è scritto di
fare la tua volontà…vedi: non tengo chiuse le labbra.” (dal Salmo ). Ciascuno di noi nel libro della vita, nella
contabilità del Creatore, ha un capitolo specifico su cui viene scritta la
nostra storia. Su righe dritte perché il Signore corregge i nostri
strafalcioni, il nostro linguaggio. Noi parliamo almeno due lingue. La prima è
sostanzialmente la nostra storia. Siamo linguaggio risultante da nostro padre,
nostra madre, dal fatto di avere o no fratelli, di essere il primo o il terzo,
atteso o sopportato quando si sono accorti che eravamo in arrivo. Questa storia
parla dei nostri peccati e dei peccati degli altri ricaduti su di noi. E’
fondamentale capire e conoscere sempre meglio questa lingua perché s’intreccia
con la seconda, quella che Dio vuole pronunciare attraverso di noi. Sia che
campiamo cent’anni, sia che non si arrivi alla nascita per malattia o per la
violenza di terzi, il peccato degli altri.