28 giugno 2024

NOVE MESI PER LA VITA - GIUGNO 2024

 Domenica 30 GIUGNO2024 ore 16,00

presso la Chiesa della Madonna degli Angeli

                      LA PUREZZA DI DIO:

                L'INNOCENZA DEI BIMBI
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        LA Storia: L'AMICO Speciale


I pensieri di un bambino, nella sua più sincera innocenza. Le risposte di Gesù per comprenderne la grandezza:
A che pensi Marcellino?
Dove sarà la mamma tua adesso?
Con la tua!
Come sono le mamme? Che fanno?
Danno, danno sempre.
E che danno?
Tutto: sé stesse, la vita e la luce degli occhi ai figli,
finché divengono vecchie e curve.
Anche brutte?
Brutte no, Marcellino, le mamme non diventano mai brutte
Devo andare via, mi chiamano…Tu vuoi molto bene alla tua mamma?
Con tutto il cuore.
Io alla mia di più…
Solo un bambino come Marcellino riesce a capire, con la sua innocenza, la purezza di Dio. Sappiamo che Marcellino “Pane e Vino” è una storia che nasce da una leggenda che racconta del ritrovamento di un neonato presso un convento di frati. Il bimbo viene praticamente adottato e cresce forte e sano fino a quando, intorno ai cinque anni, entra nella soffitta del convento e vi trova un crocifisso a misura d’uomo. Nella sua fanciullesca ingenuità Marcellino scopre il suo primo vero amico e torna tutti i giorni a trovarlo, portando a Gesù Crocifisso anche da mangiare, il pane e il vino. Non è più solo, ora ha un amico che è tanto buono. Così risponde a chi prova pena per lui perché senza amici. E gli è tanto amico che lo consiglia, gli toglie la corona di spine dal capo, gli porta una coperta, gli tiene compagnia durante un temporale. Fino a quando, con una tenerezza unica e materna, Gesù lo prende tra le sue braccia, in quel sonno che apre le porte dell’eternità e dell’incontro con quella sua mamma che ha sempre amato più della sua breve vita.
                                  NEL LIBRO DELLA VITA

COME DORMIRE NELLA MORTE

 XIII Domenica del T.O.
Anno B


E’ raccapricciante quanto avvenuto a Pescara: due minorenni hanno trucidato un loro coetaneo per una questione legata all’uso di droghe. E’ terribile, poi, il modo con cui hanno infierito, incuranti dello strazio che provocavano, anzi godendone, ingalluzziti dalla presenza acquiescente di altri giovani attorno a loro, in parte atterriti, ma impotenti. E come se niente fosse accaduto, poco dopo se ne vanno in spiaggia a glorificarsi del loro agire. Si è inorriditi, ma come è possibile? Altri episodi terribili come questo ne erano già accaduti, si pensava, però, fossero legati a menti malate dei protagonisti. Qui, invece, vi possiamo leggere solo e proprio il sonno della ragione, il piacere di dare solo dolore e morte. Non possiamo nasconderci, tutti noi siamo chiamati a renderne conto a Dio.

22 giugno 2024

L’URAGANO E LA BONACCIA

XII Domenica del T.O. 
                                                              Anno B


In questi giorni d’inizio estate mi ritrovo spesso a guardare il cielo, sempre più denso di nuvolaglia che mi sembra alquanto strana. Non sono ancora del tutto persuaso delle teorie sulle famigerate scie chimiche, ma l’evidenza è sopra i nostri occhi. I cieli limpidi, di un forte azzurro, ben inondati dalla forte luce del sole, sono sempre più rari e quasi sempre al mattino, poi nel corso della giornata puntualmente le cose cambiano. Le perplessità crescono e, leggendo i versetti di Giobbe: “…il Signore prese a dire a Giobbe in mezzo all’uragano.” (dal Libro i Giobbe), ecco, pare anche a me di stare come in mezzo ad un uragano che non è solo meteorologico. E’ soprattutto esistenziale, per noi tutti ed in particolare per la Chiesa. C’è smarrimento, insicurezza, tentazioni continue a seguire i dettami del mondo, quasi si volesse trovare, nel suo apparente buonismo, gli appetitosi appigli per non naufragare. Ci si dimentica, così, che solo Gesù Cristo sa come calmare le acque turbolente. Ci si dimentica che “io vi ho dato la mia immagine e somiglianza, ma voi avete perduto la grazia con il peccato. Per ridonarvi la grazia, ho unito la mia natura alla vostra, coprendola col velo della vostra umanità”. (Santa Caterina da Siena)

15 giugno 2024

COME UN GRANELLO, COME UN RAMOSCELLO

Undicesima Domenica del T.O. 
Anno B


Ho un piccolo orticello: vi ho seminato alcuni tipi di insalata, cipolle, carote, patate; ho messo dei pomodori, fagiolini, melanzane, peperoni e zucchine. Tolgo l’erbaccia, innaffio e controllo la crescita per esercitare la raccolta con positiva risultanza. Ogni tanto mi soffermo a squadrarlo, soddisfatto. Tutto ciò mi rende più comprensibile la parabola del granello di senape, perché il parlare di Gesù è semplice e utilizza parametri di vita quotidiana. Così ci fa capire, con parole povere, di quale pasta è fatta la sua persona quando ci parla del Regno di Dio e con un pratico esempio ci apre lo sguardo sulla magnificenza dell’Amore di Dio per l’uomo: “…il regno di Dio è come un granello si senape, il più piccolo di tutti i semi, ma quando cresce diventa più grande di tutte le piante dell’orto.” (dal Vangelo secondo Marco)

8 giugno 2024

LO SGUARDO SU DI NOI

Decima Domenica T.O. 
Anno B


Mi piace moltissimo quest’immagine di Gesù che si sofferma con lo sguardo su ciascuno di quelli vicini, per dire a quelli lontani, come noi, che viviamo nel terzo millennio, veniamo considerati: suoi famigliari, suoi parenti, suoi cari.
“…girando lo sguardo su quelli che erano seduti accanto a lui, disse: “Ecco mia madre e i miei fratelli. Perché chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre.” (dal Vangelo secondo Marco)
Certo, occorre fare la volontà del Padre, che può sintetizzarsi in questo modo: ama! Perché Dio è Amore e tutto quello che ha creato è scaturito dal suo Spirito d’Amore per tutto ciò che è bello, buono ed eterno. Non ha creato il male perché in lui non può sussistere. Il male si manifesta nel mondo solo quando lo si sceglie

1 giugno 2024

EUCARISTIA VIVA

Santissimo Corpo e Sangue di Gesù 
Anno B


Proviamo ad andare con la mente agli albori della nostra infanzia, oppure guardiamo una mamma  o un papà, con in braccio il figlio appena nato: ci immergiamo in una dimensione del tutto inusuale, dolce, tenera, fatta di abbracci, di attenzioni che contornano gesti e movimenti unici. Si sta bene, ci si sentiva protetti, si poteva desiderare tutto ciò che un bambino desidera. C’erano, però, anche dei limiti che venivano imposti, cui bisognava obbedire, con le buone e pure con le cattive, tipo il cambiamento del tono della voce, le occhiatacce, le sculacciate, le sberle, i castighi. Varianti, solo crescendo lo si sarebbe capito, che erano comunque intrise di quell’amore materno e paterno che ci ha avvolto fin dal primo istante della nostra vita. E’ come l’amore che Dio, nella sua creazione, fin dal principio ha espresso donandoci i suoi precetti:“…tutti i comandamenti che il Signore ha dato, noi li eseguiremo.” (dal Libro dell’Esodo)