Quarta Domenica Quaresima Anno C
"Laetare": Gioia dell'abbraccio(preghiera) tra il figliol prodigo e il Padre |
La bontà del padre è davvero grande.
Egli conosceva l’immaturità del figlio, ma ha rispettato la sua libertà. Fino
in fondo. Pensate davvero che un uomo così ricco e potente, come quello della
parabola del “figliol prodigo”, non abbia pensato di mandare, in incognito, un
suo servo per vegliare su quello scapestrato figlio? Dicendogli, comunque, di
non intervenire in nessun caso, se non nel caso di immediato pericolo di morte?
Io penso che quel padre avrà sicuramente fatto questo. D’altra parte, quello
stesso padre non ha forse mandato il suo Figlio per salvarci anche se siamo sul
punto di non ritorno, come è successo a quel disgraziato appeso sulla croce di
fianco a Gesù?
Quel padre è paziente: “… egli divise
tra loro le sue sostanze.” (dal Vangelo secondo Luca) e ancora le divide fra di
noi. Egli, da prima che nascessimo, conosce le nostre ingratitudini, eppure non
smette di circondarci del suo amore e di darci l’occasione di cambiare. Niente
scalfisce la sua speranza.