IL FIGLIO, I FIGLI

 SACRA FAMIGLIA DI GESÙ, MARIA E GIUSEPPE (ANNO C)



La lettura del Vangelo di oggi mi ha ricordato una poesia di Kahil Gibran, “I Figli”, in particolare, i versetti che dicono: “essi non provengono da voi, ma attraverso di voi, e sebbene siano con voi, non vi appartengono. Potete dare loro tutto il vostro amore, ma non i vostri pensieri. Perché essi hanno i propri pensieri.”
Anche Gesù aveva i suoi pensieri e rivolto ai suoi genitori dice: “non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?” Cioè, ho un compito, una vocazione, che devo cercare di realizzare, ascoltando, confrontandomi, studiando, preparandomi.

    

    NOVE MESI PER LA VITA

TERZO MESE

29   DICEMBRE   2024        

 VOGLIO LA MAMMA …E IL PAPA’:         

 

 

                                  IL DONO DI MAMMA DEBORAH:

UNA SCELTA D’AMORE PER SEMPRE NON SI CURA PER VEDERE NASCERE MEGAN


C’è una neonata che sorride in una culla nella galleria fotografica social di Deborah Vanini. C’è anche il racconto condiviso, sul web, di un dramma che si è trasformato in un’immensa testimonianza d’amore.

Deborah, 38 anni, ha chiuso gli occhi alla vita ,  soccombendo ad un cancro, diagnosticato durante la visita che confermava l’inizio della sua gravidanza.

Aveva raccontato Deborah che fu uno choc la prima ecografia : dalla notizia più bella alla più brutta in 25 secondi netti. Dalla gioia più grande alla disperazione più assoluta. Mesi e mesi di esami, giorni in ospedale, visite estenuanti, impedimenti fisici e farmaci rifiutati perché non compatibili con la gravidanza. Scelte più grandi di noi, scriveva Deborah, sulla vita che avevano generato. Messi davanti alla domanda più difficile per dei genitori: decidere per la vita o meno del proprio figlio.

Deborah ha pianto per notti intere per la paura, per la tensione, per i dubbi. Disperata si è chiesta perché proprio a me, a noi. Ha toccato il fondo, ma poi con l’aiuto del personale medico, della sua mamma, il suo angelo custode e la vera roccia della sua vita, il suo compagno e tanti veri amici, è riuscita a trovare anche dei lati positivi, perché ci sono sempre, nonostante tutto.

Megan ha fretta di nascere e così, lo scorso 18 settembre, vede la luce dopo un parto prematuro d’urgenza. Deborah, che dice di non essere credente, descrive, però, sua figlia come un “miracolo” che “senza saperlo”, ha “letteralmente salvato la vita” alla sua mamma.

Deborah conta i giorni che riesce a vivere con la sua Meg. E c’è sempre quella parola ad accompagnare i suoi pensieri: “miracolo”. Deborah ha stretto Megan fra le braccia solo per due mesi, ma continuerà ad essere accanto a sua figlia, alla quale ha donato la vita, la sua scelta d’amore per sempre.

 

LA  PAROLA

Se cammino in mezzo al pericolo, tu mi ridoni la vita;
contro la collera dei miei avversari, stendi la tua mano
e la tua destra mi salva.
Il Signore farà tutto per me.
Signore, il tuo amore è per sempre:
non abbandonare l’opera delle tue mani. (Sal 138, 7-8)

 E preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e,
abbracciandolo, disse loro: “chi accoglie uno solo di
questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi
accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato.”
(Mc 9,36-37)

 

EGLI E’ LA PACE

Quarta Domenica di Avvento
Anno C

Alcuni anni fa mi venne l’ispirazione di allestire un presepe che aveva da un lato la capanna di Betlemme e dall’altro, proprio di fronte, una collinetta sormontata da una croce. Nulla di originale per carità, altri l’avevano pensato e realizzato meglio del mio. Non ricordo se fui sollecitato dalla lettura di Ebrei che questa quarta domenica d’Avvento ripropone e ci scrive che:“…Egli abolisce il primo sacrificio per costituire quello nuovo. Mediante quella volontà siamo stati santificati per mezzo dell’offerta del corpo di Gesù Cristo una volta per sempre.” (dalla Lettera agli Ebrei)Non a caso al Figlio di Maria verrà dato il nome di Gesù che significa “Dio salva”.
E’ stato un angelo in sogno a Giuseppe a comandarlo. Salva da cosa? Sicuramente dalle tentazioni, dal rifiuto della sua paternità, dal sentirsi padroni assoluti della propria vita e dal volerla imporre ad altri a costo di predomini e guerre.
Ecco, accogliere quel sogno concesso da Dio a Giuseppe,  che non è un sogno come tanti altri, significa riconoscere che Gesù è la pace fra di noi.

NEL SUO GRANAIO

Terza Domenica d’Avvento
Anno C

 stampa

Il Vangelo di questa domenica, la domenica della gioia, ci presenta Gesù come agricoltore, che sta nell’aia, là in un cortile, al lavoro per mettere al riparo il frutto della sua semina. Figura per me familiare questa, perché ho ben sperimentato, fin da bambino, la gioconda, infantile partecipazione ai lavori sull’aia della masseria:“…Egli…tiene in mano la pala per pulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio; ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile.” (dal Vangelo secondo Luca)
Il suo granaio non ha limiti di capienza, nei secoli vi sono stati raccolti uomini e donne, alcuni conosciuti, con i loro nomi sui calendari, altri, invece, con i nomi scritti sul libro della vita, aggiornato continuamente dal Buon Dio. Il desiderio inconscio di molti, anche il mio, è quello di vedervi iscritto anche il proprio nome. Per molti, ma non per tutti! Infatti, altri si affanneranno in altre faccende affaccendati, e si perderanno, come scrive San Gregorio Magno:“la memoria degli uomini empi è come la cenere, poiché si mettono nel posto dove li porterà via un soffio. S’impegnino pure a completare la gloria del loro nome, ma avranno fatto della loro memoria solo cenere, poiché il vento di un mondo mortale ha fatto presto a portarla via.” Cenere, aggiungo io, che si riproduce in quel fuoco inestinguibile. Non si può proprio dire che non si sia stati avvisati. Per questo motivo la Parola di oggi invita con dolcezza ad: “attingere acqua con gioia alle sorgenti della salvezza. Rendete grazie al Signor   Proclamate fra i popoli le sue opere.” (dal Salmo tratto da Is 12,2-6)

47ma GIORNATA PER LA VITA -  2 FEBBRAIO 2025
 TRASMETTERE LA VITA,

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 SPERANZA PER IL MONDO

Tradizionale Messaggio in occasione della 47ª Giornata Nazionale per la Vita nel contesto del Giubileo: « assumere l’orizzonte della speranza, poiché è nel segno della speranza che la Bolla di indizione Spes non confundit (SnC) invita tutta la Chiesa a vivere l’anno di grazia del Signore." 
Ecco il testo integrale del documento.  

Come nutrire speranza dinanzi ai tanti bambini che perdono la vita nei teatri di guerra, a quelli che muoiono nei tragitti delle migrazioni per mare o per terra, a quanti sono vittime delle malattie o della fame nei Paesi più poveri della terra, a quelli cui è impedito di nascere? Questa grande “strage degli innocenti”, che non può trovare alcuna giustificazione razionale o etica, non solo lascia uno strascico infinito di dolore e di odio, ma induce molti – soprattutto i giovani – a guardare al futuro con preoccupazione, fino a pensare che non valga la pena impegnarsi per rendere il mondo migliore e sia meglio evitare di mettere al mondo dei figli. 

IMMACOLATA CONCEZIONE

                                                                     
                                    Domenica Solennità 

                               B.V. Maria Immacolata        



   
Si possono raccontare tante storie di donne, forti di una fede cristallina, già madri nel momento in cui scoprono di aspettare un figlio, cui viene diagnosticata una malattia incompatibile con lo stato di gravidanza. Storie che evidenziano la scelta fra la vita del nascituro e quella di iniziare le cure necessarie per combattere la malattia. Al consiglio, sempre pressante, di procedere con l’aborto volontario, hanno voltato le spalle, decise a difendere la vita della propria creatura. Come è successo, recentemente, a Deborah Vanini che ha rinunciato a curarsi per un tumore pur di fare nascere sua figlia Megan. In questi giorni, a distanza di qualche mese dal parto, si è celebrato il suo funerale: ha donato la sua vita per quella di sua figlia. scarica riflessione