IL TRALCIO SECCO

 Quinta Domenica di Pasqua 
Anno B

Ma davvero stiamo parlando del Signore alle generazioni dei nostri figli e dei nostri nipoti? “ …si parlerà del Signore alla generazione che viene, annunceranno la sua giustizia.” (dal Salmo 21). O piuttosto, proprio la generazione del Concilio Vaticano II ha preferito camuffare il messaggio evangelico, trasformare la sua Sacra Liturgia? Lasciando che il mondo entrasse a gamba tesa, sconvolgendo capisaldi quali il matrimonio, la famiglia, la vita, l’autorità. Solo alla fine della sua vita, papa Montini se ne accorse, quando ammise che il fumo di satana era ormai entrato nella Chiesa. 
In effetti, aggrappati alla vite vera c’erano quasi solamente tralci secchi.
San Paolo, si narra negli Atti degli Apostoli, che pur non essendo un eloquente predicatore, parlava con decisione, soprattutto, a quelli che non avevano ancora ricevuto l’annuncio del Vangelo di Gesù Cristo: “…parlava e discuteva con quelli di lingua greca: ma questi tentavano di ucciderlo. Quando vennero a saperlo, i fratelli lo condussero a Cesarea e lo fecero partire per Tarso.” (dal Libro degli Atti degli Apostoli)
Oggi accade lo stesso: se osi parlare di diritto alla vita, se osi mettere in discussione la legge che autorizza l’aborto volontario, vieni messo alla gogna.

NOVE MESI PER LA VITA - APRILE 2024

 Domenica 28 APRILE 2024 ore 16,00
presso la Chiesa della Madonna degli Angeli

                      LA PUREZZA DI DIO:

                 L'INNOCENZA DEI BIMBI
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DAVIDE: il bambino che parlava con gli angeli



“Mamma, stanotte gli Angioletti mi hanno portato in Paradiso”…
e com’era? “Bellissimo”.
E’ solo uno dei tanti colloqui di un bambino, di nome Davide, con sua mamma Elisa, che non lo lasciò un attimo fin dal primo giorno in cui si manifestò la malattia che lo avrebbe portato alla morte, il giorno 22 giugno 2021, a quasi nove anni soltanto.
La storia di questo bambino e della sua famiglia è coinvolgente perché avviene in un contesto sociale simile a quello in cui ciascuno di noi vive abitualmente.
La vita di Davide e della sua famiglia viene stravolta quando al piccolo viene diagnosticata una leucemia linfoblastica acuta. Dopo la prima dolorosa fase che termina con un trapianto di midollo, senza esisti positivi, Davide e i suoi genitori entrano in un vortice di delusione e rabbia per tutte le preghiere e le speranze andate a vuoto.
Poi, dal giorno della Prima Comunione, anticipata per ovvi motivi, l’esistenza del piccolo Davide passa dai toni cupi insopportabili della malattia, ai colori accesi della gioia e della vera speranza.
A Davide sono venuti incontro gli Angeli, la Madonna, Gesù e lo prendono per mano. Il bambino capisce che non è più solo nel suo cammino verso la fine perché fa esperienza del Paradiso e della vita eterna nelle mani di Dio. Scopre che la sua vita non è assurda, negativa perché attraverso la maledetta malattia va incontro alla vera vita. Ciò che stupisce è la capacità con cui sa trasmetterlo ai genitori, al fratello, ai parenti, liberandoli così dall’angoscia per la sua prematura perdita. Spiega loro che è bello vivere con Gesù, con la Madonna; è bello il Paradiso, un luogo dove si sta bene, dove ora Davide “ci attende là”, scrive, serena e in pace, la mamma.
Veramente la Comunione è l’incontro tra due cuori innocenti: il cuore di un bambino e il cuore di Gesù; il cuore del figlio e il cuore del Padre che è nei cieli.

IL RECINTO

Quarta Domenica di Pasqua
Anno B


Nel prossimo mese di giugno saremo chiamati al voto per eleggere il nuovo Parlamento dell’Unione Europea. Penso che sia buona cosa parteciparvi, esprimendo così il proprio diritto di scelta politica e di scelta delle persone degne di rappresentare e realizzare principi di giustizia e di libertà.
In ogni caso, tutto ciò non basterà perché dobbiamo tenere presente quanto riferisce il Salmo:“…è meglio rifugiarsi nel Signore che confidare nell’uomo. E’ meglio rifugiarsi nel Signore che confidare nei potenti.” (dal Salmo 117(118)
E’ meglio, perciò, rifugiarsi, cioè, entrare nel recinto del Signore, che non in quello dei potenti del momento. Il primo offre cura, amore, salvezza; il secondo assicura schiavitù, disprezzo per i diritti, sfruttamento e malvagità.

PACE A VOI

Terza Domenica di Pasqua
Anno B

 

Noi siamo Tommaso che non crede - Ecco "Pace a voi"

Il Vangelo di questa domenica riporta le parole del Signore che ci dice di non essere turbati, di non avere dubbi circa la “pace” che accompagna il suo saluto agli apostoli. Ma come si fa a non essere preoccupati, direi angosciati, per quanto succede intorno a noi? Le guerre continuano e si stanno scaldando i motori per l’invio sui campi di guerra di nuovi armamenti, di nuovi missili, di altri uomini da mandare al macello. Sotto altri cieli, negli asettici e lussuosi palazzi del potere si decide che l’aborto è ormai da considerarsi un diritto costituzionalmente protetto. La religione che vive in Cristo viene derisa ed infangata per bieco desiderio di fare più denaro, per vendere qualche sacchetto di patatine in più. Guai, però, a trattare nello stesso modo altre religioni, anzi si stravolgono concetti e realtà pur di apparire aperti e disponibili ad una nuova religione mondiale che tolga dall’orizzonte la persona di nostro Signore Gesù Cristo.
Eppure, nonostante tutto ciò, Lui:“…Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: “pace a voi”. (dal Vangelo secondo Luca)

ESSERE CREDENTE

Domenica della Divina Misericordia
Seconda di Pasqua
Anno B

Questa domenica dopo Pasqua ci presenta l’immagine di Gesù nella Divina Misericordia, con i raggi del suo amore rivolti verso il basso. Sono rivolte ai suoi discepoli, ancora incerti, che hanno bisogno del perdono, che confidano, appunto, nella misericordia che solo un Padre può concedere ai propri figli perché: “…chiunque è stato generato vince il mondo; e questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede.” (dalla prima Lettera di Giovanni Apostolo)
Su questo punto non si può, a nostra volta, mollare. Ciascuno di noi viene da Dio, con il suo carico d’Amore che, nella sua purezza, ci spinge verso la sconfitta del male che infesta il mondo, attraverso il Santo Battesimo. A questo punto la fede diventa incrollabile, al punto tale da essere pronti al martirio pur di non rinnegarla.Anche perché le mani benedicenti di Gesù nella Divina Misericordia, sono quelle che hanno toccato la fanciulla morta e la bara del ragazzo di Nain. Sono le mani che hanno spezzato i pani per i cinquemila e con esse ha offerto il suo corpo e il suo sangue nella cena della definitiva consacrazione. D’altronde “Gesù spezzò il pane. Se non avesse spezzato il pane, come le briciole sarebbero potute giungere fino a noi?” (Baldovino di Ford) Oggi, infatti, quelle mani sono le mani del sacerdote, “Alter Cristus” che rinnovano il suo sacrificio, se riusciamo anche oggi a rivedere in esse le ferite dei chiodi.