Prima domenica di
Quaresima (Anno A)
Avete presente i fiori così detti “dente del
leone” ? Quante volte sarà successo anche a voi di soffiarci sopra e guardare
volare via i suoi peduncoli. Se poi c’era un qualche venticello, l’effetto era
stupendo. Mi piaceva, da bambino, era come se si liberasse la gioia. Ecco,
proviamo allora a rileggere:
“…Dio plasmò l’uomo con polvere del suolo e
soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente.”
(dal Libro della Genesi)
Dio soffiò e liberò l’uomo affinché potesse
vivere nella gioia. Infatti lo mise nell’Eden e lo fece maschio e femmina, a
sua immagine, perché, insieme, fossero protagonisti della vita che si spiegava
davanti a loro. Con loro, fin dal principio, si perpetua la vita come un dono,
al punto che così avviene fin dal concepimento: un alito di vita, un soffio,
appunto, che consacra un nuovo essere vivente.