LA VOCE DEL CUORE

Domenica, 1 gennaio 2023
Maria Santissima Madre di Dio

Chiudo gli occhi, il capo chino sulle letture, ed è come se sorvolassi i casolari, le catapecchie, gli ovili di quei sperduti pastori che si apprestavano alla notte, là attorno a Betlemme, stanchi, sporchi, pochi ruvidi movimenti per sistemarsi dopo aver accudito il loro “piccolo gregge”.
E mi domando come potevano essere gli stessi che:“…dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udivano si stupivano delle cose dette loro dai pastori.” (dal Vangelo secondo Luca)
Com’era possibile che degli analfabeti, dei semplici, dei disincantati, potessero, senza alcuna istruzione, diremmo oggi senza catechismo, dopo essersi inginocchiati davanti ad un Bambinello, trasformarsi in araldi del Signore? Devo dedurre che in loro vi fosse connaturata una concezione di speranza tale da non ingannare chi sperimenta intimamente l’amore di Dio e lo irradia, automaticamente, intorno a sé, grazie all’azione dello Spirito Santo, che lo diffonde nel suo cuore. Al punto che diventa voce. Solo più avanti si sentirà la voce di Giovanni che grida nel deserto.

IN PRINCIPIO

25 Dicembre 2022                                             Natale del Signore

.... il mondo non l’ha riconosciuto, allora come oggi. Se non riconosce Lui figurarsi se riconosce i bambini che devono ancora nascere, i malati che devono essere curati, i giovani mandati come carne da macello in trincee. Di quale pace, allora, parliamo, noi che contempliamo il Bambinello!
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La vita, come un cerchio, continua a rotolare quasi per inerzia e noi siamo dentro in quel cerchio, che sembra non avere né inizio, né fine. Sembra, perché sono ben scanditi gli anni che inesorabilmente passano, con tutte le conseguenze del caso. Questo è facile da capire, è meno comprensibile da accettare, invece, quel “in principio” che apre il Vangelo di Giovanni. Eppure, ogni anno in questo giorno, 25 dicembre:“… Dio … ultimamente , in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha stabilito erede di tutte le cose e mediante il quale ha fatto anche il mondo.” (dalla Lettera agli Ebrei)
Allora il Dio che conosciamo, che si è rivelato all’uomo, ci dice che la nostra vita, la vita del mondo, è tale fin dal principio e che attraverso suo Figlio, suo erede, possiamo ardire alla coeredità al punto da poterlo chiamare Padre. Fin dal principio, il Vecchio Testamento lo attesta.

UN DONO PERENNE

 Quarta Domenica di Avvento anno A

                                                        Rembrandt:sogno di Giuseppe

                                              Giuseppe non temere di prendere con te Maria,
                                                                               quello che porta in seno è un                                                                                                              DONO PERENNNE

Gli scandali sono all’ordine del giorno. Non ne passa uno, che già un altro ci sballotta e riduce la fiducia nelle Istituzioni e nelle persone che dovrebbero rappresentarle, come da volontà di chi democraticamente esercita il suo diritto elettorale. Viene da dire: pura illusione, ieri come oggi, ma più grave nell’oggi dove si hanno a disposizione mezzi migliori. Che, puntualmente, portano a scopi peggiori. Purtroppo accade anche all’interno della Chiesa. Non c’è da meravigliarsene più di tanto perché tutti siamo intrisi di peccato. Vero è che con il Battesimo dovremmo aver ricevuto l’antidoto, ma l’immunità va protetta e controllata costantemente, viceversa la possibilità di ricadute, più o meno consapevoli, è sempre in agguato:“… ascoltate, casa di Davide! Non vi basta stancare gli uomini, perché ora vogliate stancare anche il mio Dio?” (dal Libro del profeta Isaia)
Un forte richiamo, anzi quasi un fastidio non più sopportabile da parte del buon Dio di fronte a quegli uomini comandati alla conduzione del suo popolo. Di fronte, però, ai peccati che chiedono vendetta al cospetto di Dio, umanamente ci sarebbe da fare una rivoluzione cruenta, perché altro non merita chi dissemina morte e povertà a destra e a manca. E’ esagerato? lo è, ma l’esasperazione si alza quando anche la giustizia degli uomini si appiattisce al volere dei potenti di turno. Poi, t’accorgi che siamo sotto Natale e Gesù, a Natale, ci mostra cos’è la mitezza e l’umiltà.

NOVE MESI PER LA VITA - DICEMBRE 2022

 Domenica 18 Dicembre 2022 ore 16,00
alla Chiesa della Madonna degli Angeli

IL FIGLIO: IL MISTERO DI UN DONO
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L’ABITINO DI
SAN DOMENICO SAVIO

L’abitino che San Domenico Savio mise al collo di sua madre per salvare lei e la sorellina che stava per nascere, continua ancora oggi la sua efficacia in favore delle mamme e dei bambini.
Come noto a molti, il 12 settembre 1856, festa del Santo Nome di Maria, il futuro Santo chiede a Don Bosco un giorno di permesso per tornare a Mondonio (Asti) dalla madre, incinta e molto sofferente.
Quando arriva, le vicine di casa rimangono sorprese della sua visita e cercano di non farlo salire in camera. Lui, però, sale, abbraccia forte la mamma e poi esce. D’improvviso, lei non ha più dolori e anche il medico, arrivato poco dopo con il padre, resta sorpreso del miglioramento.
Più tardi le vicine trovano al collo della mamma un nastro con attaccato un pezzo di seta piegato e cucito come un abitino. Alla loro sorpresa, lei dice: “Ora comprendo perché mio figlio Domenico, prima di lasciarmi, mi volle abbracciare.”
A sua volta Domenico, tornato a Torino, ringrazia Don Bosco per il permesso e gli confida:”Mia madre è bell’e guarita: l’ha fatta guarire la Madonna che le ho messo al collo.” Non solo: la sorellina, Maria Caterina nasce senza problemi.
Quando Domenico tornerà a Mondonio perché ammalato, prima di morire dirà alla mamma che proprio quell’abitino l’ha fatta guarire, aggiungendo:
“Vi raccomando di conservarlo con ogni cura, e di imprestarlo quando saprete che qualche vostra conoscente si trova in condizioni pericolose come foste voi in quel tempo: perché come ha salvato voi, così salverà le altre.

LA SEMPLICITA’

Terza Domenica di Avvento   anno A

Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento?

E’ da stolti, ma non c’è verso; proprio di questi giorni è la sentenza della Cedu (Corte Europea dei Diritti dell’Uomo) che sancisce il diritto all’utero in affitto.
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Ho conosciuto una persona, una donna che da giovane aveva un certo fascino. Lo deduco da alcune antiche foto, in particolare da quella, in primo piano, incorniciata in un ovale d’altri tempi. Esprime, in pari modo, una semplicità di sguardo che ho potuto constatare in età avanzata, quando, vecchierella, stava indaffarata nel servizio verso i suoi famigliari. Silenziosa, ma di parole, quando necessarie, consolanti; generosa, con dolcezza, senza pesare i suoi doni; laboriosa, mai fermandosi se non per i momenti del Rosario; sicura nella sua fede, senza mai giudicare o sparlare di altri. Insomma, una donna che pur appesantita dagli affanni della vita, non ha mai mollato. Ha seguito il consiglio: “… irrobustite le mani fiacche, rendete salde le ginocchia vacillanti.” (dal Libro del profeta Isaia)

LA PERSEVERANZA

                            Seconda Domenica di Avvento Anno A

perseveriamo, siamo il frumento che raccoglierà nel suo granaio

Non c’è una regola, una prassi, se non quella della perseveranza nel continuare a vivere questi tristi giorni alla presenza continua della gloria di Dio.
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Per pochi o tanti, evidentemente per pochi, la perseveranza è quella virtù che garantisce la speranza, come scrive San Paolo: “… fratelli tutto ciò che è stato scritto prima di noi, è stato scritto per nostra istruzione, perché in virtù della perseveranza e della consolazione che provengono dalle Scritture, teniamo viva la speranza.” (dalla Lettera ai Romani)
Ho voluto rimarcare “per pochi”, appena sopra, perché effettivamente stiamo vivendo un’epoca di grandi sconvolgimenti. Non si capisce dove lo Stato vuole portarci, io dico verso una dittatura che non si dichiara, verso una condizione di profonda (deep state) gestione del bene comune che giustifica ogni scelta contro la libertà sul piano materiale e quello spirituale. Su quest’ultimo ci pensa la Chiesa (il deep Church) che a partire dell’innalzamento della Pachamama presso la Cattedra di San Pietro ha creato uno scompiglio tale da lasciare quanto meno sconcertati. Questo avveniva nell’ottobre 2019 e, guarda caso, da gennaio 2020 tutto il mondo è cambiato. Mi domando, allora se si può riconoscere, dalla rovina in cui si trova questo misero mondo, che il Regno di Dio è vicino. Il frutto del mondo è come quello del fico evangelico ed è la sua rovina.
Questo mondo non può durare a lungo. Ma di una cosa sono certo: “… non giudicherà secondo le apparenze e non prenderà decisioni per sentito dire.” (dal Libro del profeta Isaia)

NOVE MESI PER LA VITA - NOVEMBRE 2022

 Domenica 27 Novembre 2022 ore 16,00
alla Chiesa della Madonna degli Angeli

IL FIGLIO: IL MISTERO DI UN DONO
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LUI VIVE IN TE

Nek è un cantante che tutti conosciamo, ma ben pochi conoscono questa canzone del 1993 scritta da lui quando un suo amico seppe di aspettare un figlio. Fu presentata a Sanremo e si classificò terza, ma quanto fu osteggiata. Nek ebbe un bel coraggio, ma questa canzone, molto probabilmente salvò dall’aborto la figlia del suo amico. La coppia era giovane, un po’ immatura, non intenzionata all’impegno matrimoniale. La ragazza era, quindi, propensa all’aborto perché non era il momento.Ecco, allora, le parole di questa canzone, dedicata al figlio per convincere la madre ad accogliere il frutto del loro amore. Così, probabilmente, avvenne se, successivamente, Filippo Neviani, in arte Nek, scriverà un’altra canzone dal titolo “E’ con te”. Il dono del figlio si è rinnovato, consacrato nel successivo matrimonio.

IL BAMBINO FELICE

Prima Domenica di Avvento Anno A

...tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo.
........siamo proprio immersi nel delirio più sfrenato che giustifica e legittima tutte le cose che rimarca San Paolo. E, per certi versi, anche all’interno della chiesa,
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Si dice che il cristianesimo è la religione dell’incontro. Perché nell’istinto religioso dell’uomo appare come l’unica che proclama l’incarnazione di Dio, cioè la volontà del Padre di voler incontrare l’uomo per offrirgli la salvezza eterna. Penso di aver capito che le cose stanno effettivamente così; da bambino, però, non mi ponevo la questione, mi bastava sapere che il Natale si avvicinava a tappe forzate, e ne ero felice. Cresceva in me il desiderio di esserci dentro, in quella speciale atmosfera d’attesa che iniziava con l’Avvento, con le prime pubblicità natalizie, con le luminarie che indicavano la via verso la chiesa, con già davanti l’albero pronto da addobbare.

LA PORTA DEL RE

                                                                    Gesù Cristo,
                                         Re dell’universo Anno C

 Cristo Re dell’universo. Lui è il principio

Ogni volta che leggo le storie di cristiani martiri, uccisi per la loro fede, santi e beati per questo, cerco di immedesimarmi al loro posto. In particolare, penso a quei giovani, a quei sacerdoti, quei religiosi, quei padri di famiglia, quelle vergini, in Spagna o in Messico, che di fronte al plotone d’esecuzione, dopo torture e soprusi, gridavano “Viva Cristo Re!” Perché? Perché nell’ultimo istante della loro vita, in modo palese, volevano testimoniare di essere seguaci, sudditi di un re evidentemente perdente? Perché?

QUESTI GIORNI ROVENTI

                                                XXXIIIa Domenica T.O. Anno C
 

Verranno giorni in cui non sarà lasciata pietra su pietra
Viviamo questi giorni roventi, tanto più quando ascolto il Vangelo che: “… Gesù disse: Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta.
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Verrebbe da dire  “non c’è più speranza” e, con benevole ghigno, è pure vero, dopo tre anni di iniqua presenza ministeriale. Non c’è più speranza perché stiamo vivendo proprio quei giorni roventi, “come un forno”, non tanto per la siccitosa estate passata, quanto per i venti caldi dell’est che tutto bruciano in quella martoriata terra ucraina, che ci porterà alla rovina, senza possibilità di ritorno: ".. si solleverà nazione conro nazione .. vi saranno anche fatti terrificanti.." (Vangelo di Luca)
Ci stiamo dentro al 100%, eppure tutto sembra continuare come se nulla fosse

DA MORTI A VIVENTI

XXXIIa Domenica  T.O. Anno C

La lezione della fedeltà alla legge di Dio

avviene come ai tempi di re Antioco quando: “… in quei giorni, ci fu il caso dei sette fratelli che, presi insieme alla loro madre, furono costretti dal re, a forza di flagelli e nerbate, a cibarsi di carni suine proibite.” (dal secondo Libro dei Maccabei)
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Un’aria mortifera appesta i nostri giorni. Non dovuto ad alcun virus malefico, altri erano nei tempi andati, ma al veleno sempre più inoculato nelle menti e nei cuori di chi muore di paura di fronte alla malattia e alla disinformazione. Vogliono una umanità prona, funzionale al desiderio di dominio di una elite che non teme Dio, che si è venduta all’inquilino di sotto. Scriveva Isacco di Siria: “la vita in questo mondo è simile a coloro che si servono delle lettere per formare delle parole. Quando vogliono aggiungono, tolgono, cambiano lettere. La vita del mondo a venire, invece, è simile a ciò che sta scritto senza il minimo errore nei libri sigillati con il sigillo reale, in cui non c’è nulla da aggiungere, né manca nulla.” Infatti, avviene come ai tempi di re Antioco quando: “… in quei giorni, ci fu il caso dei sette fratelli che, presi insieme alla loro madre, furono costretti dal re, a forza di flagelli e nerbate, a cibarsi di carni suine proibite.” (dal secondo Libro dei Maccabei)
Tutti e sette si rifacevano alla Legge scritta e, fedeli, si rifiutarono di oltraggiarla, accettando il martirio. Commovente è la figura della madre che accompagna e condivide le pene dei figli.

NELLA VITA E NELLA CASA

XXXIa Domenica  T.O. Anno C

Prospettiva di Zaccheo

Di solito a fianco delle porte di abitazione sono presenti i cognomi e nomi dei proprietari. Ora è sempre più frequente, soprattutto nei condomini, leggervi dei numeri. Fra non molto verranno scritti dei codici a barra o stampati dei pr-code, tanto l’anonimato sta divenendo il sigillo della nuova umanità. Intanto al nome si sovrappone un codice fiscale e senza quello non vai da nessuna parte e per cercare di darsi una specifica identità va alla grande la moda di tatuarsi tutto il corpo. La fantasia si sbizzarrisce. Almeno quella. Ai tempi di Gesù, non occorreva; se uno era un pubblicano, come Zaccheo, da tutti veniva riconosciuto e il nome identificava pienamente il personaggio. Lo rendeva unico, nel nostro caso, un figlio di Abramo, come dice Gesù nel Vangelo: “… oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo, infatti, è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto.” (dal Vangelo secondo Luca)

NOVE MESI PER LA VITA - OTTOBRE 2022

 Domenica   30  Ottobre 2022  ore  16,00                                                                       alla Chiesa della Madonna degli Angeli

IL FIGLIO: IL MISTERO DI UN DONO
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SIAMO NATI E NON MORIREMO PIU’

Chiara Corbella Petrillo muore a 28 anni per un carcinoma alla lingua, scoperto quando è al quinto mese di gravidanza: rimanda le cure per dare alla luce suo figlio. La vicenda di Chiara, di suo marito Enrico e del loro figlio Francesco si dipana attraverso altre due gravidanze, quella di Maria Grazia Letizia e quella di Davide Giovanni. Questa figlia, questo figlio. A Maria Grazia Letizia, dopo un’ecografia tridimensionale, viene diagnosticata l’anencefalia: non può vivere, si consiglia l’aborto terapeutico. Chiara riflette: ”non potevo pretendere di capire tutto e subito; il Signore aveva un progetto che io non riuscivo a comprendere”.

XXXa Domenica T.O. Anno C

OLTRE il PECCATO

O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri

.....non è pesante da portare la croce con inciso il nome di Gesù, tanto più che ci permette di aiutare pure quelle degli altri: “… non trascura la supplica dell’orfano, né della vedova.” (dal Libro del Siracide). Anche per coloro che conducono senza soste la battaglia per la vita, negli Stati Uniti, ma pure in Italia, stanno sperimentando non proprio benevolenza, ma violenza.
Vedi l’ultima aggressione che hanno subito gli Universitari per la Vita presso la “Sapienza” a Roma (https://www.provitaefamiglia.it/blog/solidarieta-agli-universitari-per-la-vita-aggrediti-dagli-abortisti-alla-sapienza-di-roma%20)

XXIXa Domenica T.O. Anno C

FERMO e SALDO 

giudice indifferente cede all’insistenza di una vedova

Un amico mi ha inviato questa frase di Thomas Eliot: “in un mondo di fuggiaschi, chi prende la direzione contraria passa per disertore.” Forse, invece, sarebbe cosa buona e giusta non prendere alcuna direzione, ma restare fermi. Eliot non l’ha presa in considerazione, ma bisognerebbe proprio puntare su questa posizione: “… figlio mio, tu rimani saldo in quello che hai imparato e che credi fermamente.” (dalla 2a Lettera a Timoteo di San Paolo Apostolo)
In un mondo di fuggiaschi, diceva Eliot, in un mondo in disfacimento, dico io, bisogna essere come quei fanti sul fronte del Don che nei capisaldi non mollarono la posizione sotto l’imponente attacco finale delle forze nemiche.
Così è per coloro che oggi si trovano accerchiati da attacchi contro i valori in cui credono, contro la fede che professano e si trovano ad ingaggiare battaglie che determineranno il futuro dell’umanità, del popolo di Dio, come avvenne al tempo di Mosè: “… domani io starò ritto sulla cima del colle, con in mano il bastone di Dio.” (dal Libro dell’Esodo)