29 ottobre 2022

NELLA VITA E NELLA CASA

XXXIa Domenica  T.O. Anno C

Prospettiva di Zaccheo

Di solito a fianco delle porte di abitazione sono presenti i cognomi e nomi dei proprietari. Ora è sempre più frequente, soprattutto nei condomini, leggervi dei numeri. Fra non molto verranno scritti dei codici a barra o stampati dei pr-code, tanto l’anonimato sta divenendo il sigillo della nuova umanità. Intanto al nome si sovrappone un codice fiscale e senza quello non vai da nessuna parte e per cercare di darsi una specifica identità va alla grande la moda di tatuarsi tutto il corpo. La fantasia si sbizzarrisce. Almeno quella. Ai tempi di Gesù, non occorreva; se uno era un pubblicano, come Zaccheo, da tutti veniva riconosciuto e il nome identificava pienamente il personaggio. Lo rendeva unico, nel nostro caso, un figlio di Abramo, come dice Gesù nel Vangelo: “… oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo, infatti, è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto.” (dal Vangelo secondo Luca)

Ricapitolando, Gesù si rivolge a Zaccheo chiamandolo per nome, lo fa scendere dall’albero, dove Zaccheo era salito per poterlo vedere, e gli chiede di portarlo a casa sua. Quando entra in quella casa, entra la salvezza, entra la vita. Quell’uomo che era, appunto un pubblicano, cioè un malvisto a causa della sua condotta non proprio ortodossa, riconosce che qualcosa deve cambiare per essere degno del suo ospite. Mi viene in mente che anche Erode desiderava vedere Gesù, affascinato dai suoi prodigi, ma lo vedrà solo incatenato come un malfattore perché non sapeva scorgere il suo amore e capire, quindi, chi Egli fosse.
Zaccheo lo capì, la sua vita cambiò, la sua casa tornò ad essere fulcro della sua esistenza.
“Questa casa, costruita in questo modo da Dio, ossia secondo i suoi insegnamenti non crollerà. E questa casa si estenderà attraverso molte altre, perché tutto ciò che si edifica in questo modo giova ad ognuno di noi, rendendo più bella e più grande la città beata.” (Sant’Ilario di Poitiers).
E in questa città, allora, sarà possibile sentire innalzarsi il canto di gioia del Salmo:“… ti lodino, Signore, tutte le tue opere e ti benedicano i tuoi fedeli. Dicano la gloria del tuo regno e parlino della tua potenza.” (dal Salmo 144)
Vero che in questi ultimi tempi non è che si parli molto di quella gloria e potenza. Gli addetti ai lavori continuano con la ricerca del dialogo e non alzano mai la voce per richiamare all’ordine quanti sono indifferenti alla Legge di Dio. Indifferenti che, anzi, se appena possono perseguitare chi non esita ad “alzarsi in piedi ogni volta che la vita umana viene minacciata” (grazie G.P.II), non si fanno scrupoli e devastano, ridicolizzano e minacciano senza tregua.
Tant’è, ci vuole pazienza perché: “… Signore, amante della vita, poiché incorruttibile in tutte le cose. Per questo tu correggi a poco a poco quelli che sbagliano e li ammonisci ricordando loro in che cosa hanno peccato, perché messa da parte ogni malizia, credano in te, Signore.” (dal Libro della Sapienza)
Proprio perché Amante della vita (grazie G.P.II) lo preghiamo tutti i giorni per donarci la capacità di ascolto, la pazienza di saper aspettare, la saggezza di saper trovare le parole giuste, la forza delle verità che stanno alla base del Vangelo della vita. Non siamo noi che dobbiamo giudicare, ma possiamo, però, anche noi correggere a poco a poco quelli che sbagliano. Con carità e fermezza, perché la vita non è un voto politico, è una persona cui va riconosciuto il diritto ad esistere per tutti gli anni che le spettano e nessuno può sostituirsi a Dio, creatore e amante della vita. La sua potenza non ha limiti e può sbarazzarsi in ogni momento della superbia degli uomini, ma ha voluto donare suo Figlio, la Vita vera, incarnato in una famiglia, in una casa. Cerchiamo di esserne degni perché come scrive San Paolo, nella seconda Lettera ai Tessalonicesi, ciascuno “..porti a compimento ogni proposito di bene e l’opera della propria fede”.

Sap 11,22-12,2  /  Sal 144  /  2Ts 1,11-2,2  /  Lc 19,1-10
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