FRA TERRA E CIELO



L’uomo furbo è quello che “sta con i piedi per terra”, mentre chi guarda il cielo vive con la testa fra le nuvole e da questi non ci si può aspettare niente di buono. Chi non è d’accordo con queste logiche? In parole povere, pensa a vivere nel migliore dei modi su questa benedetta terra che poi non sai cosa ci sarà “in cielo”, sempre che un “cielo” ci sarà e non solo della semplice e sporca terra.
Il profeta Daniele, invece, ci viene a ricordare che nella “polvere non ci resteremo a marcire perché ci risveglieremo e alcuni (pochi?) si alzeranno alla vita eterna, altri (molti?) alla vergogna e all’infamia eterna”. Sono parole grosse: vergogna e infamia rimandano ad un giudizio tagliente e irreversibile di condanna che troviamo anche in altre pagine della Bibbia.

Gender: un altro attacco alla famiglia.


Non si può negare che, da tempo,  nella famiglia si insinuano ideologie spesso veicolate dai mass media che ormai rappresentano la fonte principale di "culturazione" della società.
Così i benpensanti hanno introdotto il concetto di genere partendo dall’asserzione secondo cui essere maschio o femmina in virtù della sessualità con cui si nasce, è frutto di antiche, anzi vecchie  filosofie che avrebbero schiavizzato la persona umana.
Qualcuno ha pensato di “liberare” l’essere umano dalla propria sessualità e ha cominciato a far circolare l’ideologia gender per la quale una persona è maschio o femmina in funzione della sua soggettiva percezione di sé e non in virtù della propria struttura biologica: vale a dire che oggi mi sento femmina ma domani mi  percepisco maschio.
Un altro attacco alla famiglia: per questo il CAV Lomellino sezione Gambolò, con la collaborazione del Parroco Don Paolo Nagari e il patrocinio dell’Amministrazione Comunale, ha proposto nella serata di venerdì 30 ottobre presso l’Auditorium di Gambolò un importante incontro sul tema “Difendiamo la famiglia naturale: riflessioni sul gender”.

LE VEDOVE E GLI ORFANI

Non sono “le vedove allegre” quelle che ci vengono presentate dalla Parola nell’ascolto odierno. La vedova di Sarepta e la vedova del Tempio sono accomunate da una condizione simile: la povertà di mezzi.
Nel tempo la condizione della donna sposata che restava vedova era sinonimo di estrema debolezza sociale, a maggior ragione se con figli da crescere. Proprio per questo era anche soggetto degno di particolare protezione. Le buone intenzioni, però, molto spesso rimangono sulla carta. Come avviene anche oggi. Anzi, ai nostri giorni, per la donna le condizioni sono peggiorate: sempre più

SANTI E PECCATORI

Siamo un popolo di santi e peccatori? Può essere. In forza del Battesimo che abbiamo ricevuto, la santità dovrebbe essere il nostro timbro, come dire, l’impronta specifica della nostra esistenza al punto che solo al passare si venga indicati come i “santi”. Così, d’altronde, venivano chiamati i primi seguaci di Gesù Cristo. In realtà, proprio perché passiamo nella storia e nel tempo, da questi ne risultiamo anche plasmati e condizionati. Per cui le tentazioni di seguire altri percorsi alternativi alla “buona novella” della Parola, sono veramente coinvolgenti. Essere peccatori è, quindi, fisiologicamente possibile in forza del libero arbitrio nel scegliere ciò che non è il bene, vivere, cioè, secondo il mondo, allontanando dal proprio orizzonte ogni riferimento ad un Dio creatore, quale Sommo Bene. E nonostante Giovanni ci dica che

LA GIOIA

Non si può sperimentar la gioia se prima non sentiamo nel nostro intimo più profondo il senso della tristezza che attanaglia il mondo in cui viviamo. Di tutto si sta facendo per rendere l’esistenza dell’umanità grigia e funesta: educazione “gender” fin dagli asili con la “buona scuola” del boy-scout, divorzio breve, matrimoni omosessuali, affitto d’uteri, distribuzione di preservativi e lubrificanti nelle scuole medie, legalizzazione delle droghe, diffusione del gioco d’azzardo e chi più ne ha, più ne metta. Non ci resta che piangere.Eppure, grazie a Dio, sì proprio grazie e solo a Lui “…chi semina nelle lacrime…mieterà nella gioia. Nell’andare se ne va piangendo…ma nel tornare viene con gioia.” (Sal 125/126).
Più che “nel tornare” sarebbe forse meglio fare riferimento al profeta Geremia quando dice: “…erano partiti nel pianto, io li riporterò tra le consolazioni…”

30 Ottobre 2015 - Adorazione Eucaristica davanti a Gesù Concepito

Centro di Aiuto alla Vita Lomellino
Chiesa Madonna degli Angeli 
 Il Centro di Aiuto alla Vita Lomellino,
ogni ultimo venerdì del mese
invita ad un appuntamento importante: 
vivere un'ora di adorazione con l'intenzione di pregare per la vita
  ringraziando Gesù Eucaristia 
"per tutto il bene, 
per tutto il conforto, 
per tutta la gioia che ci procura"
 il Suo stare in mezzo a noi.
Dalle 18,30 alle 19,30 presso la chiesa Madonna degli Angeli, 
piccolo santuario della vita.

DIFENDIAMO LA FAMIGLIA - Riflessioni sul Gender

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IL RISCATTO


Quando si vuole liberare qualcuno prigioniero di malviventi, si è disposti a pagare perché il rapito torni a casa sano e salvo. E’ più che comprensibile che ciò possa avvenire, per esempio, come per quelle fanciulle imprudentemente andate in Siria.
Il profeta Isaia (53,10-11) ci ricorda che “... offrirà se stesso in sacrificio di riparazione…” e qui la posta si alza notevolmente. Perché in gioco ci siamo noi, con i nostri peccati, noi, prigionieri dell’egoismo e del male che si introduce nella nostra vita anche in forza del Maligno che vuole preventivamente allontanarci dall’amore creante di nostro Signore. Da soli non riusciremo mai ad affrancarci, le catene sono ben robuste e non c’è ruggine che possa indebolirle.

Nove Mesi per la Vita - Madonna degli Angeli - 25 ottobre


Da domenica 25 ottobre, alle ore 16,00, riprende l'annuale appuntamento "Nove mesi per la Vita" che scandirà ogni ultima domenica del mese il periodo verso la nascita.
Perché? Che senso ha?

- Per pregare insieme e adorare il Signore della Vita,
- per proporre e trovare un momento di preghiera specifico per la Vita,
- per avere l'occasione di sentire temi e argomenti legati alla vita.
Il titolo "Nove mesi per la Vita" richiama sia il tempo dello sviluppo nel seno materno dal concepimento alla nascita, sia l'approfondimento di un tema con "la vita" al centro  per i "nove mesi" del suo percorso verso la nascita.
Ogni ultima domenica del mese, da ottobre a giugno, alle ore 16,00 nella Chiesa della Madonna degli Angeli,

CONTIAMO I GIORNI?


Mille anni ai tuoi occhi sono come un giorno che è passato (Salmo).  Cosa sono, quindi, i miei 63 anni nei confronti degli istanti, giorni, mesi di chi vive ancora nel grembo di sua madre e la sua vita, piena come la mia, è agli albori dell’esistenza? Niente, queste età hanno pari logica creatrice e gli stessi diritti di ogni figlio di Dio. L’unica differenza è che io devo avere l’accortezza di stare sempre con le “valigie pronte”, come dice spesso il Dott. Mozzi, quello della famosa “dieta”, mentre il bambino non ancora nato non ha neppure il cestino della merendina.
Quando ero bambino contavo i giorni per la fine della scuola e mi sembravano tanti. Non passavano mai.

Formazione



AL CUORE DELLE RAGIONI
SEMINARIO DI FORMAZIONE PER OPERATRICI CAV

FORMARSI perché ……….

…………. al Cav incontriamo tante donne e  madri con il carico delle loro storie di gioia e di dolore e sentiamo l’urgenza di allargare il nostro orizzonte, di andare al cuore delle ragioni del nostro servizio, di aprire la mente e il cuore alla realtà nella ricchezza dei suoi aspetti e delle sue dimensioni
………. il cav è un luogo di incontro, in cui si offrono non tanto aiuti ma relazioni vere e significative, un abbraccio totale e  noi oggi abbiamo bisogno di crescere in questa cultura dell’incontro per conoscerci, per stimarci e per camminare insieme.

 SABATO 26 SETTEMBRE 2015
PERCHE’ SONO QUI? LE MOTIVAZIONI DEL VOLONTARIATO
dott.ssa PAOLA BROGGI - PSICOLOGA

UNA VITA AL TELEFONO: SOS VITA
MARIA PELLEGRINI - OSTETRICA
 SABATO 24 OTTOBRE 2015
IO SONO TU CHE MI FAI: LA RELAZIONE D’AIUTO
dott.ssa   ANNA  CAMPIOTTI - PSICOLOGA

DOPO L’ABORTO
dott. ANTONIO ORIENTE - GINECOLOGO
 DOMENICA 29 NOVEMBRE 2015
DA DONNA A MADRE
dott.ssa MARIA BOERCI - GINECOLOGA

SEMPLICEMENTE MAMMA
dott.ssa ANNALISA SERENI - MEDICO

DOVE?
                  OSPEDALE DI MAGENTA – AULA BIASIOLI  dalle 9 alle 13
                               è richiesto un contributo spese di 10 €
PER ISCRIZIONI
cavmagenta@gmail.com     oppure contattare il n°  333-8277088

AL CENTRO LA FAMIGLIA



Oggi al centro della Parola e al centro della Chiesa c'è la famiglia. Lo è nelle "letture domenicali", lo è in Vaticano con l'apertura della XIV Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi sul tema "La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo" .
Speriamo e preghiamo che il titolo così altisonante sia sincero, che non sia, cioè, una riedizione dell'antilingua in salsa cattolica.

Il Vangelo della Vita - 16 Ottobre - Centro Pastorale - Mede

A fine settembre dello scorso anno si concretizza la possibilità di dar vita ad un nuovo Centro di Aiuto alla Vita, o meglio grazie al Centro di Aiuto alla Vita Lomellino, operante in diocesi dal 1984, abbiamo avuto la possibilità di aprire la Sede di Mede che si aggiunge alle altre sedi del Centro di Aiuto alla Vita Lomellino, quelle di Vigevano, di Gambolò, di Robbio, di Garlasco. Ognuna in un preciso territorio della nostra diocesi e insieme per formare un unica Associazione di Volontariato a servizio della vita dal suo inizio, il concepimento, al suo termine naturale.

Una macina al collo


Chi non ha sognato almeno una volta di vedersi appesa al collo o appuntata al petto una medaglia per motivi sportivi, civili, militari, culturali o quant’altro? E fra quelli che nella vita ci riescono, quanti, pur di arrivare primi e dopo essersi affermati, non hanno esitato a dare scandalo per acquisire ancora più notorietà o per superare l’avversario di turno in modo fraudolento? Ecco, per questi, è meglio per loro, come dice Gesù, che si mettano una macina al collo e si gettino nel mare.
Ancora una volta viene sottolineata la premura verso i più piccoli e  l’invettiva è senza appello.
Che mai ci sarà di peggio per chi dà scandalo verso i suoi più piccoli se non l’inferno e la dannazione eterna?
Il giudice è Lui, eppure quale potrà essere il giudizio per coloro che dirigono il colosso americano degli aborti, Planned Parenthood, e che danno scandalo, e non solo, per il commercio degli organi dei bambini che vengono abortiti nelle loro cliniche?
La dottoressa Carolyn Westhoff ha spiegato quanto siano divenuti bravi a espiantare un’ampia gamma di organi dai bambini abortiti e di come vi sia una grande richiesta di cuore, occhi, cervello e… gonadi (organi sessuali). Nel decantare le lodi della propria professionalità, la dottoressa afferma anche di essere divenuti ormai esperti nel procurare “roba” davvero fresca… Naturalmente nel raccontare tali imprese chiede all’interlocutore una certa discrezione perché in certi Stati non è permesso. E con lei altri colleghi come Vanessa Russo (figura chiave di Planned  Parenthood in Pennsylvania) che difende a spada tratta il loro operato. Queste persone non solo riconoscono “l’eventuale” propria colpa nel violare alcune leggi, soprattutto il “non uccidere” ma se ne vantano pure.
Ecco, per loro la macina è bella e pronta, ma l’inferno e la dannazione eterna non possono non essere dietro l’angolo.
Di sicuro, dietro a tutti gli scandali c’è la consapevolezza di come siano sempre  alimentati dallo sfruttamento, dalla violenza, dall’abbandono, dalle falsità, dai poteri politici ed economici, dall’egemonia culturale omosessista, dal disfacimento della famiglia naturale, dall’ateismo.
Gesù parla della Geenna, ma qui siamo ormai in una cloaca e l’umanità c’è dentro fino al collo.
Chi si salverà? Coloro che costruiscono la loro casa sulla roccia, coloro che credono con umiltà sulla forza e la grazia redentrice di Dio Padre, come dice il Salmo. Allora, facciamo nostro, come preghiera, l’auspicio che viene dalla lettura del Libro dei Numeri (11,25-29) “Fossero tutti profeti nel popolo del Signore e volesse il Signore porre su di loro il Suo Spirito..” Ne abbiamo proprio bisogno.

digiemme.

I bambini e noi



Provate ad immaginare, ascoltando il Vangelo di oggi, che Gesù Cristo non "prese un bambino, se lo mise vicino, lo abbracciò, e disse ai suoi discepoli: "chi accoglie un bambino accoglie me e il Padre che mi ha mandato", bensì "prese una donna incinta, se la mise vicino, l'abbracciò, dicendo a noi, chi accoglie il bambino già nel grembo di sua madre, accoglie me e il Padre che mi ha mandato”.
Non è viva immaginazione, ma logica conseguenza dell'amore creante.
Notare che accogliendo il bambino non ancora nato si accoglie così anche la sua mamma e, di seguito, il suo papà e tutti, parenti a amici che stanno loro attorno, anche quelli che, magari, spingevano per l'aborto.
Così questo diventa il messaggio che il Vangelo della XXV domenica di T.O. mi consegna.
Nel tempo ho cercato di ritrasmetterlo nella battaglia per la

vita contro la legge che legalizza il rifiuto della vita con l'uccisione del più povero dei poveri, del più indifeso, del più piccolo fra gli uomini.
E, poi, in questi giorni di falso buonismo, mi vengono a parlare di accoglienza. Quanta ipocrisia!
Fra l'altro, ritornando al quadretto del Vangelo, è evidente che l'immagine del bambino rimanda alla purezza, all'innocenza, alla povertà e alla semplicità di cuore.
Ricordo quella canzone che cantavamo "...se non ritornerete come bambini, non entrerete mai!"
Per inciso, nel suo Regno.
In contro canto, il rischio è quello già conosciuto: la corsa alle passioni per la carne, per il potere, per la ricchezza, per la lussuria. Una corsa che trascina in guerre e liti, come dice San Giacomo nella sua lettera (Gc.4,1-3), fra popoli, parenti, colleghi, vicini di casa, politici, culture, razze, religioni, ecc. E' ciò cui stiamo assistendo in questi tempi. E questa situazione sembra sommergerci in una struggente accettazione di quanto, in ogni caso, i capi del mondo decidono sulle nostre teste, sul nostro destino. Sembra, ma in cuor nostro sappiamo che non può essere così inevitabilmente, perché, leggiamo nel Salmo, "il Signore sostiene la nostra vita" (salmo 53).
Come quella della mamma e del suo bambino che oggi ha abbracciato.



digiemme