NOVE MESI PER LA VITA - NOVEMBRE 2023
presso la Chiesa della Madonna degli Angeli
LA PUREZZA DI DIO:
L'INNOCENZA DEI BIMBI
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UNA STORIA d'AMORE:
ANTICA E NUOVA
1° Mese
Ciao mammina sono ancora pochi cm ma ti sento, sento la tua voce, quella di papà e dei nonni, che bello sentirvi. Tu mamma mi rendi felice, scusami se a volte ti porto a stare male, io non vorrei ma cresco e devo farmi spazio.
3° Mese
Ciao mamma ora comincio a capire come funzionano i movimenti, muovo i piedini e le manine, tu non mi senti perché sono ancora un fagiolino ma ti assicuro che io sento te, sento il tuo amore.
4° Mese
Sto crescendo bene,vero mamma? Non ti do tanti disturbi ed ora sono felice per questo, non voglio farti soffrire, anzi lascio delle cellule per migliorare il tuo umore, ti aiuto come posso.
5° Mese
Ciao mamma sei in ansia per me vero? Non ti preoccupare ho due manine, due gambe, due occhi che sono uguali ai tuoi, ho un cuore, ho 20 dita e uno me lo succhio di continuo almeno ora perché penso che dopo mi dirai che è un vizio. Oggi vai dal medico vero mamma? Presto scoprirai cosa sono, se sono un maschio o una femmina, io so già ma purtroppo non posso dirtelo… sono un po’ timido. Ma tu mi dici sempre che non importa cosa sarò, l’importante è che stia bene! Sei un angelo mamma.
6° Mese
Ciao mamma ormai faccio le capriole dentro di te, mi diverto a giocare con te e con papà quando fate la gara a chi prende per prima la mia manina ma io sono furbo scappo subito!
7° Mese
Ciao mamma qui si comincia ed essere stretti, tu sei stanca lo so ma sei paziente con me, mi racconti il mondo esterno, mi racconti del sole e della luna, della pioggia e della neve. Che meraviglia dev'essere là fuori, me ne parli con tanta gioia anche se a volte fai la voce triste per le cose brutte che succedono ma io non mi spavento se ci sarai tu a proteggermi, con te mi sento al sicuro
8° Mese
Eccomi mamma ci siamo quasi io ora sono con la testa in giù ma sto bene, ogni tanto spingo per uscire ma non è ora, mi sa che devo aspettare ancora. Grazie mamma per quello che fai, per il peso che porti, per i gonfiori che hai... il tuo amore verso di me dev'essere grande, più di quello che io sento.
9° Mese
Ciao mamma ci siamo, manca davvero poco sono emozionato! Mamma sai non vedo l’ora di vederti, non vedo l’ora di stringerti e dirti grazie, grazie per questi nove mesi passati insieme, cuore nel cuore, sangue nel sangue, grazie mamma. Mamma ci sei? Mi senti? Sto spingendo e spero di non farti male, sento il tuo dolore ma di più il tuo amore per me. Mamma eccomi ora piango perché sono nato, perché ho te e piango per dirti grazie per questa vita.
(Bela Metolli)
Sarai una magnifica corona nella mano del Signore, un diadema regale nella palma del tuo Dio. Nessuno ti chiamerà più "abbandonata", ma tu sarai chiamata "mio compiacimento" e la tua terra "sposata". Sì, come un giovane sposa una vergine, così ti sposerà il tuo creatore; come gioisce lo sposo per la sposa, così per te gioirà il tuo Dio. (Is 62,3-4c.5)
In verità, in verità vi dico, voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia. La donna quando partorisce è nel dolore, perché è venuta la sua ora, ma quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più della sofferenza, per la gioia che è venuto al mondo un uomo. Così anche voi, ora, siete nel dolore, ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia. Quel giorno non mi domanderete più nulla. (Gv 16,2023a)
“Sogno Bello” di Trilussa (Carlo Alberto Salustri)
– Macchè! – je disse
subbito er dottore –
Qui nun se tratta mica
d’anemia!
E’ gravidanza,
signorina mia:
soliti incertarelli de
l’amore! -
Pe’
Mariettina fu na stretta ar core:
–
Sò rovinata! Vergine Maria!
Madonna
Santa, fate che nun sia!
Nun
potrei sopportà ‘sto disonore! –
Ma
appena vidde ch’era proprio vero
corse
da Nino. – Nun è gnente! – dice –
se
leveremo subbito er pensiero.
Ce
vò la puncicata. Domattina
te
porto da ‘na certa levatrice
che
già l’ha fatto a un’antra signorina. –
La sera Mariettina
agnede a letto
coll’occhi gonfi e con
un gnocco in gola,
e s’anniscose sott’a le
lenzola
pe’ piagne zitta, senza
da’ sospetto.
Poi
pijò sonno e s’insognò un pupetto
che
je diceva: “Se te lascio sola,
povera
mamma mia, chi te consola
quanno
t’invecchierai senza un affetto?”
E,
sempre in sogno, je pareva come
se
er fijo suo crescesse a l’improviso
e
la baciava e la chiamava a nome…
Allora
aperse l’occhi adacio adacio
e
s’intese una bocca, accanto ar viso,
che
la baciava co’ lo stesso bacio.
Era la madre. – Mamma,
mamma bella! –
E se la strense ar
petto. – Amore santo!
Che t’insognavi che
parlavi tanto
e facevi la bocca
risarella?
Però
ciai l’occhi come avessi pianto…
Dimme?
che t’è successo? – E pe’ vedella
più
mejo in faccia, aprì la finestrella
e
fece l’atto de tornaje accanto.
S’intese
un fischio. – Mamma! questo è lui
che
sta aspettanno sotto l’arberata…
Dije
che vada pe’ li fatti sui.
Anzi
faje capì che se l’onore se pò sarvà con
na puncicata
preferisco
de dajela ner core.