18 maggio 2023

NOVE MESI PER LA VITA - MAGGIO 2023

Domenica 28 MAGGIO 2023 ore 16,00

presso la Chiesa della Madonna degli Angeli

IL FIGLIO: IL MISTERO DI UN DONO
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Carlo Acutis: il segreto di mio figlio


In tanti mi chiedono quale sia il segreto nascosto dentro la figura di mio figlio Carlo, che in pochi anni ha saputo conquistare l’amicizia e l’affetto di una moltitudine di persone che nella preghiera chiedono la sua intercessione. Perché un semplice ragazzino morto a 15 anni anni è invocato in tutto il mondo? Perché la Chiesa lo ha proclamato beato?Quale, insomma, il “mistero di Dio” che lo accompagna? Non è semplice riuscire a cogliere l’individualità di una persona se non si è entrati in relazione diretta con lui.
Carlo era un ragazzo assolutamente normale, ma con un’armonia speciale, grazie alla sua grande amicizia con Gesù. Carlo, “l’innamorato di Dio” ha vissuto questa forte presenza del divino nella sua vita terrena e ha cercato in tutti i modi di trasmetterla generosamente anche agli altri, anche nella sua famiglia, a sua madre che, come madre di Carlo, sente sente di non aver fatto nulla di speciale per suo figlio: “ho solo dato a mio figlio le basi educative che tutti i genitori dovrebbero dare. Carlo è andato all’asilo e lì ha ricevuto un’educazione religiosa. L’ho fatto battezzare, ma io sono nata in una famiglia laica. Mio padre era editore, sempre circondato da scrittori, e in quell’ambiente non avevo mai sentito parlare, assolutamente, della fede. La mia prima messa era stata quella della mia prima comunione; la seconda quella della cresima e la terza quella del mio matrimonio. Dico questo per sottolineare che è stato mio figlio Carlo a insegnarmi tutto. Se per Santa Teresa di Lisieux i genitori erano stati dei grandi educatori, nel caso di Carlo i ruoli erano rovesciati: è stato lui il mio piccolo salvatore, e soprattutto è stato il mio grande educatore nella fede.”
E’ così che si può accettare la prospettiva di una morte prematura di Carlo, a quindici anni. Aggiunge Antonia, la madre di Carlo: “Ho compreso che non potevo lamentarmi per la sua malattia, che era la volontà suprema di Dio, e che Carlo era maturo e pronto per il cielo. E’ stato un ragazzo dalla vita perfetta e retta, di una purezza straordinaria, di una generosità, di una bontà…non abbiamo mai avuto il minimo dubbio che fosse già in Cielo.”
In tale logica si comprendono meglio le tre più famose frasi di Carlo che tanto fanno pensare, giovani e meno giovani:
“ci si mette di fronte al sole, ci si abbronza…ma quando ci si mette dinnanzi a Gesù Eucaristia si diventa santi…l’Eucaristia è la mia autostrada per il Cielo”
“Tutti nascono originali, ma molti muoiono come fotocopie”
“La tristezza è lo sguardo rivolto verso se stessi, la felicità è lo sguardo rivolto verso Dio”.
 
LA PAROLA

“Sei cose odia il Signore, anzi sette gli sono in orrore: occhi alteri, lingua bugiarda, mani che
versano sangue innocente, cuore che trama iniqui progetti, piedi che corrono rapidi verso il male, falso testimone che diffonde menzogne e chi provoca litigi tra fratelli.” (Pr 6,16-19)
“E’ in te la sorgente della vita, alla tua luce vediamo la luce. Riversa il tuo amore su chi ti riconosce, la tua giustizia sui retti di cuore.” (Sal 35(36) 10-11)
“Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero.” (Mt 11,28-30)
 

                   M A T E R N I T A’  I N  M E


Pensavo di tenerlo in me,

prima che nascesse.

Guardando il cielo, le erbe,

i voli delle cose leggere

Il sole –

perché tutto il sole

scendesse in lui.

Pensavo di tenerlo in me,

cercando di essere buona.

Buona –

perché ogni bontà

fatta sorriso

crescesse in lui.

Pensavo di tenerlo in me,

parlando spesso con Dio.

Dio –

perché Dio lo guardasse

e noi fossimo

redenti in lui.


                                  Antonia Pozzi (Milano 1912-1938)