CRISTO: RE dell'UNIVERSO

I PIU’ PICCOLI

Tutto quello che non avete fatto ad uno solo di questi piccoli, non l'avete fatto a me !
I nonni sono quelli che ancora oggi sanno dare affetto sincero, sapienza, pace e tenerezza ai più piccoli. I papà e le mamme cristiane sono, invece, portatori di amore santo per i figli e li orientano ad una meta sicura: il Regno di Dio in Gesù Cristo. Ogni volta che preghiamo il Padre nostro, infatti, diciamo “venga il tuo regno”. Affinché ciò avvenga veramente occorre solo obbedire al Re dell’Universo. Solo così i nostri piccoli, i nostri figli, potranno recitare, senza remore alcuna, il Salmo:“…il Signore è il mio pastore: non manco di nulla. Su pascoli erbosi mi fa riposare. Ad acque tranquille mi conduce.” ( Salmo 22)
Il pastore non lascia andare da sole le pecore, i nostri piccoli non sono lasciati allo sbando, li conduce, cioè va con loro, li guida perché lui, come la Chiesa, è, e i nostri piccoli sono in lui. Stanno con lui, sono in lui, il suo corpo è in simbiosi, e poco per volta tutti noi, piccoli e grandi, diveniamo sue membra. Nella sua Chiesa. Solo in questo modo si potrà predicare  e proclamare il suo regno, anche a chi ci rende la vita difficile, compiendo quelle opere di carità che sono il parametro di verifica per capire se siamo o no degni di essere di Cristo.
Come dice San Paolo:“…in Cristo tutti riceveranno la vita. Ognuno, però, al suo posto: prima Cristo, che è la primizia; poi, alla sua venuta, quelli che sono di Cristo.” (dalla prima Lettera di San Paolo ai Corinzi)
Ribadisco, per essere di Cristo bisogna frequentarlo, conoscerlo. Al riguardo, diceva bene, all’alba del cristianesimo, Origene: “chi lascia questo mondo e vuole raggiungere il cielo, prenda Gesù nelle sue mani e lo abbracci, lo stringa al petto; soltanto allora potrà recarsi, pienamente felice, là dove desidera.” E’ bella questa esortazione, fa pensare alla Comunione, quando la riceviamo, anche sulle mani, non mi turba questa modalità, perché lo riceviamo come su un trono, così le mani tese, d’altronde è lui che ci conduce, che ci raduna, in comunione con i fratelli nella fede, ogni qualvolta partecipiamo all’Eucaristia. 
Un po’ come riporta il profeta Ezechiele:“…così io passerò in rassegna le mie pecore e le radunerò da tutti i luoghi dove erano disperse nei giorni nuvolosi e di caligine.” (dal Libro del profeta Ezechiele)Crediamo, infatti, di essere forti nella fede, nei nostri principi e valori che la stessa ci trasmette, ma anche noi spesso ci perdiamo per le strade del mondo. Che diventa sempre più grigio, di caligine, di nuvole minacciose all’orizzonte che guardiamo impauriti, spesso abbandonati alla disperazione. Ma cerchiamo di non  lasciarci travolgere “poiché noi siamo, per costituzione stessa, esseri dotati di ragione. Siccome, però, si è annebbiato in noi il giudizio della ragione, per darci un esempio, ci è arrivata in più la grazia del Redentore.” (San Gregorio Magno)Che è quello che poi, quando meno te l’aspetti, ci porrà, faccia a faccia, per il giudizio alla sua destra o sinistra a seconda di quanto avremo combinato durante la vita terrena e anche a ciascuno di noi dirà:“…in verità io vi dico (ti dico): tutto quello che avete fatto a uno solo di questi fratelli più piccoli, l’avete fatto a me…tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi piccoli, non l’avete fatto a me.” (dal Vangelo secondo Matteo)Sentendo parlare il Re dei fratelli più piccoli, mi viene in mente un passo, sempre in Matteo (11,11), in cui si legge che fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista, ma il più piccolo nel Regno dei cieli è più grande di lui. Ecco, alla luce del fatto che Giovanni riconobbe Gesù, sussultando nel grembo di sua madre, credo, sono sicuro, che quel piccolo più grande nel Regno dei cieli sia proprio quell’inerme creatura che oggi hanno abortito, ucciso, nell’ospedale della nostra città!Allora non posso fare a meno di riflettere che, in realtà, saranno (saremo) ben pochi quelli che saranno inviati alla destra del Re, perché “tutto quello che non avete fatto anche ad uno solo di questi piccoli, non l’avete fatto a me.”

Ez 34,11-12.15-17 / Sal 22(23) / 1Cor 15,20.26.28 / Mt 25,31-46
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