Difficilmente
riusciremo mai ad immaginare ciò che ci raccontano i Vangeli circa il momento
della nascita di Gesù in quella notte dove l’inquinamento di suoni e luci non
filtrava il silenzio dell’evento. Simone Weil scriveva: “E’ il silenzio di Dio,
chi è capace non solo di gridare, ma anche di ascoltare, intende la risposta.
Questa risposta è il silenzio. E’ il silenzio di Dio …”
Quei pastori, quella gente umile e semplice sapeva ascoltare il silenzio, noi, invece, siamo bombardati da messaggi, da rumori, non c’è un solo istante senza il rombo continuo che incombe sulle nostre città, come le luci che permettono di schiarire ogni angolo delle nostre vie e non ci fanno vedere le stelle. Soprattutto, però, abbiamo perso per strada l’umiltà e la semplicità, impossibilitati di stupirci per quanto di strano o malsano ci capita intorno. Quei pastori, invece, quella gente:“… tutti quelli che udivano si stupivano delle cose dette loro dai pastori.” (dal Vangelo secondo Luca)
Ma noi, quando i nostri “pastori”, i nostri sacerdoti, i nostri vescovi ci dicono di quelle cose, sappiamo ancora stupirci?
Quei pastori, quella gente umile e semplice sapeva ascoltare il silenzio, noi, invece, siamo bombardati da messaggi, da rumori, non c’è un solo istante senza il rombo continuo che incombe sulle nostre città, come le luci che permettono di schiarire ogni angolo delle nostre vie e non ci fanno vedere le stelle. Soprattutto, però, abbiamo perso per strada l’umiltà e la semplicità, impossibilitati di stupirci per quanto di strano o malsano ci capita intorno. Quei pastori, invece, quella gente:“… tutti quelli che udivano si stupivano delle cose dette loro dai pastori.” (dal Vangelo secondo Luca)
Ma noi, quando i nostri “pastori”, i nostri sacerdoti, i nostri vescovi ci dicono di quelle cose, sappiamo ancora stupirci?
E che dire della figura della Madonna
così come ci viene presentata in questo brano del Vangelo:“…
Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.”
Meditava in silenzio! Una poesia di Paul Claudel recita: “… Vengo soltanto, o Madre, per poterti guardare … perché tu sei la madre di Gesù Cristo, che è la verità fra le tue braccia, la sola speranza e il solo frutto …”
Ecco, per poterti guardare, in silenzio, con lo stupore di scoprire che io sono tuo figlio e tu sei là, in quella capanna, o grotta, in povertà, felice, forse cantando a ninna nanna per quel Dio, tuo Figlio, che rinnova, con quella nascita, le benedizioni: “… così benedirete gli israeliti: direte loro: ti benedirà il Signore e ti custodirà.” (dal Libro dei Numeri)
Benedizioni che, ora sappiamo, sono per tutti coloro che riconoscono in quel Bambinello il Dio che s’incarna perché intende proteggerci fratelli tutti. Se solo riuscissimo, infatti, ad invocare il suo nome per tre volte ci assicureremmo la sua presenza e la sua protezione, così come avveniva per Israele. Infatti, grazie al Battesimo siamo stati accolti nella vita del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo. Siamo diventati figli di quel Dio che è solo amore:“… quindi non sei più schiavo, ma figlio e, se figlio, sei anche erede per grazia di Dio.” (dalla Lettera di San Paolo ai Galati)
Siamo perciò figli e se è ben chiaro chi sia il Padre, lo è anche chi è la Madre: “Santa Maria madre di Dio, madre nostra. Leggi nei nostri occhi! Noi vogliamo stare fra le tue braccia, come un bambino, che non sa!...” (P.Monier)
Come vorrei che tutti riuscissimo a vedere il nostro stupore, come potrebbero udire:“… gioiscano le nazioni e si rallegrino perché tu giudichi i popoli con rettitudine, governi le nazioni sulla terra.” (dal Salmo)
Anche le nazioni cosi dette pagane sono invitate, dal nostro esempio, a servire il Dio unico. Così dovrebbe essere, ma, come il popolo d’Israele, siamo incoerenti e dimentichi delle grazie ricevute. Molte cose che ci sono state tramandate, come volere di Dio stesso, sono state stravolte o dimenticate ed i risultati si vedono. Le nazioni non si convertono, anzi, estromettono dalla loro leggi e dalle loro costituzioni ogni riferimento alla Legge Naturale e ai comandamenti di Dio. E comunque, se poco possiamo sperare, in tempi brevi, per una rivisitazione delle pastorali e delle liturgie, da sempre possiamo contare su Maria, recitando questa preghiera di Santa Gianna Beretta Molla: “ O Maria nelle tue materne mani mi rimetto e mi abbandono interamente sicura di ottenere quello che ti chiedo. Di te mi fido perché sei la mia dolce Madre, in te confido perché sei la Madre di Gesù, a te mi affido. Con questa fiducia nel cuore ti saluto ‘Mater mea fiducia mea’…”
Meditava in silenzio! Una poesia di Paul Claudel recita: “… Vengo soltanto, o Madre, per poterti guardare … perché tu sei la madre di Gesù Cristo, che è la verità fra le tue braccia, la sola speranza e il solo frutto …”
Ecco, per poterti guardare, in silenzio, con lo stupore di scoprire che io sono tuo figlio e tu sei là, in quella capanna, o grotta, in povertà, felice, forse cantando a ninna nanna per quel Dio, tuo Figlio, che rinnova, con quella nascita, le benedizioni: “… così benedirete gli israeliti: direte loro: ti benedirà il Signore e ti custodirà.” (dal Libro dei Numeri)
Benedizioni che, ora sappiamo, sono per tutti coloro che riconoscono in quel Bambinello il Dio che s’incarna perché intende proteggerci fratelli tutti. Se solo riuscissimo, infatti, ad invocare il suo nome per tre volte ci assicureremmo la sua presenza e la sua protezione, così come avveniva per Israele. Infatti, grazie al Battesimo siamo stati accolti nella vita del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo. Siamo diventati figli di quel Dio che è solo amore:“… quindi non sei più schiavo, ma figlio e, se figlio, sei anche erede per grazia di Dio.” (dalla Lettera di San Paolo ai Galati)
Siamo perciò figli e se è ben chiaro chi sia il Padre, lo è anche chi è la Madre: “Santa Maria madre di Dio, madre nostra. Leggi nei nostri occhi! Noi vogliamo stare fra le tue braccia, come un bambino, che non sa!...” (P.Monier)
Come vorrei che tutti riuscissimo a vedere il nostro stupore, come potrebbero udire:“… gioiscano le nazioni e si rallegrino perché tu giudichi i popoli con rettitudine, governi le nazioni sulla terra.” (dal Salmo)
Anche le nazioni cosi dette pagane sono invitate, dal nostro esempio, a servire il Dio unico. Così dovrebbe essere, ma, come il popolo d’Israele, siamo incoerenti e dimentichi delle grazie ricevute. Molte cose che ci sono state tramandate, come volere di Dio stesso, sono state stravolte o dimenticate ed i risultati si vedono. Le nazioni non si convertono, anzi, estromettono dalla loro leggi e dalle loro costituzioni ogni riferimento alla Legge Naturale e ai comandamenti di Dio. E comunque, se poco possiamo sperare, in tempi brevi, per una rivisitazione delle pastorali e delle liturgie, da sempre possiamo contare su Maria, recitando questa preghiera di Santa Gianna Beretta Molla: “ O Maria nelle tue materne mani mi rimetto e mi abbandono interamente sicura di ottenere quello che ti chiedo. Di te mi fido perché sei la mia dolce Madre, in te confido perché sei la Madre di Gesù, a te mi affido. Con questa fiducia nel cuore ti saluto ‘Mater mea fiducia mea’…”
Nm6,22-27 / Sal 66(67) / Gal 4,4-7 /
Lc2,16-27
digiemme