Domenica XXVII T.O. (Anno A)

“…perché hai aperto brecce nella sua cinta e
ne fa vendemmia ogni passante? La devasta il cinghiale del bosco e vi pascolano
le bestie della campagna” (vers.13-14).
Abbiamo abbassato la guardia, in parte
desacralizzato le chiese, le riforme degli ultimi cinquant’anni hanno fiaccato
spiriti e liturgie ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Possiamo
trovare corrispondenza anche in alcuni versetti tratti dal libro del profeta
Isaia:
“…Egli si aspettava giustizia ed ecco
spargimento di sangue, attendeva rettitudine ed ecco grida di oppressi”.
Sono dure queste espressioni, ma
corrispondono pienamente anche alla situazione attuale. Ci aspettavamo
giustizia nel rispetto della vita di tutti ed invece ancora spargimento di
sangue innocente negli ospedali con l’unica differenza che gli oppressi non
possono neppure far sentire le loro grida di dolore.
Teniamo ben presente che siamo solo noi a
poter essere la loro voce. Siccome i risultati sono quelli che sono, sembra
proprio di essere come quei vignaioli del Vangelo di Matteo:
“…ma i contadini, visto il figlio dissero tra
loro: “Costui è l’erede. Su uccidiamolo…lo presero, lo cacciarono fuori dalla
vigna e lo uccisero…”
Notare quel “lo cacciarono fuori dalla
vigna”. Non sta forse avvenendo così anche oggi? Gesù cacciato fuori dalle
chiese o messo in un angolo per fare spazio a spettacoli, mense, comizi,
eccentricità. Ogni volta che avviene così si accentua la desolazione e la
distruzione della vigna per opera di falsi profeti, di accaparratori, di agenti
del maligno.
Il figlio viene ucciso e gettato via, ma il
Padre è categorico:
“…la pietra che i costruttori hanno scartato
è diventata la pietra d’angolo…perciò a voi sarà tolto il Regno di Dio e sarà
dato ad un popolo che produca frutti.”
E’ stato così per gli israeliti, sarà così
anche per noi popolo della Chiesa Cattolica Apostolica Romana? Speriamo di no!
San
Paolo nella lettera ai Filippesi ci dice:
“…non angustiatevi per nulla, ma in ogni
circostanza fate presenti a Dio le vostre richieste con preghiere, suppliche e
ringraziamenti.”
E’ vero, l’angoscia non porta da nessuna
parte, anche se nasce dalla drammaticità del riuscire a vivere la nostra fede
in modo conforme alla dottrina della Chiesa, e perciò accogliamo con serenità
quell’invito. Soprattutto, ringraziando il Buon Dio per la misericordia che ci
usa quando ancora una volta, ancora questa domenica, ci accoglie nella sua
vigna donandoci i suoi frutti, affinché, come veri discepoli, possiamo a nostra
volta produrne altri e in abbondanza.
Is
5,1-7 / Sal 79(80) / Fil 4,6-9 / Mt 21,33-43
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