Così come per la
manifestazione delle Sentinelle in Piedi a Pavia, anche per il Family Day 2016
a Roma ho cercato di portare con me amici e conoscenti di Cassolnovo o Vigevano
e ancora una volta non ci sono riuscito....scendere in piazza non fa per
tutti...prendere una posizione chiara, senza compromessi non fa per
tutti...farsi insultare e additare come "retrogradi, medievali, ciarpame,
omofobi..." non piace a nessuno, nemmeno a me. Durante il viaggio in
pullman da Pavia a Roma, oltre a pregare abbiamo ascoltato diverse
testimonianze e analizzato gli aspetti del ddl Cirinna' e le sue ripercussioni
sulla vita di tutti, soprattutto dei nostri figli che saranno i destinatari
preferiti di un nuovo "indottrinamento scolastico" basato su gender
theory e via discorrendo.
Chi cerca di convincervi
che bisogna entrare nel merito di ogni singolo argomento, ad esempio: unioni
civili, stepchild adoption, gender theory, utero in affitto, ... e non mettere
"tutto insieme" è – consciamente o inconsciamente – in errore. Tutto è organizzato e
strutturato per istituire un'alternativa forte alla famiglia tradizionale
sgretolando le ovvietà, ad esempio che la famiglia sia composta da padre, madre
e figli o che i figli nascano da un uomo e da una donna o che l'atto sessuale
sia riproduttivo...concetti da sminuzzare, separare e spazzare via.
L'atto sessuale deve essere
scollegato dalla procreazione cosicchè ogni atto sessuale diventi accettato e
ogni forma di "produzione" di esseri umani diventi ugualmente
accettata.
Personalmente sostengo che
difendere le ovvietà, come ad esempio il diritto di un bimbo di nascere
(contrariamente alla civilissima pratica dell'aborto) o di avere una
mamma e un papà, sia veramente difficile oggi perchè servono due cose rare:
l'onesta intellettuale e il coraggio.
La fede non centra nulla,
se non che ci riporta all'umanità del cristianesimo, unica salvezza rifiutata
dall'Europa degli anni 2000.
Arrivati a Roma verso le 14
dopo aver incontrato già altri pullman e gruppi in autostrada e in autogrill,
finalmente il fatto di vedere così tante persone di tutte le età e così
stupendamente normali (ossia non esaltate o agitate o pronte a mettere a ferro
e fuoco la città) mi ha dato finalmente la sensazione fisica di non essere
solo.
Gli interventi che si sono
susseguiti sono stati super-originali....quali media hanno il coraggio e
l'onestà intellettuale di comunicare, ad esempio, che solo in America c'è un
business di miliardi di dollari legato alle maternità surrogate e al traffico
di oociti per le coppie omosessuali o che la California è la capitale mondiale
di tali pratiche...o ancora che esiste un Europa (quella dell'Est) nella quale
le unioni civili NON passano...o ancora che l'Italia è stato il primo Paese in
Europa a depenalizzare il reato di omosessualità molto prima dei
"mitici" stati del Nord presi sempre a modello per accelerare il
processo di "civilizzazione" della nostra povera Italia.
Chi ha voluto attaccare il
Family Day ha usato ogni mezzo, ma soprattutto ha usato una valanga di falsità,
ad esempio una sorta di "offesa" alle coppie che non possono avere
figli...almeno un terzo degli interventi sono stati fatti da persone o
associazioni che si occupano di adozioni e lo stesso portavoce della
manifestazione - Dr. Gandolfini - è padre di sette figli adottivi. Abbiamo dato fastidio,
molto fastidio, ma non alla maggior parte delle persone...abbiamo dato fastidio
alla parte "che conta" nella politica, nell'economia, nella
comunicazione, nella chiesa....ma la maggior parte delle persone è in attesa –
come sempre – o di ricevere ordini dalla propria "scuderia" (il
partito, i soci di maggioranza, i direttori, i responsabili dei movimenti o i
vescovi) oppure di vedere come andrà a finire e quindi saltare sul carro del
vincitore.
C'è un problema però, qui
non c'è scampo se non ci si mette in gioco in prima persona, perchè è il
governo ad "avere in numeri" e l'appoggio dei poteri forti per andare
avanti; se la persone e le famiglie non si espongono subiremo velocemente tutto
il pacchetto: unioni civili, gender theory, reato di omofobia, bombardamento
mediatico.
Al ritorno a casa in piena
notte ho guardato i miei bimbi dormire e non ho avuto alcun dubbio che mi sto
battendo per loro e anche per i figli di chi rimane "in attesa".
Stefano Trevisan