25 maggio 2024

SENZA DUBITARE

Santissima Trinità
Anno B

io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo
La fine del mondo, non c’è dubbio alcuno, avverrà. Però, nel profondo del nostro essere, sentiamo che non succederà noi presenti. E’ così, è come un rifiuto di quanto il pensiero di una fine del mondo, possa immaginare. Apocalissi, guerre nucleari, virus inimmaginabili (altro che covid), implosione del sistema solare, suicidio complessivo dell’umanità, sono alcune delle prospettive che, comunque, terrorizzano. Perciò, le rifiutiamo, le esorcizziamo.
Personalmente, però, più semplicemente, mi convinco, che non avverrà niente di tutto ciò, fintanto che nascerà ancora un bambino. Perché un bambino che nasce, anzi, un nuovo essere umano concepito, è segno che Dio non si è ancora stancato dell’uomo. Verrebbe, allora, da dire che il destino di questo mondo è legato ad un piccolo inerme, innocente bimbo nel ventre di sua madre?

Sì e no, perché in realtà tutto sta nella volontà di Gesù (anche lui stette nel ventre di Maria) di voler stare ancora in mezzo a noi:“…quando lo videro si prostrarono. Essi, però, dubitarono…Ed ecco, io sarò con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo”. (dal Vangelo secondo Matteo)
Viene spontaneo: ma se dubitarono gli apostoli, i suoi discepoli prediletti, figuriamoci noi! Eppure, quella rassicurazione, quel garantire la sua presenza vale anche per ogni uomo che lo riconoscerà davanti a Dio Padre che è l’Amore che dona. Che dona il Figlio, il quale ubbidisce con umiltà, nello Spirito Santo che è Amore che unisce. Ecco che, così immersi nel mistero della Santissima Trinità, non possiamo che essere accompagnati, impregnati del loro Amore, fiduciosi di fronte alla fine del mondo perché, comunque, salvati. E’ opportuna, a questo punto, questa breve preghiera: “donami, Signore mio Dio, un’intelligenza che ti conosca, una premura che ti cerchi, una sapienza che ti trovi, una vita che ti piaccia, una perseveranza che ti attende con fiducia”. (San Tommaso d’Aquino)
Opportuna anche perché:“…sappi dunque oggi e medita bene nel tuo cuore che il Signore Dio è lassù in cielo e quaggiù sulla terra: non ve n’è altro”. (dal Libro del Deuteronomio)
E’ che, ancora oggi, gli uomini non vogliono accettare questo assunto. L’idolatria è ancora presente e la lotta alla potenza creatrice di Dio non conosce sosta. Negarlo, indifferenti delle ricadute sulle cose della terra, è proprio un libero e consapevole suicidio. Ma come si fa a non capire che:“…retta è la parola del Signore e fedele ogni sua opera. Egli ama la giustizia e il diritto; dell’Amore del Signore è piena la terra”? (dal Salmo 32)
 Coloro che lo negano, quelli che si ritengono i potenti della terra, per questo motivo vogliono escludere la giustizia e il diritto con leggi che giustificano e legalizzano l’uccisione dell’innocente. E’ il perpetuarsi della Croce, è il rifiuto dell’Amore, ma non sanno che il sangue dei martiri feconda la terra proprio di quell’Amore di cui scrive il salmo. Per esso s’innalza un’altra bellissima e profonda preghiera: “O luce somma e inaccessibile, o verità intera e beata, quanto sei lungi da me, che ti sento tanto vicino. Tu sei presente tutta dovunque e io non ti vedo. Mi muovo in te, sono in te e non posso raggiungerti. Sei dentro di me e attorno a me e non arrivo a “coglierti”. (Sant’Anselmo d’Aosta)
In verità, abbiamo la possibilità di “cogliere” il cuore di quell’Amore, tutti i giorni, nel dono dell’Eucaristia, perché questi assicura che:“…siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se davvero prendiamo parte alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria”. (dalla Lettera di Sa Paolo Apostolo ai Romani)
A conti fatti, è questa quella famosa garanzia proclamata nel Vangelo: Gesù ci dona il potere di vincere il mondo. Proprio dandoci, per la fede che abbiamo in lui, l’adozione divina che ci rende figli di Dio. E lo possiamo sperimentare, senza ombra di dubbio, ogni giorno grazie al fatto, incontrovertibile, che Lui è con noi fino alla fine del mondo.
Dt 4,32-34.39-40 / Sal 32(33) / Rm 8,14-17 / Mt 28,16-20
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