Domenica di Pentecoste
Anno B
Camminare per un sentiero, vivere una bella
escursione è un’esperienza che tutti possono assaporare, anche senza
preparazione alcuna. Se, invece, si vuole scalare un monte che oppone dirupi,
pareti irte, passaggi nel vuoto, allora ci vuole una guida. Costui si mette a
disposizione con la sua conoscenza del territorio e con la pazienza necessaria
a smontare la boriosità di chi temerariamente vuole sovrapporsi, così com’è
altrettanto dovuta per rassicurare i timorosi di fronte alle difficoltà
dell’arrampicata verso la vetta e, comunque, verso il traguardo della giornata.
E’ una guida che non molla sul suo dovere, sul suo impegno, ma richiede la
piena disponibilità di tutti e di ciascuno a riconoscerla come tale ad ogni
passo , fin dal primo momento che si è iniziata la scalata.
Questa è una
metafora per aiutarci a comprendere la scelta di quei genitori che decidono,
fin dalla più tenera età, a richiedere per i loro figli il Santo Battesimo. Cioè,
chiedono alla Chiesa una guida che possa accompagnare i loro figli
sull’impervia strada della vita: lo Spirito Santo. Da quel momento, possiamo
dire che ogni battezzato ha una risorsa in più perché, come dice il Salmo:“…mandi il tuo spirito, sono creati e rinnovi
la faccia della terra.” (dal Salmo 103)
E’, quindi, una cosa certa, lo Spirito rinnova
quel tanto che ciascuno utilizza gli strumenti a disposizione per migliorarsi e
così migliorare il mondo in cui vive. Certo, crescendo si può anche decidere di
rifiutare la necessità di ricorrere alla guida e di andare per proprio conto.
Ci si attrezza solo degli strumenti che offre la vita biologica, accantonando
quelli della vita spirituale. Sappiamo bene che la prima è “il luogo” della
seconda, ma se si snobba questa possibilità, si rinuncia alla carica che solo
lo Spirito può dare per capire il senso della gioia, il significato profondo
dell’amore, il sostegno della speranza. San Paolo lo mette ben in evidenza:“…il
frutto dello Spirito, invece, è amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza,
bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé; contro queste cose non c’è legge.”
(dalla Lettera di San Paolo ai Galati)
Ciò che scrive l’apostolo, se ci si affiderà
alla Guida esperta di vita, verrà vissuto “un poco” alla volta perché i momenti
difficili e i momenti gioiosi sono come un continuo “un poco” che si alternano.
Lo Spirito Santo, che si lascia attendere in noi, può in qualsiasi momento
aiutarci a comprendere e gustare l’amore del Padre. In questo senso possiamo
guardare a questa solennità, la Pentecoste, con una logica di rinnovamento
personale, dove cuori innamorati, grazie all’esempio di figure sante, si aprono
all’assurdo della fede, all’imprevedibile del credere ad una impostazione
dell’esistenza tutta orientata a Cristo. Con questa logica nel cuore:“…li
udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio.” (dagli Atti
degli Apostoli)
Si stabilisce così, confermata dal vincolo del
Battesimo comune, quell’unità tanto necessaria per rendere credibile la Chiesa
stessa: “una in tutti e tutta in ciascuno, una nella pluralità dei membri
grazie all’unità della fede, molteplice in ciascuno di loro e grazie alla
diversità di carismi legati dal cemento della carità.” (San Pier Damiani)
Carità che è imprescindibile dalle capacità di
ciascuno perché ognuno dà ciò che è possibile, in quanto:“…molte cose ho ancora
da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà
lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità.” (dal Vangelo
secondo Giovanni)
Se vogliamo, a questo punto, capirne qualcosa
in più, non ci resta che ritornare al punto di partenza della nostra vita: il
nostro Battesimo e, conseguentemente, lasciarci guidare dallo Spirito Santo,
affidando il nostro essere ai suoi esperti e preziosi ordini. E’ lui che,
“poco” per volta ci porterà a divenire buoni discepoli di Gesù. E’ importante,
perché in forza della sequela alla seconda persona della Santa Trinità,
riceviamo il dono dell’adozione divina che ci rende figli di Dio. Solo così
potremo vincere il mondo e la sua legge e la Pentecoste non rimarrà solo una
ricorrenza.
At 2,1-11 / Sal 103 / Gal 5,16-25 / Gv
15,26-27;16,12-15
digiemme