NOVE MESI PER LA VITA - GENNAIO 2024

Domenica 28 GENNAIO 2024 ore 16,00

presso la Chiesa della Madonna degli Angeli

        LA PUREZZA DI DIO:
            L'INNOCENZA DEI BIMBI
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                COME E' LA NOSTRA FEDE


Un giorno un ragazzino di cinque anni entrò in una farmacia correndo e disse al farmacista: «Signore, ecco tutti i soldi che ho. Per piacere, mi dia un miracolo!».
Il farmacista, sbigottito, gli chiese che miracolo volesse, e perché. Quello rispose: Il medico ha detto che mia madre avrebbe bisogno di un miracolo per guarire. Ecco tutti i soldi che ho risparmiato per comprarmi una bicicletta, ma amo la mamma e voglio che guarisca. Per piacere, signore, mi aiuti! Questi soldi bastano?
Il farmacista, vivamente commosso, gli rispose di non avere la medicina “miracolo” per curare la mamma, ma che se ce l’avesse avuta gliel’avrebbe offerta gratuitamente. Aggiunse poi che solo Gesù ha questa medicina speciale, e lo invitò ad andare in chiesa per farsela dare.Il bambino corse come un fulmine fino alla chiesa. Arrivò davanti al crocifisso vicino all’altare e disse: Lo so che sei in croce, che ti fa male e che non hai molto tempo per me, però il farmacista mi ha detto che il miracolo di mia madre ce l’hai tu. Io voglio bene alla mamma ed ecco tutti i soldi che ho risparmiato per farmi una bicicletta. Te li do e ti prometto che verrò ad aiutarti per scendere dalla croce, ma per piacere aiutami!
Purtroppo Gesù non gli rispose, e allora il ragazzino si mise a gridare: Se non vuoi aiutarmi, andrò a piangere da tua madre, la Madonna! Se anche tu ami tua madre come io amo la mia, aiutami e dammi la medicina. Ti prometto di tornare il prima possibile per aiutarti.
Il prete, che aveva sentito il grido del ragazzino, gli si avvicinò e lo invitò a parlare a bassa voce, con Gesù. Gli spiegò che Cristo lo ascolta anche se non risponde direttamente.
Commosso dal bambino, il prete decise di seguirlo a casa. Lungo il tratto di strada dalla chiesa a lì, il bambino spiegò al prete quanto volesse bene alla madre, gli disse che per lui lei era tutto e che solo Gesù aveva il miracolo che avrebbe potuto guarirla, come gli aveva spiegato il farmacista.
Una volta a casa, il piccolo trovò il letto di sua madre vuoto. La chiamò ad alta voce ed ecco che la vide uscire dalla cucina. Gli disse: Il dottore che è venuto a visitarmi mi ha guarita e ti saluta. Ti manda a dire che anche lui ama tanto sua madre. Come conosci questo dottore?
Allora il prete si girò verso il ragazzino e gli disse: «Vedi, ha fatto quello che gli avevi chiesto, ed è pure arrivato prima di noi».
Da Facebook: post di don Franco Pagano del 12/10/2021

LA PAROLA

Il vivente, il vivente ti rende grazie, come faccio io quest’oggi. Il padre farà conoscere ai figli la fedeltà del tuo amore. Il Signore si è degnato di aiutarmi, per questo canteremo sulle cetre. Tutti i giorni della nostra vita canteremo nel tempio del Signore (Is 38,19-20)
Gli rispose Gesù: “In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce dall’alto, non può vedere il regno di Dio”. Gli disse Nicodemo: “Come può nascere un uomo quando è vecchio? Può entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?”.  Non meravigliarti se ti ho detto; dovete nascere dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene, né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito. (Gv 3,3-4.7-8)
Ma voi, fratelli, non siete nelle tenebre, infatti siete tutti figli della luce e figli del giorno, noi non apparteniamo alla notte, né alle tenebre.(1Ts 5,4a-5)

IL VIANDANTE

O nuovo venuto,
questa natività t’ha dato valore oltre ogni prezzo.
Col sole e le stelle
Tu hai ricevuto l’impareggiabile dono della Forma.
La luce che migra lungo la Lattea Via
e tocca la verde fronte di questa terra,
ha baciato i tuoi occhi
e avvinto te per sempre in modi d’amicizia
all’Universo.
Dall’età trascorse il Grande Messaggio
è disceso lungo la corrente del Tempo,
e in questo fausto istante ti reca omaggio.
A te di fronte sta il sentiero dell’Anima,
snodantesi all’infinito;
lungo quel sentiero tu sei il viandante solingo.
Questo grande prodigio è infinito.
(R. Tagore)