LA FEDE E LA PROVA

XVIIIa Domenica T.O. (Anno B)

E si ritorna alla fede. Le prove, lo sappiamo bene, non mancheranno, ma quel cibo che ogni domenica abbiamo la possibilità di acquisire, totalmente gratuito, è quello che ci rinforza, c’incoraggia nell’andare avanti nel nostro cammino. State certi, il giorno dopo, troveremo la nostra manna, è la promessa del Signore.

    I fatti della vita non sono mai fine a se stessi. Hanno origine e conseguenze pilotate  da interessi particolari. Possono nascere in semplici questioni di famiglia, di eredità, di rivalità, così come possono essere studiati a tavolino nelle grandi multinazionali economiche o nelle stanze dei bottoni di chi governa. Anche il Signore condiziona il corso della vita di ciascuno di noi, soprattutto se fin dalla nascita scende la grazia del Battesimo e si viene cresciuti in un ambiente sostanzialmente permeato di religiosità e di relative pratiche. Si è inseriti, in pratica, nella sua Chiesa ed in questa ci si imbatte in tutti i suoi problemi. Per cui ecco che, anche oggi si rende necessaria una verifica come dice il Signore: “Perché io lo metta alla prova, per vedere se cammina o no secondo la mia legge” (dal libro dell’Esodo).
    Ed allora? Stiamo camminando o no secondo la sua legge?. A naso, mi sembra proprio di no, Se leggo ciò che sta avvenendo nella Chiesa di Dio, nonostante i tanti santi di buona volontà che vi operano, e se tutte le incongruenze che vi si registrano sono vere, e purtroppo lo sono, direi proprio che bisogna rilanciare con passione l’accorato appello di San Paolo: “fratelli, vi dico e vi scongiuro nel Signore: non comportatevi più come i pagani con i loro vani pensieri”.
    Lasciamo che siano i vari politici, i tanti pennivendoli, gli assurdi “influencer” ad elaborare, si fa per dire, i loro vani pensieri. Il parlare del buon cristiano sia semplice come lo è la legge del Signore. Il sentire del buon padre di famiglia (e s’intende anche della buona madre di famiglia) sia come quello raccomandato da: “ ciò che abbiamo udito e conosciuto non lo terremo nascosto ai nostri figli”.
    Perché le cose buone, belle, sagge, gioiose vanno tramandate. Sennò, cosa mai resterà ai nostri figli? La legge del più forte, del più ricco, del più importante, del più tecnologico, del più libertario, del più potente? A nulla servirà, perché cambiano i secoli, ma la roba che, annaspando continuamente, accumuli non ti salverà dalle prove della vita: “datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà”.
    E si ritorna alla fede. Le prove, lo sappiamo bene, non mancheranno, ma quel cibo che ogni domenica abbiamo la possibilità di acquisire, totalmente gratuito, è quello che ci rinforza, c’incoraggia nell’andare avanti nel nostro cammino. State certi, il giorno dopo, troveremo la nostra manna, è la promessa del Signore.

Es, 16,2-4.12-15/ Sal.77/ Ef. 4,17.20-24/ Gv.6,24-35
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