24 luglio 2021

FAME DI FEDE

XVIIa Domenica T.O. (Anno B)


     E’ da un po’ che ci penso: ormai dipendiamo solo da ciò che ci dice la scienza, da ciò che i cosiddetti esperti decidono di propinarci. Certo che se non sto bene, ho un qualche strano sintomo che ostacola le mie normali funzioni corporali, mi rivolgo al medico di fiducia perché so che vuole il mio bene e mi curerà nella misura delle sue capacità. Sicuro che non mi terrorizzerà, cercherà di analizzare la vicenda e insieme si deciderà la giusta terapia.
    Con l’avvento del coronavirus non sta avvenendo tutto questo: il medico di fiducia, salvo pochi casi, è stato esautorato e dobbiamo dare fiducia a uomini senza volto che decidono strategie miranti a progetti sociali dichiaratamente manipolanti le libertà individuali. La forza della televisione e le testate giornalistiche fanno il resto.
    E’ comprensibile perciò quanto sta accadendo. Si subisce, ci si instupidisce e si perde il senso stesso della vita. Si pensa solo a salvaguardarsi senza ricordarsi che la salvezza viene solo dal Signore. Solo Lui ci può garantire quella salute che non è solo non ammalarsi, ma è pure, e soprattutto, il cibo che rinforza l’anima.
Basterebbe una preghiera, una riflessione alla luce della sua parola:“Dallo da mangiare. Poiché così dice il Signore: «Ne mangeranno e ne faranno avanzare».” (dal 2° libro dei Re)
    Non è di molto che abbiamo bisogno, solo di quell’amore che è sovrabbondante e che avanza per soddisfare altra fame. Quella di chi non sa chiedere, del povero, dell’ultimo, che sono nell’attesa di essere serviti. Come fece fare Gesù ai suoi discepoli, quando disse loro di sfamare la folla e poi: “Raccogliete i pezzi avanzati perché nulla vada perduto”. (dal Vangelo secondo Giovanni)
    Abbiamo capito bene? Nulla è perduto, neppure il bambino che è stato abortito da una società che non lo ritiene un essere umano a causa di una ideologia e di un falso concetto di libertà. Nulla si perde quando sappiamo a chi rivolgerci come dice San Paolo: “Un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo”. (dalla lettera agli Efesini)
    In questa logica non possiamo che comportarci, organizzarci come comunità e ciascuno troverà le risposte autentiche al senso della sua vita purché: “Il Signore è vicino a chiunque lo invoca, a quanti lo invocano con sincerità”. (dal Salmo)
    E’ ancora di casa la sincerità? Forse vacillerà nella Chiesa, ma mai nel nostro cuore purché la nostra fame sia e resti inesauribile.

2 Re 4,42-44/ Sal.144/ Ef. 4,1-6/ Gv.6,1-15
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