XII Domenica del
Tempo Ordinario Anno A
Ma il Signore è al mio fianco come un prode valoroso,
per questo i miei persecutori cadranno e non potranno prevalere;
.........................................................................
Signore degli eserciti, che provi il giusto e scruti il cuore e la mente,
..................a te ho affidato la mia causa!
per questo i miei persecutori cadranno e non potranno prevalere;
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Signore degli eserciti, che provi il giusto e scruti il cuore e la mente,
..................a te ho affidato la mia causa!
(Ger.20,11-12)
NON ABBIATE PAURA |
Eh, sì! Viviamo nel terrore di “edizioni
straordinarie” che raccontano di stragi, di violenze, di invasioni, di ingiustizie,
di abbandoni.
Anche nella Chiesa tira brutta aria, certo
non di terrore, ma di confusione sicuro e non si sa dove si andrà a finire. Ma
dal profeta Geremia ascoltiamo:
“…Terrore all’intorno!...ma il Signore è al
mio fianco, ha liberato la vita del povero dalle mani dei malfattori.”
Evidentemente ci sono malfattori ancora oggi
e non solo quelli comunemente definiti “ladri di polli”; li troviamo nel
Parlamento, nei Consigli Regionali, nelle Istituzioni, nelle redazioni
giornalistiche, nelle TV, negli ospedali, nello sport, e sono più di quanti
possiamo immaginare.
Imprigionano la vita, rendono i poveri sempre
più poveri e i ricchi sempre più ricchi. In tutte le epoche ci sono sempre stati, ma ultimamente hanno
raggiunto un tale numero, sempre più scaltri, che ormai, pure democraticamente,
stanno imponendo una dittatura mondiale con tanto di religione a supporto.
L’angoscia è tanta, che solo il Salmo ci
consola:
“…salvami o Dio…Rispondimi, Signore, perché
buono è il tuo amore, volgiti a me nella tua grande tenerezza.”
Ecco, con la sua tenerezza che ci avvolge nel
suo amore, possiamo ancora sentire che la libertà in Lui nessuno può
strapparcela. Non c’è male che tenga, non c’è sofferenza che pieghi la schiena,
non c’è peccato che stravolga l’ordine stabilito da Dio, non c’è indifferenza
che stronchi la speranza. Lo fa capire ben bene San Paolo con la sua lettera ai
Romani:
“…il peccato è entrato nel mondo e, con il
peccato, la morte. La grazia di Dio e il dono concesso in grazia del solo uomo
Gesù Cristo si sono riversati in abbondanza su tutti.”
La morte cavalca veloce, ha gioco facile, con
tutti gli scudieri che si ritrova fra i legislatori, fra i giudici, fra i
medici, fra i mercenari. Il peccato ha trasformato questi uomini e donne, a
volte quasi inconsapevolmente, in araldi di morte e molti se ne vantano pure. A
tempo debito la falce, però, colpirà anche loro e voglia Dio che la sua grazia
possa aver trovato, anche solo all’ultimo momento, lo spiraglio giusto per
trasformare i loro cuori. Questo vale anche per noi, consapevoli, però, che possiamo,
in quanto veri credenti, contare sull’abbondanza del dono che viene dalla vita
di Gesù Cristo. Che ci dice, pazientemente, ancora una volta:
“…non abbiate dunque paura di loro…quello che
vi dico nelle tenebre, voi ditelo nella luce e quello che ascoltate
all’orecchio, voi annunciatelo dalle terrazze. E non abbiate paura di quelli
che uccidono il corpo, ma non hanno il potere di uccidere l’anima.” (Vangelo di
Matteo)
Per amore suo, quindi, e per amore di coloro
che diffondono “terrore d’intorno”, dobbiamo seguire le sue istruzioni. Una
volta che, nel silenzio della preghiera, avete ascoltato la mia parola, dice il
Signore, non restate più nelle sagrestie, nell’intimo delle vostre stanze,
andate e urlatele sopra i tetti, attraverso i giornali, le televisioni, le
testimonianze pubbliche. Non restate nell’anonimato, fatevi vedere, andate in
alto, disposti anche all’alto della croce, come ho fatto io.
C’è da rimanere storditi, verrebbe sì voglia
di andare in alto, ma di rifugiarsi in un ameno alpeggio lontano da tutto e
tutti. Eppure, come suoi discepoli, non ci è permesso, viviamo in questo mondo
fatto di terrore, ma anche di cose buone e belle per cui vale la pena mettere
in conto di perdere la vita per ritrovarla. E’ la promessa di sempre, possono
prenderti il corpo, ma non hanno il potere di uccidere la libertà di seguire la
croce del Signore.
Ger 20,10-13 / Sal 68(69) / Rm 5,12-15 / Mt
10,26-33
digiemme