NOVE MESI PER LA VITA - GENNAIO 2021

Domenica 31 GENNAIO 2021 ore 16,00
alla Chiesa della Madonna degli Angeli

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La vita ci interpella: Il bivio della realtà

I VESCOVI ITALIANI INDICONO
LA 43^ GIORNATA PER LA VITA

La vita è esperienza di libertà: “libertà e vita” è il titolo del messaggio che la CEI ci affida. “Dire “Sì” alla vita è il compimento di una libertà che può cambiare la storia. Ogni essere umano possiede, fin dal concepimento, un potenziale di bene e di bello che aspetta di essere espresso e trasformato in atto concreto; un potenziale unico e irripetibile, non cedibile… L’esercizio pieno della libertà richiede la verità: se desideriamo servire la vita con vera libertà occorre che i cristiani e tutti gli uomini di buona volontà s’impegnino a conoscere e far conoscere la verità che sola ci rende liberi veramente.”

IL PONTIFICIO ISTITUTO TEOLOGICO
GIOVANNI PAOLO II
SBANDA SUL DIRITTO ALL’ABORTO

Nei giorni scorsi i Vescovi USA hanno scritto al neo Presidente Joe Biden ricordandogli che la peggiore delle discriminazioni in atto nel Paese è l’aborto.
Varie sono state le reazioni a questa presa di posizione, spaccando anche il cosiddetto “mondo cattolico” americano, dato che il Presidente si dichiara “devoto cattolico”. I suoi primi atti pubblici vanno però in altra direzione, e ciononostante non si comprende lo scandaloso post facebook che, a suo sostegno, spiega che “difendere il diritto all’aborto non significa difendere l’aborto” firmato dalla Pontificia Accademia per la Vita, quella che dovrebbe essere il bastione della difesa della vita, così com’era stata pensata e voluta da San Giovanni Paolo II.

 

La Parola:

Lc. 11,52

Guai a voi, dottori della Legge, che avete tolto la chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi l'avete impedito.

 

1 Gv. 3,18

Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti e nella verità.

 

Sal. 8,2b-3a

Voglio innalzare sopra i cieli la tua magnificenza, con la bocca di bambini e di lattanti.

IL TEMPO E NOI

IIIa Domenica T.O. (Anno B)

Il tempo è fermo, è l’uomo che s’inserisce nel tempo con la sua esistenza, che sboccia, s’instaura, cresce, matura, invecchia, muore. In una cronaca che viene regolata dall’andamento del giorno con la notte, che si ripete nel rapporto fra la terra e il sole. In questa realtà nulla cambia, neppure l’uomo, la storia puntualmente si ripete. Oggi viviamo le medesime condizioni e sensazioni di quegli uomini che dovevano affrontare le pestilenze.

Tocchiamo con mano la paura di ciò che non si conosce.

IL ROTOLO DEL LIBRO

 IIa Domenica T.O. (Anno B)

Nel pieno dell’adolescenza si formano pensieri, valutazioni e decisioni ad ogni livello: famigliare, sociale, politico, valoriale. E’ l’età in cui si apre la mente, si lascia spazio al cuore, si libera l’inconscio e si guarda il mondo con gli occhi di un bambino. Si vive in maniera autentica, si rifugge dal pensiero comune e da logiche che non ti appartengono. Nel prosieguo degli anni, nella giovinezza, la felicità diviene una scelta di vita. Qualcosa che appartiene solo a sé stessi. Basta poco e ti sembra che tutto il mondo giri intorno a te, in funzione di te. In questo, però, sta il rischio dell’individualismo, del ripiegamento in sé stessi. Al punto di non sapere ben ascoltare, come il giovane Samuele. Di solito il salto lo si riesce a fare solo se s’incontra o si cerca il suggeritore giusto, il maestro, il confessore, l’amico che t’instrada nella giusta direzione, quella di lasciarsi interpellare, di capire che non si basta più a sé stessi. Ed allora, tutto cambia e, come Samuele: “…eccomi…parla Signore, perché il tuo servo ti ascolta.” (dal Primo Libro di Samuele).

I LACCI SENZA NODI

Battesimo del Signore (Anno B)

In certi momenti della giornata, quando ascolto le notizie che arrivano da ogni parte del mondo in tempo reale, sento che c’è qualcosa che non quadra. So bene che le informazioni sono centellinate, passano solo quelle che vanno in una certa direzione, quella degli interessi dei proprietari dei giornaloni, delle televisioni e dei produttori cinematografici. Sento che non dovrei farmi prendere dalla rabbia, dall’angoscia per come manipolano la gente, per il tradimento del giornalismo, per la disonestà intellettuale di quanti si vendono per quattro soldi. Sento un vuoto dentro di me che neppure le preghiere quotidiane, a volte, riescono a riempire. Mi dico che non è giusto, provo sollievo se riesco a trovare una chiesa aperta che mi abbraccia con il suo silenzio, con la sua solitudine illuminata da qualche sparuto lumicino. Cerco, però, quello più forte, quella luce di lampada che segnala il tabernacolo e rileggo: “…cercate il Signore mentre si fa trovare, invocatelo mentre è vicino. L’empio abbandoni la sua via e l’uomo iniquo i suoi pensieri.” (dal Libro del profeta Isaia)
So bene che non sono le mura di una chiesa a stabilire dove ti è più vicino il Signore, però io so che Lui è lì in quel cubicolo e che mi aspetta per porgermi la sua consolazione sul petto. Perché è il cuore di ciascuno il luogo più prezioso dove Lui cerca di prendere definitivamente dimora.

IL FIORE DI FRUMENTO

IIa Domenica dopo Natale

Sono andato a cercare un’immagine di questo misterioso fiore di frumento, ma tranne che spighe non ho trovato. Sarò un po’ imbranato, ma poi mi sono detto: vuoi vedere che quel sostantivo sta ad indicare un’altra cosa, come per esempio la bellezza. Infatti, quasi ogni fiore è sinomino di bellezza. E questo è già un punto fermo, poi, abbiamo il frumento che rimanda al pane, allora rileggo il versetto:
“…Egli mette pace nei tuoi confini e ti sazia con fiore di frumento.” (dal Salmo 147)