NOVE MESI PER LA VITA - FEBBRAIO 2020

Domenica 23 Febbraio 2020 ore 16,00   
alla Chiesa della Madonna degli Angeli
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 LA VITA CI INTERPELLA:
Nathan, nato da uno stupro.
Quando si parla di aborto non è raro che anche in ambienti e gruppi sensibili alla difesa della vita nascente venga ammessa l’eccezione dell’aborto legale per le vittime di stupro. Eppure si tratta di qualcosa che aggiunge male a male e, inoltre, finisce per fare - seppur non intenzionalmente - il gioco del fronte abortista, che storicamente ha puntato e continua a puntare moltissimo proprio su questa eccezione (insieme all’incesto e al pericolo di vita per la madre) come cavallo di Troia per la legalizzazione ed estensione dell’aborto.

L’OFFERTA E IL DONO

VI Domenica T.O. (Anno A)

va prima riconciliati con tuo fratello, poi torna ad offrire il tuo dono
Quando al momento dell’offertorio vengono portati il pane ed il vino sappiamo che questi saranno, dopo la consacrazione, il corpo ed il sangue di Gesù Cristo. Lo crediamo per fede, lo sappiamo per grazia. E’ l’offerta della sua vita terrena che nel sacrificio e nella passione trova la giustificazione per la salvezza degli uomini, per ogni singola creatura che la magnificenza di Dio Creatore vuole per sé.
Mi domandavo: noi, invece, di nostro, cosa portiamo all’offertorio? Mi rispondeva il ritornello di un canto di qualche anno fa: “Io ti offro la mia vita, o mio Signore, io ti offro tutto di me, tutto di me, tutto di me, tutto di me…” E mi sentivo trasportato, pronto a gustare quel momento liturgico propedeutico alla Consacrazione. Ma per meglio capire l’importanza di quella liturgia riascolto la Parola di Gesù:
“…se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia il tuo dono davanti all’altare, va prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna ad offrire il tuo dono…” (dal Vangelo di Matteo).

I PRECETTI DEL SIGNORE


Quinta Domenica T.O. (Anno A)
A me piace l’umiltà di San Paolo. Pur essendo un uomo importante, cittadino romano, istruito e ben introdotto nelle stanze che contano, dopo la conversione si spoglia di tutto quell’armamentario e si guadagna da vivere con il lavoro manuale di costruttore di tende. Probabilmente non gli mancava la capacità di incutere soggezione, ma lo ammette lui stesso:
“…la mia parola e la mia predicazione non si basano su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito.” (dalla prima lettera ai Corinzi)
In sintesi si lasciava fare, era Cristo che viveva in lui e la sua missione riscuoteva successo. Certo non mancavano difficoltà e persecuzioni, pure tradimenti, ma ormai lui combatteva la sua buona battaglia perché:
“…beato l’uomo che teme il Signore e nei suoi precetti trova grande gioia.” (dal Salmo)
Trasmetteva con la sua persona stessa la buona novella. La coerenza della sua vita con quanto predicava era poi testimonianza di verità sulla fede in Gesù Cristo.

IL POTERE DELLA MORTE


Presentazione del Signore
Oggi ho conosciuto un signore, che con le sue osservazioni sul destino di ogni uomo, ha messo in evidenza come la maggior parte dell’umanità sia ridotta in schiavitù. Il paradosso è che, a differenza di altre epoche, non se ne ha coscienza. E’ una condizione voluta e sostenuta da pochi nel mondo che per desiderio di potere e di denaro accentrano il dominio dell’uomo sull’uomo. Ciò comporta che il male deve avere il sopravvento sul bene e che la libertà risulti solo enunciata, ma di fatto incanalata su precisi standard che ricalcano ciò che è voluto e permesso. Chi si oppone a questa logica che è sostanzialmente di morte, diventa automaticamente segno di contraddizione. E’ perciò pericoloso: “…ecco egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione.” (dal Vangelo secondo Luca)

L’UNIONE E LA DIVISIONE

Terza Domenica T.O.(Anno A)
Vannini Ottavio:Vocazione di Pietro e di Andrea
Finisce la settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. Molte iniziative ecumeniche, segnate da buona volontà. E’ da tanti anni che si rinnovano questi tentativi, eppure le divisioni rimangono, pur se sono in corso molti riavvicinamenti, soprattutto da parte della chiesa cattolica verso quelle protestanti. A dire il vero, a mio modesto parere, si dovrebbe nient’altro che aspettare il ritorno alla vera Chiesa da parte di coloro che nei secoli si sono staccati. E speriamo che di scismi non ne accadano altri, vista l’aria che tira. Per questo vale la pena leggere attentamente:
“…vi esorto pertanto, fratelli, per il nome del Signore nostro Gesù Cristo ad essere tutti unanimi nel parlare perché non vi siano divisioni tra voi, ma siate in perfetta unione di pensiero e di sentire.” (dalla Prima Lettera di San Paolo ai Corinti)
Quindi, fin dai primi anni apostolici, incomprensioni ed invidie portavano i cristiani a dividersi sul da farsi, per primeggiare o imporre il proprio punto di vista o tornaconto. Dimenticando, assai velocemente, l’origine della fede che li doveva animare,

NOVE MESI PER LA VITA - GENNAIO 2020


Domenica 26 Gennaio 2020 ore 16,00   
alla Chiesa della Madonna degli Angeli
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 LA VITA CI INTERPELLA:
La “gioia piena” di Titti:
rinuncia all’aborto per accogliere la vita di sua figlia
destinata a morire dopo poche ore


Cara Titti, venuta a conoscenza della tua storia ho pensato fosse importante condividerla perché”più che di profeti abbiamo bisogno di testimoni”(Paolo VI). La tua testimonianza digioia piena” è bellissima.
La nostra è una storia ordinaria di una famiglia semplice che vive nella Chiesa, la straordinarietà è stata scoprire che Dio è fedele nella prova.

LA LUCE DELLE NAZIONI


Seconda domenica T.O.(Anno A)
Ho visto e ho testimoniato che Questi è il Figlio di Dio!
Oggi le nazioni sono tante Babele. Ciò che in esse avviene è ormai incomprensibile, prima di prendere per vera una qualsiasi notizia bisogna prudentemente aspettarne dovuta imparziale verifica e non è detto che sia sufficiente. Babele è sinonimo di caos, di confusione, di incomprensione. Perché tutti vogliono dire la loro, per non dire, comunque, nulla o quanto di più scontato o politicamente corretto. La verità non è più di casa, è troppo scomoda, ma la Parola del Signore, quella che veramente sola conta, ci spinge ad essere coerenti:
“…nel rotolo del libro su di me è scritto di fare la tua volontà…vedi: non tengo chiuse le labbra.” (dal Salmo ). Ciascuno di noi nel libro della vita, nella contabilità del Creatore, ha un capitolo specifico su cui viene scritta la nostra storia. Su righe dritte perché il Signore corregge i nostri strafalcioni, il nostro linguaggio. Noi parliamo almeno due lingue. La prima è sostanzialmente la nostra storia. Siamo linguaggio risultante da nostro padre, nostra madre, dal fatto di avere o no fratelli, di essere il primo o il terzo, atteso o sopportato quando si sono accorti che eravamo in arrivo. Questa storia parla dei nostri peccati e dei peccati degli altri ricaduti su di noi. E’ fondamentale capire e conoscere sempre meglio questa lingua perché s’intreccia con la seconda, quella che Dio vuole pronunciare attraverso di noi. Sia che campiamo cent’anni, sia che non si arrivi alla nascita per malattia o per la violenza di terzi, il peccato degli altri.

BATTESIMO DEL SIGNORE


IL NATALE (parte seconda)
Con questa festività finisce il tempo di Natale. Si smontano i presepi e gli alberi, si tolgono gli addobbi e si comincia a contare quanti giorni mancano al prossimo Natale. C’è poco da fare, è qualcosa che è dentro di noi, che ci prende e che ogni volta ci conduce all’innocenza dell’infanzia dove si sente che Gesù Bambino è come se fosse il nostro fratellino. Poi, con questa festa del Battesimo del Signore, si comincia a fare sul serio, diciamo, la seconda parte di coinvolgimento che cambia ogni prospettiva alla nostra religiosità. Con il nostro, di battesimo, è come se noi si rinascesse.

NOVE MESI PER LA VITA - DICEMBRE 2019


Domenica 29 dicembre 2019 ore 16,00   
alla Chiesa della Madonna degli Angeli 
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 LA VITA CI INTERPELLA: 
Utero in affitto, il folle tifo:“Abolirà la famiglia”
Una certa Sophie Lewis, una giovane studiosa  vuole la legalizzazione dell’utero in affitto e spera che questo passaggio porti «all’abolizione della famiglia». In favore di cosa? Di nuove «comuni» che promuovano il presunto ideale «polimaterno». E c’è chi l’applaude. Non vedendo che così si calpestano dignità e libertà umana.
L’utero in affitto potrà distruggere la famiglia? I bioeticisti più avveduti si misurano con questo dilemma da tempo, nella consapevolezza che la frammentazione delle figure genitoriali - in particolare di quella materna, scissa in «biologica», «gestazionale» e «sociale» - costituisce una minaccia seria, soprattutto in prospettiva futura. Eppure la vicenda delle madri surrogate indiane, notoriamente oggetto di sfruttamento al limite dell’umano, e tutte quelle donne che vivono in cliniche che, di fatto, sono fabbriche, un esempio del degrado umano cui quelle povere donne sono sottoposte.  

IN BRACCIO…


Santa Famiglia     
Fuga in Egitto - Sacro Monte di Varallo Sesia
 Sembra si sia tornati indietro nel tempo quando per raccontare la “buona novella”, la vita di Gesù e dei santi, in modo incisivo, si usava l’arte figurativa. Infatti le chiese, dal medioevo in avanti sono un affresco unico, ravvivate da vetrate, statue, vie crucis e simboli vari. Tant’è, pure oggi si punta sempre più sulla forza evocativa dell’immagine. Siamo nell’era dove la parola, il testo, le spiegazioni passano in secondo piano, dove una testimonianza, una storia ha buona possibilità di essere letta se veicolata da un’immagine accattivante o sufficientemente deduttiva.

QUARTA DOMENICA DI AVVENTO (ANNO A)


LA CUSTODIA
Colui che ha voluto assumere la nostra natura umana, senza annacquare la sua natura divina, ha deciso che doveva avvenire all’interno di una coppia, uomo e donna, così come era, d’altronde, sempre stato, fin dal principio per ogni figlio dell’uomo. In questo periodo di avvento, di attesa, ben si sono snodate tutte le trame che imbastiscono l’Annunciazione e la figura della Vergine Maria, la Madre di Dio, la corredentrice. In questa tornata ci è offerta, in più, la possibilità di conoscere meglio il papà di Gesù, il buon Giuseppe: “…Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa…ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli, infatti, salverà il suo popolo dai suoi peccati.” (dal Vangelo di Matteo).

LA FORZA DELLA GIOIA


Terza Domenica di Avvento (Anno A)
Gaudete
La terza domenica di Avvento sottolinea che
dobbiamo predisporci nell’attesa con gioia. Non può essere diversamente, inoltre tutto è orchestrato in funzione ed in augurio di buone feste piene di serenità e gioia. Anche il colore liturgico si differenzia in maniera netta proponendo, per sacerdoti e diaconi, stole, pianete, casule, dalmatiche,  rosa. E’ un colore talmente insolito che non si può fare a meno di spiegarne i motivi, appunto l’invito alla gioia. Perché il Signore non si dimentica del suo popolo, il Signore rinnova la sua alleanza e viene a proporci il suo piano di salvezza. Non si tratta, però, di un happening vita natural durante fine a sé stesso, bensì di un invito ad alzarsi le maniche affinché nessuno sia escluso da quel piano:“…irrobustite le mani fiacche, rendete salde le ginocchia vacillanti, dite agli smarriti di cuore, coraggio, non temete!” (dal Libro del Profeta Isaia).

LE MERAVIGLIE DELL’IMMACOLATA


Domenica 8 Dicembre 2019
Festa dell'Immacolata Concezione
Santuario di Lourdes - Grotta dell'apparizione
Ci è famigliare l’immagine, la persona dell’Immacolata, è quasi come una di casa. E’ facile sentirla vicino a noi perché il bisogno della mamma non diminuisce con l’avanzare dell’età, anzi è un desiderio che, a volte, si idealizza anche troppo. Fisicamente, quindi, cerchiamo, forse anche inconsciamente, quell’appoggio sicuro, certo, presente, forte della madre che sa accogliere sempre. Per soddisfare tutti i nostri bisogni, anche quando non lo meritiamo. Lo stesso si può dire, se quella ricerca si eleva al significato profondo della nostra vita e, all’improvviso, troviamo corrispondenza nella nostra seconda mamma, la Beata Vergine Maria, così come si è presentata alla piccola Bernadette: l’Immacolata. Non andiamo a dilungarci sul significato teologico di tale mistero, di tale dogma, restiamo ancorati al Vangelo:
“…Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù.”