Terza Domenica del T.O.
Anno C
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Ci si mette in piedi al mattino appena svegli e, lo si voglia o no, si deve iniziare la giornata con l’energia necessaria per fare le cose da fare.
Ci si mette in piedi al mattino appena svegli e, lo si voglia o no, si deve iniziare la giornata con l’energia necessaria per fare le cose da fare.
In piedi, per essere pronti alla battaglia del vivere, per
realizzare progetti e speranze che scandiscono le nostre giornate.
In piedi ci mettiamo quando viene annunciata la Parola del
Signore, ogni volta che partecipiamo alla Santa Messa. Perché è come se
all’ambone, seconda mensa della sacra celebrazione, si presentasse Gesù, che: “…insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode. Venne
a Nazaret e, secondo suo solito di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a
leggere.” (dal Vangelo secondo Luca)
E’ importante ciò che ci viene trasmesso dal Vangelo di
Luca. Ci racconta le consuetudini di quei tempi. Sostanzialmente non mutano
oggi, quando, di solito, ci rechiamo a Messa la domenica, quando ci si alza in
piedi alla lettura del Vangelo. Teniamo ben presente, inoltre, che “la
testimonianza di Luca è vera; l’insegnamento degli Apostoli è manifesto, solido
e non nasconde niente. Queste sono le voci della Chiesa, da cui tutta la Chiesa
trae origine”. (Sant’Ireneo di Lione)
E’ il modo proprio del vivere la fede, sfruttando il bisogno
della comunione nei confronti dell’unico Dio che così ha voluto fin dai tempi
antichi: “…questo giorno è consacrato al Signore nostro; non vi
rattristate, perché la gioia del Signore è la vostra forza”. (dal Libro del
Profeta Neemia)
Cioè, già ogni giorno della settimana porta il suo carico di
fatiche e preoccupazioni, ma lasciate da parte la tristezza, alla domenica, il
giorno del Signore, siate liberi. Papa Benedetto XVI diceva: “è bello che oggi,
in molte culture, la domenica sia un giorno libero, o insieme al sabato,
costituisca addirittura il cosi detto fine settimana libero. Questo tempo
libero, tuttavia, rimane vuoto se in esso non c’è Dio”.
E’ la cruda realtà, questo vuoto si cerca di riempirlo
davanti ad uno schermo o vagabondando da un market all’altro, in una frenesia
che intorpidisce corpo e anima. Sempre che sia rimasta un poco di anima. Almeno
quanto basterebbe per capire che: “…la legge del Signore è perfetta, rinfranca l’anima; la
testimonianza del Signore è stabile, rende saggio il semplice.” (dal Salmo 18)
Vero è che la legge del Signore non è imposta, è proposta. Così fa la Chiesa,
perché rispetta le persone e le culture e si ferma solo davanti al sacrario
della coscienza. Purché la medesima non sia manipolata, come purtroppo è sempre
più a rischio di essere.
Viviamo, infatti, come in un oscuro “grande fratello”, dove si è controllati fin nel più intimo del proprio essere, dove non è praticamente più possibile alzarsi in piedi. Solo i semplici riescono a salvarsi da questa perdizione, perché accettano di essere parte di quel corpo di cui scrive l’Apostolo:“…come il corpo è uno solo e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche il Cristo. Ora voi siete il corpo di Cristo e, ognuno secondo la propria parte, sue membra.” (dalla prima Lettera di San Paolo Apostolo ai Corinti)
Viviamo, infatti, come in un oscuro “grande fratello”, dove si è controllati fin nel più intimo del proprio essere, dove non è praticamente più possibile alzarsi in piedi. Solo i semplici riescono a salvarsi da questa perdizione, perché accettano di essere parte di quel corpo di cui scrive l’Apostolo:“…come il corpo è uno solo e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche il Cristo. Ora voi siete il corpo di Cristo e, ognuno secondo la propria parte, sue membra.” (dalla prima Lettera di San Paolo Apostolo ai Corinti)
Che fantastica immagine ci viene proposta, come a dire
che nessuno è escluso, che ognuno ha un compito ben preciso in questo mondo,
importante ed unico per quanto piccolo possa essere. E questo è prezioso agli
occhi di Dio. Noi, ciascuno di noi, ogni creatura chiamata alla vita, è
preferita a tutte le altre sue opere. E’, perciò, normale che siano salvate.
Non sarebbe assurdo che ciò che è stato da Lui creato con tanta cura possa
essere gettato, abortito come un grumo di cellule? Lo è, per questo dobbiamo
essere consapevoli che quando ci alziamo in piedi per ascoltare la Parola di
Gesù avviene proprio che:“…oggi si è compiuta questa scrittura che voi avete
ascoltato.” (dal Vangelo di Luca)
Allora, sapremo pienamente comprendere la profetica supplica di Giovanni Paolo II che ci invitava ad alzarci in piedi ogni volta che la vita umana viene minacciata.
Allora, sapremo pienamente comprendere la profetica supplica di Giovanni Paolo II che ci invitava ad alzarci in piedi ogni volta che la vita umana viene minacciata.
Cioè, sempre dovremmo alzarci in piedi.
Ne 8,2-4a.5-6.8-10 / Sal 18(19) / 1Cor 12,12-30 / Lc 1,1-4;4,14-21digiemme