LA GRANDE TENEREZZA

XIIma Domenica T.O.
Anno A

voi valete più di molti passeri!


 

 

 

 

 

 

 

 

L’altra sera ero a cena da amici, hanno una figlia di pochi mesi. Restavo come incantato nel vedere come si rapportavano, mamma e papà, con quella piccola. Traspariva una tenerezza da quei gesti, da quegli sguardi, che mi avvolgeva in quella casa, odorosa dei profumi dalla cucina e di quelli caratteristici dalla presenza di una neonata, che mi faceva stare bene, senza il bisogno di sollecitare alcunché di artificioso. Un po’ come quando entri in chiesa, ti siedi su una panca e stai lì, senza il bisogno di alcunché, se non: “…io rivolgo a te la mia preghiera, Signore, nel tempo della benevolenza…Signore, buono è il tuo amore, volgiti a me nella tua grande tenerezza.” (dal Salmo)

E senti di stare bene, la preghiera scivola spontanea, e mi sovviene quanto raccomandava Madre Teresa di Calcutta: “le nostre preghiere siano brevi, piene d’amore. Preghiamo per quelli che non pregano. Ricordiamoci che chi vuole poter amare deve poter pregare.” In questo modo anche le preoccupazioni più profonde vengono come assorbite dalla presenza del padrone di casa. Il silenzio avvolge le parole sulle labbra, la luce tremolante della lampada davanti al Santissimo indirizza lo sguardo e, poco per volta, senti che i problemi che hai in testa si allontanano perché: “…il Signore è al mio fianco, come un prode valoroso, per questo i miei persecutori vacilleranno e non potranno prevalere.” (dal Libro del profeta Geremia)
E’ così, non potranno abbattere chi crede nel Signore, chi confida in Lui. Troverà consolazione ed aiuto quando meno se lo aspetta e chi spinge verso il male troverà pane per i suoi denti. Il Signore non lascerà alla mercé nessuno dei suoi perché:
“Dio ci salva dalle avversità, lui solo prolunga la nostra gioia, nell’uno e nell’altro caso, senza il suo aiuto la fragilità umana soccomberebbe.” (San Giovanni Cassiano)
Quell’aiuto che spesso e volentieri passa attraverso le braccia e i cuori dei suoi discepoli. Penso alle persone che spendono gratuitamente il loro tempo libero nelle varie associazioni di volontariato a favore della vita nascente, della disabilità, della vita al suo tramonto. Quante fragilità che hanno bisogno di essere sostenute e superate con percorsi di condivisione, di amicizia, e pure di tenerezza. Queste persone lo possono fare perché la grazia di Dio è in loro, come dice San Paolo: “…per la caduta di un solo uomo tutti morirono, molto di più per la grazia di Dio, e il dono concesso in grazia del solo uomo Gesù Cristo, si sono riversati in abbondanza su tutti.” (dalla Lettera ai Romani)
Questa abbondanza è testimoniata dalle opere immense che nei secoli i credenti in Cristo hanno realizzato per fare fronte ai bisogni del prossimo.
E’ però, vero che:“i credenti pregano per avvicinarsi al Signore, con una paura mescolata di desiderio e la preghiera diventa per essi viaggio verso Dio e verso l’unione con lui, mentre li nutre della sua sostanza e li fortifica.” (San Giovanni Damasceno)
In questo viaggio, in questo percorso di vita, è gioco forza intrecciare le strade con gli altri, con quelli che non ne vogliono sapere di sottostare ai progetti di Dio per gli uomini, anzi che lo osteggiano a tutto spiano. A questo punto o la spuntano loro, oppure non si fanno passi indietro e: “…perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli.” (dal Vangelo secondo Matteo)
E’ chiaro l’avvertimento. Vero è che, qualora decidessimo di riconoscere Gesù Cristo davanti agli uomini, saranno guai e persecuzioni, però, non importa, l’arma di riserva sarà “perdonate e sarete perdonati” (Lc 6,37).
Condividendo, comunque, il pensiero di Santa Ildegarda di Bingen: “ascoltate il mio avvertimento mentre avete ancora il tempo di scegliere fra il bene e il male, adorate Dio con devozione. Correte ed affrettatevi sulla via della verità che è Gesù Cristo, figlio di Dio.”
Vi accoglierà, aggiungo io, a braccia aperte, perché è quello della grande tenerezza.
Ger 20,10-13 / Sal 68(69) / Rm 5,12-15 / Mt 10,26-33
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