Da sempre, durante il periodo quaresimale, si
propone un fine settimana di ritiro spirituale. Un misto
di esperienza
comunitaria dove s’inserisce l’isolamento individuale per ritrovare
quell’intima unione con colui che parla al tuo cuore e alla tua mente:
in disparte, su un alto monte. E si trasfigurò davanti a loro |
“…Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e
Giovanni…” (dal Vangelo di Matteo)
Non prese un singolo apostolo: nel chiamare i
tre vuole indicare che è presente, così, la Chiesa, la comunità, e vuole
manifestarsi altresì nella sua pienezza.
In alto, “…in disparte, su un alto monte…”
dove, appunto, è un po' come andare in ritiro.
Lì, Gesù ci chiede di ascoltarlo e noi,
liberi da ogni condizionamento esterno, possiamo anche trasfigurare la nostra
realtà.
Siccome ci mettiamo in gioco, ritorna l’antica chiamata:
“…vattene dalla tua terra, dalla tua
parentela e dalla casa di tuo padre, verso la terra che io ti indicherò.” (dal
Libro della Genesi)
Mentre rileggo questa Parola, mi sovviene una
preghiera che diceva “io credo in Te, o Padre, tu hai creato questo mondo e
altre meraviglie tu riservi a coloro che sanno osare, ascoltare e accogliere.”
Abramo credette, superò tante prove, sopportò
sacrifici, ma pose la sua tenda, anzi offrì la sua tenda al Signore. Non ci
viene chiesto tanto, che almeno la nostra casa sia abitata dal Signore, che vi
sia praticata la sua Legge, ed ecco:
“…l’occhio del Signore è su chi lo teme, su
chi spera nel suo amore, per liberarlo dalla morte e nutrirlo in tempo di
fame.” (dal Salmo)
Non stiamo forse vivendo un tempo di fame per
la sicurezza dei nostri cari, per la salute di chi ci sta vicino? Se temere il
Signore vuole dire accettare con gioia la sua chiamata alla preghiera, allora
con fiducia trasformiamo le nostre case in un ritiro e la trasfigurazione potrà
essere vista anche da noi, anche noi vedremo:
“…il suo volto che brillò come il sole e le
sue vesti che divennero candide come la luce.”
Tutto ciò è possibile perché:
“…Gesù Cristo ha vinto la morte e ha fatto
risplendere la vita e l’incorruttibilità per mezzo del Vangelo.” (dalla seconda
lettera di San Paolo a Timoteo)
Non c’è virus che tenga, teniamo la barca
dritta, prendiamo il largo, allontaniamoci dal peccato, combattiamo il peccato.
Le prove che vengono chieste, che dovremo ancora sicuramente affrontare, sono
battaglie che lasciano sul campo i segni delle nostre debolezze, ma daranno
speranze per poter tornare a contare su una Chiesa viva, su una società giusta,
incorruttibile. Dove la verità sull’uomo non potrà più essere manipolata.
Portiamo il nostro contributo, abbiamo il Vangelo che fonda la nostra fede,
oltretutto arricchita da quel ritiro spirituale cui, anche quest’anno, siamo
tutti invitati a partecipare.
Gen 12,1-4° / Sal 32(33) / 2Tm 1,8b-10 / Mt
17,1-9
digiemme