FIGLI, NON SCHIAVI

 Domenica di Pentecoste (Anno C)

Lo Spirito Santo che il Padre manderà vi insegnerà ogni cosa.

Tutti coloro che leggono i miei scritti, li leggono allo stesso modo, eppure non comprendono allo stesso modo ciò che leggono. Mi rendo conto, perciò, che quanto scrivo è inutile se non è capace di accendere nei cuori il fuoco che riscalda sentimenti e amore. Così dovrebbe essere, così spero che i miei lettori possano trovarsi nelle medesime condizioni di coloro che ascoltavano gli apostoli dopo la discesa dello Spirito Santo: “…erano stupiti, e fuori di sé per la meraviglia.” (Atti degli Apostoli)
Mi sorge un dubbio, ma perché più nessuno si meraviglia di ciò che viene dalla Chiesa di Dio, da parte dei suoi rappresentanti in terra, pur essendo tutti battezzati, cresimati, ordinati? Vale anche per me la domanda, naturalmente. Non dico che non ci sia amore autentico in tanti buoni cristiani, ci sono tante buone nicchie dove si sperimenta ancora la meraviglia dell’annuncio e della comunione. E questo riempie di gioia.
Eppure, in questi ultimi tempi, mi sembra che siamo regrediti da figli a schiavi:“… e voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo spirito che rende figli adottivi …” (Lettera ai Romani di San Paolo Apostolo)Ditemi voi, infatti, se non si è caduti tutti, o quasi, nella paura. La paura della morte, come se noi si riuscisse ad aggiungere un minuto in più rispetto a quant’è il compito che ci ha assegnato il Buon Dio. E così, anziché affidarci con ancora più fiducia alla misericordia del Padre, lo abbiamo allontanato con tutto quel gel, con tutto quel disinfettante, con tutte quelle mascherine che pullulano ancora nelle nostre chiese, come se queste fossero non dei luoghi sacri, ma delle semplici sale di ritrovo. Che possono più o meno essere frequentate, con il risultato, comunque constatabile, che una moltitudine di fedeli si è deciso per la Messa in Tv, tanto è lo stesso. Con l’aggiunta di tutto il corollario che le medesime hanno rovesciato in termini di divisione, discriminazione ed esclusione. Proprio il contrario del messaggio:“… se mi amate, osserverete i miei comandamenti … se uno mi ama osserverà la mia Parola.” (dal Vangelo secondo Giovanni)
L’amore interviene per riparare le cose, ma tanti questo amore di Dio non lo prendono in considerazione perché non conoscono Dio, o hanno smesso di cercarlo o nessuno è più capace di insegnare loro come conoscerlo.
Ecco perché è importante questa festa:“… il Paraclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, Lui vi insegnerà ogni cosa.” (dal Vangelo secondo Giovanni)
Ci insegnerà a lasciarci guidare, a mettere a frutto i nostri carismi, semplici o significativi che siano, ci darà la forza per lottare contro il mondo se questo vorrà allontanarci dal Padre, ci farà capire che solo a Lui dobbiamo la vita:“… togli loro il respiro: muoiono e ritornano nella polvere. Mandi il tuo spirito, sono creati, e rinnovi la faccia della terra.” (dal Salmo)
Ora, se questa era la certezza su cui trascorrevano i secoli, a cui gli uomini, istruiti dalla Chiesa si attenevano senza nulla eccepire, pur immersi nelle ingiustizie, nelle guerre e nell’odio fra i popoli, in questi ultimi anni tutto è cambiato. La terra non si sta rinnovando, è tutto più vecchio, decrepito, non c’è più gioia, la schiavitù avanza, quelli che sono creati con lo Spirito dell’Amore, quale Dono Trinitario, che esistono come concreto dono sin dal concepimento, sono esplicitamente rifiutati. E’ nella libertà dell’uomo, ma ne stiamo pagando tutte le conseguenze.
Giovanni Paolo II scriveva che : “Lo Spirito Santo è come fonte da cui nasce ogni elargizione nei riguardi delle creature, la donazione dell’esistenza e della grazia mediante l’intera economia della salvezza.” Non ci potrà essere né vita, né salvezza se non torneremo a sentirci figli.
At 2,1-11 / Sal 103(104) / Rm 8,8-17 / Gv 14,15-16.23b-26
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